Consulenza linguistica

Quando il giorno non è ancora stabilito: a o in data da destinarsi

  • Sergio Lubello
SOTTOPOSTO A PEER REVIEW

DOI 10.35948/2532-9006/2025.41598

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Quesito:

Un lettore ci chiede se è corretto dire: “I funerali avverranno a data da destinarsi” oppure “I funerali avverranno in data da destinarsi”.

Quando il giorno non è ancora stabilito: a o in data da destinarsi

Il quesito, ben circoscritto, chiama in causa fenomeni di cristallizzazione lessicale e di sintassi preposizionale. La locuzione data da destinarsi è ampiamente attestata nell’italiano di oggi, specie in contesti tecnici e settoriali, con funzione di indicatore temporale che segnala l’assenza di una data stabilita o fissata per un evento. A questa formula si affiancano talora varianti affini, come a data da definirsi, anch’essa presente nel lessico burocratico e giuridico. Tali espressioni appartengono alla più ampia categoria dei fraseologismi temporali, tra i quali si annovera anche a far data da, attestato nei dizionari dell’uso con il significato di ‘a partire da’.

Dal punto di vista sintattico, la locuzione data da destinarsi può essere introdotta da preposizioni diverse, principalmente a e in, a seconda del verbo reggente. Più rara, ma documentata, è anche la preposizione per, come si può leggere nel GDLI (s.v. designazione): “era fissata, per data da destinarsi colla designazione convenzionale [...] una grande azione offensiva” (Riccardo Bacchelli, Oggi, domani e mai, Milano, Rizzoli, 19563 [19321], p. 195).

Facendo una ricerca su Google e negli archivi digitali di alcuni giornali, si può osservare che la frequenza maggiore si registra con la preposizione a in dipendenza (pur con qualche oscillazione) da verbi che denotano rinvio o differimento, quali rinviare, rimandare, spostare, posticipare, o dai sostantivi corrispondenti come rinvio, spostamento, posticipo ecc. (cfr. Zingarelli 2025, s.v. destinare: “rinviare un incontro a data da destinarsi”; GRADIT, s.v. destinare: “la riunione è rinviata a data da d.”). In tali casi, la reggenza preposizionale è coerente con quella dei verbi e sostantivi che governano la locuzione: “rimandare a lunedì”, “spostare a un’altra data”, “rinvio a nuova data” ecc. Il costrutto con a è ampiamente rappresentato anche in locuzioni simili, come testimonia il LEI (s.v. data), che documenta l’uso di a data fissata dal 1965 in àmbito giuridico-commerciale (Glossario delle consuetudini giuridiche dall’Unità d’Italia [Istituto per la documentazione giuridica del CNR, 3 voll., Firenze, 1980-1984]: “consegna a data fissata”, ovvero ‘entro un termine stabilito, salvo casi di forza maggiore’).

Qualche esempio tratto dal web (data di ultima consultazione 14/7/2025):

Evento annullato e rimandato a data da destinarsi (marzo 2015, Consiglio Nazionale delle Ricerche)

Avviso di rinvio a data da destinarsi della prima seduta di gara (ottobre 2021, Dipartimento Pari Opportunità. Presidenza del Consiglio dei ministri)

Si avvisano tutti gli interessati che l’incontro di formazione del giorno 31 maggio 2024 (v. circolare n. 199) è stato annullato e verrà spostato a data da destinarsi. (Avviso annullamento incontro di formazione, circolare del Liceo Classico, Linguistico, Scienze Umane “Marco Tullio Cicerone” di Frascati, maggio 2024)

La nostra locuzione data da destinarsi può trovarsi retta anche dalla preposizione in in contesti burocratici e istituzionali (nei quali è frequente la costruzione preposizionale “in data + giorno”: in data 10 marzo, in data odierna, ecc.): in questi casi, la sequenza è impiegata in dipendenza da verbi inaccusativi che indicano l’accadere o il compiersi di un evento (avvenire, svolgersi, tenersi, ecc.) oppure di verbi quali presentarsi, comparire, testimoniare, ecc., riferiti a persone. Si vedano i tre esempi che seguono (i primi due sono tratti dal web, il terzo, più antico, risalente al 1834, nella variante in altro giorno da destinarsi, dall’archivio unificato Vocanet-LLI dell’Istituto di Informatica Giuridica e Sistemi Giudiziari del CNR):

La selezione si svolgerà presso lo studio del Dott. * in data da destinarsi. (Bando di selezione pubblica per il conferimento di n. 1 incarico di prestazione d’opera, Dipartimento di Scienze umane, Università di Verona, 2020)

La premiazione avverrà in data e luogo da destinarsi. (Concorso di poesia “Emozioni…e sguardi”, Istituto Comprensivo Scolastico Statale “Antonio Gramsci” di Albano-Pavona, marzo 2021)

Se i testimoni non compariscono nel giorno stabilito per l’esame, il giudice delegato ordinerà che siano astretti con la forza a comparire in altro giorno da destinarsi: li condannerà inoltre ad una multa non maggiore di due scudi. (dal Regolamento legislativo e giudiziario per gli affari civili emanato dalla Santità di Nostro Signore Gregorio Papa XVI con moto proprio del 10 novembre 1834, Roma, dalla Tipografia Camerale, 1834)

Per concludere, entrambe le costruzioni, sebbene quella con la preposizione a sia di gran lunga più frequente, sono corrette e documentate: la prima si inserisce solitamente in contesti con l’espressione di un rinvio temporale, la seconda con verbi che indicano il verificarsi o lo svolgersi di un fatto o di un evento.

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