DOI 10.35948/2532-9006/2021.14648
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La tecnologia degli ultimi decenni ha portato alla nascita e alla proliferazione di nuove modalità di fruizione di contenuti attraverso la rete; tra queste è ormai nota e ampiamente sfruttata la tecnologia streaming o, comunemente, lo streaming − dal verbo inglese to stream ‘fluire, scorrere’ − ovvero quella “modalità di accesso in rete a file audiovisivi di cui si può fruire in tempo reale senza provvedere a salvarli sul proprio sistema” (Vocabolario Treccani online). Un contenuto trasmesso in streaming può essere in diretta (live streaming) − come, per fare un esempio noto, le conferenze dell’ex Presidente del Consiglio Conte durante i mesi di emergenza sanitaria, che sono state trasmesse in tempo reale sul sito del Governo e su diverse piattaforme, quali YouTube o Facebook – oppure on demand (propriamente ‘su richiesta’), come avviene, ad esempio, per i servizi a pagamento di Netflix e Amazon Prime Video, che permettono la visione di serie TV, film e documentari, o, per la musica, Spotify.
Negli ultimi anni (e un aumento consistente si è visto in concomitanza con le prime misure di restrizione dovute alla pandemia di Covid-19) è divenuta molto popolare, specialmente tra le generazioni Z e millenial, la fruizione di contenuti audiovisivi in diretta streaming legati all’ambito dei videogiochi (gaming) e degli eSport (così sono definiti gli sport elettronici a livello competitivo) su piattaforme come YouTube, Facebook Gaming e, soprattutto, Twitch.tv. Quest’ultima, lanciata nel 2011 e acquistata da Amazon nel 2014 per un miliardo di dollari, nasce con l’intento principale di dare uno spazio ai giocatori e alle giocatrici di videogiochi (chiamati nell’ambiente gamer, player o, se professionisti, pro player), che possono crearsi il loro canale personale dal quale trasmettere video in diretta streaming mentre giocano; lo streamer interagisce con i propri spettatori tramite il microfono e la videocamera, e gli spettatori possono rispondere attraverso una chat apposita. Tali giocatori e giocatrici sono definiti online streamer, internet streamer, live streamer, o, assai più comunemente, solo streamer.
Si tratta di un prestito integrale dall’inglese, formato dal verbo to stream con l’aggiunta del suffisso -er che in inglese determina i nomi d’agente e che oggi compare in molti sostantivi inglesi entrati nel lessico italiano, come influencer e youtuber (termini che, come vedremo, hanno uno stretto legame con il nostro streamer). Nell’accezione che ci interessa, il Merriam-Webster definisce genericamente streamer “one that streams digital data”, intendendo non solo chi trasmette in streaming dati digitali ma anche chi ne usufruisce, ovvero lo spettatore di contenuti trasmessi in streaming. Come vedremo, anche in italiano sono presenti entrambe le accezioni, ma il significato nettamente più comune e diffuso nella rete (e dunque il principale oggetto della nostra analisi) è quello definito nell’Urban Dictionary come:
Someone who streams video games live for an audience. Entertaining streamers can maKe money through viewer donations and advertising merchandise on their stream. Popular streamers can have upwards of 20,000 viewers. Usually the streamer speaks to the viewers on mic and camera and the viewers can respond through a dedicated chat channel (trad. mia: “Qualcuno che trasmette videogiochi in diretta per un pubblico. Gli streamer di intrattenimento possono fare soldi attraverso le donazioni degli spettatori e la pubblicità sul loro canale di streaming. Gli streamer popolari possono avere fino a 20.000 spettatori. Di solito lo streamer parla agli spettatori con microfono e videocamera e gli spettatori possono rispondere tramite la chat dedicata del canale”).
La parola streamer, seppur nuova nel senso che stiamo analizzando, è registrata dai dizionari contemporanei ma con altri significati, tutti specialistici. Nell’informatica, streamer (propriamente ‘striscia’) è l’“unità di nastro magnetico per l’archiviazione di riserva” (Devoto-Oli 2021); in elettrologia, “il nucleo della corrente di scarica in un gas” (Vocabolario Treccani online); nella fisica delle particelle si parla di tubi a streamer, “rivelatori di particelle basati sullo streamer di una scarica elettrica innescata da una particella veloce” (Vocabolario Treccani online); e nella pesca indica un particolare tipo di esca.
Chi è uno streamer
Le prime attestazioni in italiano di streamer che riusciamo a rintracciare sul web sono sempre legate all’ambito dei videogiochi:
Il suo campione preferito è Irelia, ed è stato scelto come streamer in evidenza non solo per la sua forza, ma anche per la sua voglia continua di migliorarsi e migliorare gli alleati con cui si trova, fornendo ogni volta ottimi consigli. (League of Legends: Nuovo streamer italiano in evidenza – vANEZ, www.gamesource.it, 26/6/2013)
Twitch e Youtube sono ormai un fenomeno su larghissima scala che coinvolge moltissimi giocatori. Alcuni degli streamer sono diventati delle star e riescono a guadagnare tantissimo, anche decine di migliaia di euro in certi casi in Italia. (Alessandro Oteri, Fisco e Youtuber, quello che nessuno vi ha mai detto, www.hwupgrade.it, 16/7/2014)
Dunque, almeno inizialmente, uno (o una, il sostantivo è invariabile; per il plurale si veda oltre) streamer è un giocatore o una giocatrice di videogiochi (dilettante o professionista) che gestisce un canale in streaming (su una piattaforma di streaming, per es. Twitch.tv) dal quale trasmette in diretta le proprie partite o sessioni di gioco (nel gergo dette live, da live streaming), commentandole, intrattenendo i propri spettatori, e interagendo con loro attraverso una chat apposita.
Se però scorriamo la pagina d’entrata di Twitch.tv, possiamo facilmente notare che oggi i temi e le tipologie di video in streaming sono varie e non più esclusivamente collegate al mondo dei videogiochi e degli eSport. Tra le categorie più popolari troviamo quella denominata “Quattro chiacchiere” (in inglese “Just Chatting”) che comprende video sui temi più vari (video personali, monologhi, conversazioni con utenti o con ospiti ecc.). Esistono poi molti canali dedicati agli sport tradizionali, alla musica dal vivo, all’arte, ai podcast, ai viaggi, al cinema e così via. Sono molto in voga anche i video di ASMR (Autonomous Sensory Meridian Response, letteralmente “risposta autonoma del meridiano sensoriale”), fenomeno in costante crescita sul web e ben spiegato in questo articolo del “Corriere”. Nell’ultimo anno, infine, molti politici e personaggi pubblici, soprattutto americani, sono approdati sulla piattaforma di streaming. Dunque, sebbene i videogiochi restino il principale campo d’interesse degli streamer, oggi i contenuti trasmessi in diretta possono riguardare vari temi, e non è sempre vero che lo streamer sia un giocatore di videogiochi. In ogni caso, anche in Italia gli streamer, spesso giovani o giovanissimi, sono diventati figure sempre più popolari e seguite, e per alcuni fare lo/la streamer non è più solo un divertimento ma un vero e proprio lavoro, talvolta anche ben retribuito.
La differenza tra streamer e youtuber...
Nel mondo del web, prima dello streamer, era già nota la figura dello youtuber. Il termine youtuber (derivato dal nome proprio della piattaforma anche qui con l’aggiunta del suffisso inglese -er) viene registrato da diversi dizionari sincronici contemporanei; Treccani lo inserisce tra i Neologismi del 2015 con la seguente definizione:
youtuber s. m. e f. Persona, di solito giovane, iscritta alla comunità del sito di condivisione YouTube®, che carica video originali in cui si esibisce in una sorta di spettacolo personale, consistente nel commento più o meno scherzoso delle fasi del videogioco in cui è impegnata, nelle imitazioni di celebri cantanti pop e simili, ottenendo talvolta popolarità e successo commerciale.
Come detto, le piattaforme per lo streaming più note e utilizzate attualmente in Italia sono YouTube e Twitch.tv. Tuttavia, mentre la prima nasce inizialmente per il solo streaming on demand, cioè come sito “contenitore” di video (delle più disparate tipologie) precedentemente realizzati e successivamente caricati (e dunque, in alcuni casi, provvisti anche di montaggio e di un certo livello di pre- e postproduzione), la seconda nasce fin da subito e si diffonde appositamente per la trasmissione di video in diretta (come detto, principalmente legati al mondo dei videogiochi), che per loro natura sono caratterizzati da un certo livello di spontaneità e immediatezza; una differenza più o meno paragonabile a quella tra programmi televisivi trasmessi in diretta o registrati. La definizione di youtuber presente nel portale Treccani, infatti, fa riferimento a video che vengono caricati sulla piattaforma, e dunque non video in diretta, e questa sembrerebbe la principale differenza tra youtuber e streamer. Tuttavia, oggi anche YouTube (e così sempre più piattaforme) consente ai propri utenti di trasmettere video in diretta streaming (nel 2015 YouTube ha aperto anche il canale “Gaming” per fare concorrenza a Twitch.tv), e tale differenza tra le due figure sembrerebbe dunque ridursi alla semplice distinzione tra l’uso di diverse piattaforme. La definizione aggiornata di youtuber del Devoto-Oli 2021 è piuttosto generica e potrebbe di fatto sovrapporsi a quella di streamer (oltre che a quella di influencer, ma ne parleremo in seguito): “creatore, e talvolta anche protagonista, di video originali condivisi su un social network”. Nonostante ciò, però, l’attuale prestigio di Twitch.tv in questo settore e il minore impiego da parte degli youtuber dello streaming in diretta sulla propria piattaforma (la maggior parte delle dirette su YouTube al momento riguardano prevalentemente sessioni di musica, programmi televisivi, conferenze o eventi istituzionali, naturalmente incrementate con l’emergenza sanitaria) comporta nell’uso dei due termini il persistere della distinzione tra creatori di contenuti caricati “in differita” su YouTube, gli youtuber, e creatori di live streaming (su Twitch.tv o piattaforme simili), gli streamer:
Quindi, se prima le due figure [streamer e youtuber] erano ben distinte, oggi non lo sono poi così tanto. Certo c’è da dire che il modus operandi tra le due è decisamente diverso, infatti se lo youtuber registra dei video, li monta e poi li pubblica (anche giorni dopo), lo streamer deve svolgere il suo lavoro in live, senza possibilità di tagli o di coperture in periodi nei quali non può essere attivo. (Marco Ottaviano, Quali differenze ci sono tra Streamer e Youtuber?, www.pianosocial.com, 18/9/2020)
“La mia carriera in streaming è andata in malora, è finita, non c’è modo di salvarla. Sto sprecando la mia vita cercando di diventare uno streamer su YouTube”, ha detto. “Non voglio più trasmettere in streaming. YouTube non è fatto per lo streaming. […] Lavorerò sul mio canale YouTube. Voglio pubblicare contenuti tutto il tempo. Pubblicherò contenuti su qualsiasi cosa, questo è quello che voglio fare. Mi concentrerò sul diventare uno YouTuber come quando ero bambino. Voglio farmi conoscere nella community di YouTube - non nella community di streaming. Mi interessa solo il mio canale YouTube” (dichiarazione di Goss Gore, da Claudia Marchetto, Gross Gore da ‘sarò il più grande streamer del mondo su YouTube’ a ‘lascio, sto sprecando la mia vita’ in pochi mesi, www.eurogamer.it, 30/6/2021)
La conferma di tale distinzione ci arriva anche dallo streamer fiorentino P1bo (che ringrazio per la consulenza durante la stesura dell’articolo): "La principale differenza tra youtuber e streamer è che lo streamer è in diretta live e risponde al pubblico direttamente. Quindi se tu dovessi mentire probabilmente si noterebbe. Lo youtuber, invece, da questo punto di vista è facilitato: ha la possibilità di cancellare il video e di rifarlo (se, ad esempio, gli arrivasse una notizia shock nel momento in cui sta girando il video). Adesso, però, gli streamer sono anche youtuber, per il semplice fatto che lo streamer carica su YouTube i video delle partite che ha giocato durante una sessione live". Dunque, spesso le due figure convergono, poiché capita continuamente che uno streamer sia presente su diverse piattaforme e pubblichi, oltre a video in diretta streaming, anche video “in differita” su YouTube (particolarmente popolari sono i cosiddetti highlights, cioè video creati tramite la selezione e il montaggio di parti o momenti significativi di una o più live precedentemente svolte su Twitch.tv):
Pensiamo, per esempio, a Sabaku No Maiku. Nato come youtuber, ha aperto anche un canale Twitch, che ha potenziato – con attrezzature e strumentazioni – nel corso del tempo. Ora, nella sua produzione, le due cose – YouTube e Twitch – convivono, si sostengono a vicenda, e sono complementari. (Gianmaria Tammaro, Alla scoperta di Twitch, la nuova frontiera dello streaming: ecco la piattaforma che lancia la sfida a YouTube, “la Repubblica”, 24/1/2021)
… e tra streamer e influencer
Secondo alcuni articoli pubblicati in rete, come quello di Francesco Caroselli e Lorenzo Di Luzio sul sito “Agenda digitale” (Ecco gli “Streamer”: chi sono i professionisti dell’entertainment sulle piattaforme social, 28/4/2021), uno streamer "può essere considerato una “sottocategoria” dell’influencer". Nella definizione riportata nella sezione “Parole nuove” del nostro sito, influencer è definito “personaggio popolare soprattutto in rete che è in grado di influenzare l’opinione pubblica riguardo a un certo argomento”. Benché le modalità di comunicazione siano diverse (si pensi alla differenza tra un video in diretta e una storia pubblicata su Instagram o un post su Facebook), se guardiamo agli streamer più famosi vediamo che possono arrivare ad avere migliaia se non milioni di follower, ovvero di persone che li seguono (solo su Twitch.tv, lo streamer più seguito al mondo, Ninja, ne conta 16,8 milioni; in Italia, lo streamer Pow3rtv ne ha circa un milione e mezzo); ciò indubbiamente consente loro di trasmettere i propri contenuti a un vastissimo pubblico, spesso affezionato e potenzialmente “influenzabile”. Vi è poi da considerare che, quasi sempre, coloro che sono streamer, ad esempio, su Twitch.tv, sono comunque presenti e spesso ugualmente popolari anche su altri social network. Come gli influencer, inoltre, molti di loro hanno degli sponsor o utilizzano i loro canali social per fini pubblicitari. Ciò vuol dire che lo streamer è o può essere in certi casi un influencer; non è detto invece che un influencer sia uno streamer; il rapporto tra i due termini dunque non è di equivalenza o di sinonimia. Ma uno streamer non è necessariamente un influencer.
Non stupisce dunque che, parallelamente all’uso di streamer, stia blandamente emergendo l’espressione gaming influencer (1.480 risultati tra le pagine in italiano di Google, il 12/10/2021), ovvero un influencer di videogiochi:
Lo streamer viene da un’esperienza quasi decennale da youtuber, con il suo canale WhenGamersFail ► Lyon (nominato vincitore della classifica dei migliori gaming influencer italiani del 2020) sul quale negli anni è riuscito a creare una solida community di fan che, amanti delle sue incredibili storie su Minecraft, non hanno esitato a seguirlo subito anche su Twitch. (I migliori influencer italiani su Twitch del 2021, dal blog “Buzzoole”, 19/3/2021)
Ciò nonostante, i dati relativi alla diffusione di streamer, come vedremo, sembrano favorire lo stabilizzarsi dell’anglismo (ferma restando la possibilità, non calcolabile, che il fenomeno possa tra qualche tempo essere soppiantato da altre forme di intrattenimento più nuove e accattivanti, con le relative terminologie).
Diffusione e usi di streamer
Come anticipato, i dizionari non registrano al momento questo nuovo significato di streamer, e non ve n’è traccia neanche in repertori online dedicati al gergo giovanile come Slengo e Slangopedia.
Verificare attraverso le ricerche in rete la reale diffusione di streamer è un’impresa ardua poiché, come detto, il termine è presente nel nostro lessico con differenti significati. Di conseguenza, i risultati che si ottengono dalle ricerche sulle pagine in italiano di Google (1.630.000 risultati, il 12/10/2021) e di Google libri (4.400) sono fortemente influenzati dalla compresenza delle diverse accezioni e dunque non attendibili.
La compresenza di diversi significati rende inattendibile anche la ricerca su Google Trend, che tuttavia segnala una crescita a partire dagli inizi del 2020, riconducibile agli effetti dell’emergenza sanitaria che ha portato a un aumento, da parte dei giovani e non solo, della fruizione di piattaforme di streaming.
Nella stampa, invece, guardando agli archivi di “Corriere della Sera”, “La Stampa” e “la Repubblica”, il termine streamer nel nostro significato fa la sua prima comparsa in un articolo del 2016:
Cose che succedono di continuo. Per esempio qualche giorno fa alla streamer BrittanyVenti è stato suggerito di cancellare la cartella System32 in Windows, con le conseguenze che si possono immaginare. (Valerio Porcu, Bug in iOS: iPhone si blocca se si imposta la data 1 gennaio 1970, “la Repubblica”, 12/2/2016)
Nell’archivio del quotidiano “la Repubblica” (il 12/10/2021) troviamo 45 risultati pertinenti (su un totale di 58), così distribuiti: 2 nel 2016, 2 nel 2018, 4 nel 2019, 11 nel 2020, 26 nel 2021. Gli archivi del “Corriere” e della “Stampa” restituiscono rispettivamente 4 e 2 risultati, e in entrambi i casi le prime attestazioni risalgono al 2020. Risulta dunque evidente come l’impiego del termine sia cresciuto negli ultimi due anni.
Come abbiamo già potuto osservare dagli esempi, streamer è impiegato perlopiù come sostantivo invariabile. È però attestata, sebbene assai minoritaria, anche la forma plurale streamers: tenendo conto, come già detto, della compresenza di significati che falsa i risultati, dalla ricerca sulle pagine in italiano di Google otteniamo 53.900 risultati per “gli streamer” e 1.550 per “le streamer”, contro gli 8.300 risultati per “gli streamers” e i 251 per “le streamers”.
Di streamers ne ho diversi da consigliare, ma dipende da cosa cercate (commento di un utente su “30 seconds to lag – Forum italiano di League of Legends”, 13/4/2014).
Le autorità della provincia cinese dell’Hubei hanno varato un regolamento che vieta alle streamers, le ragazze che fanno le dirette in Rete, di esibirsi con vestiti succinti, trasparenti o sexy. (Filippo Santelli, Fusi orari, “La Repubblica”, 31/1/2019)
Risulta invece del tutto assente la forma adattata alla grafia italiana strimer. A margine notiamo una circolazione nettamente minoritaria di forme che possiamo considerare adattamenti parziali dell’anglismo – come streammatore (67 risultati su Google Italia) e streammaro (4 risultati) – usate perlopiù con intenzioni ironiche:
BARMAN DI PROFESSIONE MA STREAMMARO IN TEMPI DI PANDEMIA. SEGUIMI NELLA MIA VITA DA BOT SU WARZONE E SU TANTI ALTRI GIOCHI (dal canale Twitch di ciambello_man)
Come già accennato, è attestato anche un secondo significato di streamer, che emerge in sporadiche attestazioni in rete e nella stampa, ovvero ‘chi guarda film, video e in generale contenuti in streaming’:
Il più importante, uno degli ultimi diffusi dalla televisione di Rupert Murdoch, riguarda la seconda stagione di In Treatment, una serie non pensata per lo streamer o lo spettatore occasionale, che scarica le puntate per vederle in un altro momento, ma che è riuscita comunque a ottenere risultati incredibili: oltre 2 milioni di download (a partire dallo scorso 23 novembre) e un quinto posto di tutto rispetto tra le serie tv di Sky Atlantic più viste in streaming (e ci sono titoli come Gomorra, The Walking Dead e Elementary). (Gianmaria Tammaro, “La stampa”, 3/2/2016)
Con questa accezione sono impiegate, come detto, anche le varianti minoritarie streammatore e streammaro, sempre con una patina scherzosa:
So che sembra una richiesta strana ma, da appassionato di serie TV e streammatore incallito mi sono spesso imbattuto in sottotitoli fanmade molto originali, che con soluzioni originali e creative riuscivano a rendere i giochi di parole, i dialetti, i registri linguistici, molto meglio rispetto ai sottotitoli “ufficiali” delle piattaforme TV. (commento di un utente sul forum di www.italiansubs.net, 9/9/2017)
Tuttavia, la scarsità di attestazioni dimostra che questa accezione è rimasta piuttosto marginale anche nel linguaggio del web, probabilmente a causa della maggior frequenza e pregnanza di streamer nel nuovo significato.
Lo streamer streamma
Segnaliamo, infine, la presenza nel linguaggio della rete del verbo streammare, derivato dall’inglese to stream con adattamento alla morfologia italiana, con due significati: il primo, più comune, indica propriamente il ‘fare streaming, trasmettere contenuti in diretta su piattaforme di streaming’; il secondo significato fa riferimento alla musica indicando l’azione di ‘ascoltare un brano, un album musicale in streaming (per esempio tramite programmi o piattaforme come Spotify)’, ed è usato anche nella forma del participio passato con valore aggettivale in espressioni come una canzone streammata, un album streammato. Ecco alcuni esempi d’uso:
Io streammo di media 240 ore al mese, senza pause, senza giorni di vacanza. Quindi vuol dire 8 ore al giorno, ogni giorno, per 30 giorni. E questa è una media, quindi vuol dire che a volte faccio anche di più. Ho iniziato a provare a streammare su JustinTV, che era il primo nome di Twitch, prima quindi che venisse acquisita da Amazon.
Ho streammato anche sul sito di MLG [Major League Gaming, un’importante organizzazione di esports statunitense recentemente acquisita da Activision Blizzard, nda] per un periodo, ché avevo un contratto con loro (Dario Saltari, Gli streamer stanno diventando importanti. Intervista a Pow3r, uno degli streamer più importanti in Italia, www.ultimouomo.com, 8/6/2020)
L’evento verrà streammato live sul canale Twitch di Red Bull e il vincitore si porterà a casa anche un invito ufficiale ad uno dei tornei più prestigiosi di Magic del 2021. Seguite la diretta per scoprire chi sono i migliori giocatori in circolazione. (Red Bull Untapped 2020, www.redbull.com, 2020)
Per un primo streaming, ci sono persone che streammano per anni con uno spettatore su Twitch, prima di avere una propria comunità, non la troveranno mai! (Antonio Giangrande, Anno 2021 La cultura ed i media. Seconda parte, Antonio Giangrande, 2021, p. 183)
Fabrizio Tarducci ha perfino dovuto creare una maschera (Mr. Simpatia) per la sua maschera (Fabri Fibra). E infatti, anche per questo motivo, quell’album è rimasto nell’immaginario collettivo della musica italiana e ha addirittura raggiunto il platino nel 2020, venendo ancora streammato dalla generazione nuova così come da quella precedente che l’aveva vissuto in periodo di pubblicazione. (Paola Zukar, Rap. Una storia italiana, Baldini & Castoldi, Milano, 2021, prima ed. 2017)
È l’ennesimo successo, dunque, per ‘Zitti e buoni’ (già certificato Doppio Disco di Platino FIMI/Gfk) e vincitore all’ESC2021. La traccia è il brano italiano più streammato su Spotify con poco meno di 4 milioni di ascolti in ventiquattr’ore. (I Måneskin sul podio degli artisti più ascoltati al mondo con Olivia Rodrigo e BTS, “Il Messaggero”, 26/5/2021)
Non si trovano attestazioni di streammare negli archivi dei principali quotidiani italiani, segno che il verbo ha ancora una circolazione limitata. Tuttavia, è piuttosto comune nell’uso degli addetti ai lavori, degli streamer stessi e degli utenti delle varie piattaforme di streaming. Il 12/10/2021, la ricerca tra le pagine in italiano di Google restituisce 25.200 risultati per la forma all’infinito, 15.800 per “streamma”, 6.400 per “streammo”, 2.280 per “streammiamo”, 1.890 per “streammano”, 3.050 per “streammato”. Troviamo occorrenze anche su Google libri: 200 risultati per l’infinito “streammare”, 254 per “streamma”, 3 per “streammano”, 2 per “streammato”, nessun risultato per “streammo”, né per “streammiamo”.
Il verbo non è registrato dai dizionari, in nessun significato, ma lo troviamo su Slengo, repertorio online di neologismi e gergalismi del mondo giovanile, con la seguente definizione: “Dal verbo inglese “to stream”, cioè trasmettere dei contenuti su Internet in diretta, tramite l’utilizzo di programmi o piattaforme online”.
Risultano ancora sporadiche, ma comunque presenti, attestazioni della forma italianizzata strimmare:
Mi servirebbe un provider 4g flat che mi dia la possibilità di strimmare con twitch (domanda di un utente sul forum “FibraClick”, 28/3/2020)