DOI 10.35948/2532-9006/2020.4366
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Durante i primi mesi del 2020 sono giunte alla nostra redazione diverse segnalazioni del neologismo webinar, prestito integrale dall’inglese, parola macedonia composta da web e (sem)inar 'seminario'. Sebbene la sezione Neologismi del portale Treccani registri webinar in data 25/5/2020, più che di un neologismo vero e proprio, si tratta in realtà di una parola esistente e circolante in misura limitata già da alcuni anni, ma che negli ultimi mesi ha avuto un discreto grado di popolarità e un notevole aumento della sua frequenza d’uso. Come mostra il grafico di Google Trends, anche le ricerche in rete del termine hanno avuto un evidente picco nei primi mesi dell’anno:
L’Enciclopedia Treccani registra webinar nel Lessico del XXI secolo (2013) fornendo una dettagliata spiegazione:
Seminario condotto sul web. La caratteristica principale di tutti i w. è la partecipazione di persone dislocate in luoghi differenti. Un w. può essere condotto in tempo reale e/o registrato per una successiva consultazione su richiesta. Alcuni servizi per i w. consentono l’interattività fra uno o più presentatori e i partecipanti. Le caratteristiche disponibili variano da un servizio a un altro, ma possono anche comprendere la presentazione di slide e/o video, la disponibilità dell’audio tramite Internet VoIP e/o una linea telefonica, la registrazione del seminario, una chat testuale condivisa, una lavagna bianca condivisa, un’applicazione per i sondaggi o test e la condivisione dello schermo del computer. I w. si prestano particolarmente alla formazione a distanza e ad attività di vendita. […].
L’Oxford English Dictionary fa risalire le origini del temine inglese, 'a seminar conducted over the Internet', agli anni Novanta. In italiano webinar è registrato come sostantivo maschile invariabile (come vedremo, si registrano attestazioni sia del femminile sia del plurale webinars) in due dizionari sincronici, lo Zingarelli a partire dall’edizione 2011 e il Devoto-Oli a partire dall’edizione 2014, che lo definiscono rispettivamente 'seminario interattivo tenuto su internet' e 'seminario online', e riportano le pronunce inglese wèbinaː(r) e italiana wèbinar. Entrambi i dizionari lo marcano come voce appartenente all’ambito dell’informatica e del web e indicano come data di prima attestazione il 2007. Da una rapida ricerca su Google Libri possiamo rintracciare due occorrenze, risalenti effettivamente al 2007, che possono fornirci ulteriori informazioni sia riguardo alla definizione di webinar sia al suo ambito d’uso:
Applicazioni simili sono i webinar cioè seminari (ma anche conferenze, workshop, simposi e lezioni) trasmessi sul web. A differenza delle applicazioni precedentemente descritte [streaming; siti web di congressi che trasmettono, in diretta o in differita, audio o video, gli interventi dei relatori], questi eventi sono caratterizzati dal fatto che chi vi prende parte ha la possibilità di interagire con il relatore in audio e, nei casi più avanzati, in video (Eugenio Santoro, Internet e Medicina, in Enciclopedia medica italiana, Torino, UTET- Scienze Mediche, III Aggiornamento della Seconda edizione, 2007, p. 1708).
La sequela di strumenti informatici utilizzati via via nel corso degli ultimi dieci anni nel tentativo di accrescere la produttività di costoro [knowledge worker, “lavoratori della conoscenza”: manager, venditori, buyer, addetti al marketing, supervisori d’ufficio, progettisti] è interminabile e si declina inesorabilmente in inglese: enterprise resource management, supply chain management, product life-cycle management, sales force automation, business intelligence, electronic calendaring system, net meeting, webinar, groupware, document management, word processing, electronic spreasheet, presentation tool, mobile communication e naturalmente e-mail (Claudio Pasini, Prefazione, in Dario Banfi, Lucio Miranda, Diventare Manager 2.0, Milano, Apogeo, 2007).
Come suggerito dal brano tratto dall’Enciclopedia medica italiana, sebbene webinar si possa tradurre letteralmente come 'seminario realizzato via web', esso può riferirsi non solo a un seminario ma anche ad altre tipologie di eventi pubblici che prevedono un relatore (o più d’uno) e un pubblico che ascolta e ha la possibilità di interagire: conferenze, dibattiti, laboratori ecc. Occorre segnalare che sono in uso anche termini come webconference o web conference ('convegno via web') e webmeeting ('riunione via web') e che secondo una parte della letteratura trovata in rete rappresenterebbero sottocategorie del webinar (che in tal caso assume il valore di iperonimo):
Webinar, WebMeeting e WebConference hanno molte cose in comune e, allo stesso tempo, alcune differenze che ci portano ad una conclusione: WebMeeting e WebConference sono una particolare forma di Webinar, in cui l’accento è posto sullo scambio tra le persone (WebMeeting), piuttosto che sui contenuti (WebConference) (Luca Vanin, Webinar, WebMeeting e WebConference: cosa sono e come funzionano, webinarpro.it, 25/6/2013).
Alcuni testi specialistici inoltre (tra cui: Luca Vanin, Fabio Ballor, Webinar professionali, Milano, Heopli, 2013) distinguono diverse tipologie di webinar in base all’obiettivo del seminario. In ogni caso, ciò che prima di tutto differenzia un seminario (o simili) da un webinar è la sua realizzazione attraverso l’impiego di strumenti informatici e di internet (basta un rapido sguardo su Google per accorgersi delle numerose piattaforme, software e applicazioni, gratuite o a pagamento, che consentono di organizzare eventi online); l’uso della tecnologia streaming (dall’inglese stream 'flusso', in riferimento al flusso di dati audio e video inviati via web) permette di svolgere questi eventi in diretta ma “in assenza”, ovvero senza doversi riunire in un luogo fisico ma potendo rimanere ognuno nelle proprie abitazioni, seduti davanti a un computer (e oggi, almeno in certi casi, anche smartphone e tablet) purché dotato di una connessione internet. Tale proprietà spiega naturalmente come mai nei mesi caratterizzati dalla pandemia di Covid-19 e dalle misure di distanziamento sociale si sia affermato anche in Italia il webinar (e dunque la parola stessa) come valido strumento per la formazione a distanza, aziendale o accademica, e non solo.
Il webinar condivide inoltre alcune caratteristiche con altre tipologie di eventi simili online, come ad esempio il webcast, che negli ultimi anni hanno riscosso sempre più successo sia in campo aziendale sia in quello della divulgazione e della formazione a distanza. A differenza del webinar, il webcast, parola macedonia formata da web e (broad)cast 'trasmissione', è una registrazione trasmessa in streaming non necessariamente in tempo reale, e solitamente non prevede un’interazione con il pubblico. Talvolta le differenze tra webinar e webcast non sono chiare e i due termini vengono confusi (se ne parla ad esempio in questo articolo pubblicato sul sito “WebinarPro”). Tuttavia ciò che in questa sede interessa far notare è come anche webcast faccia parte, insieme a webinar, del ricco gruppo di parole formate con web (solo per fare alcuni esempi: webcam, web designer, webmaster, web tv, webzine, webserie, e i già citati webconference e webmeeting,) derivate dall’inglese informatico e penetrate negli ultimi decenni nel nostro lessico, perlopiù in forma non adattata. Si registrano inoltre attestazioni della variante web seminar (15.400 risultati su Google Italia, 514 su Google Libri) che mantiene in forma estesa i termini inglesi da cui si forma webinar:
Oltre a una serie di incontri in aula in giro per l’Italia, gli addetti ai lavori possono iscriversi ai web seminar per approfondire le linee guida del ministero “sulla mobilità studentesca internazionale individuale” o per imparare le buone pratiche messe in atto da altre scuole. (Giulia Cerasi, Per salire in cattedra bisogna aggiornarsi, “La Repubblica”, 16/10/2013)
Il Web seminar, organizzato dal CREA Politiche e Bioeconomia e la Rete Rurale Nazionale su proposta e con la collaborazione della Direzione Foreste del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ha l’obiettivo di presentare la nuova proposta di Strategia Forestale Nazionale attualmente in fase di consultazione pubblica on line sul sito istituzionale del Mipaaf. (Web Seminar di presentazione della proposta di Strategia forestale Nazionale, www.crea.gov.it, 29/4/2020)
Il prestito integrale dall’inglese comporta per molti di questi termini il rischio della poca trasparenza con conseguenti dubbi sul significato, sulla pronuncia e sull’ortografia (in un articolo di Lucia Corbolante si segnala ad esempio la grafia errata *webinair, la cui diffusione potrebbe essere dovuta anche all’esistenza dei WebinAIR, i webinar per le Associazioni in rete di Fondazione Telethon) oppure al modello dell’adattamento francese di cui si dirà tra poco. Per questo motivo, a proposito di webinar, alcuni hanno proposto l’adattamento o l’uso di un traducente italiano, come è avvenuto anche in Spagna e in Francia dove si sono affermati gli adattamenti alla morfologia delle rispettive lingue, webinario (o seminario web) e webinaire. In italiano le proposte sono diverse e tutte in buona misura accettabili: costruzioni del tipo seminario web/online/in rete o anche seminario virtuale, sebbene richiedano l’impiego di due (o tre) parole, avrebbero il pregio di garantire una più chiara comprensione del significato; composti come videoseminario o teleseminario impiegano i prefissoidi italiani video- e tele- e potrebbero anch’esse risultare abbastanza chiare (ma i due prefissi, tradizionalmente, si riferiscono per lo più alla televisione); infine la parola macedonia webinario (web + seminario) ricalca le soluzioni adottate nelle lingue francese e spagnola, ma conserva il limite della poca trasparenza (il richiamo alla parola seminario non è immediato; e si forma anche la sequenza binario omofona a quella di un sostantivo). Nonostante le varie possibilità offerte dalla nostra lingua, alcune come vedremo presenti nel nostro lessico ben prima dell’ingresso di webinar, il prestito inglese sembra ormai destinato a imporsi. Una situazione niente affatto insolita per la nostra lingua, tollerante nei confronti dei prestiti integrali, in particolare nell’ambito informatico. Dalle ricerche in rete, infatti, la frequenza d’uso del forestierismo non adattato risulta alta e di gran lunga superiore a quella dei possibili traducenti. Il 10/7/2020, tra le pagine in italiano di Google emergono ben 23.700.000 risultati per webinar e 3.820 su Google Libri, mentre i risultati dei possibili traducenti sono nettamente inferiori, sebbene alcuni considerevoli (nella tabella sottostante i dati tra parentesi si riferiscono alle occorrenze di webinars e dei plurali dei traducenti):
Anche nei quotidiani troviamo discrete occorrenze di webinar, prevalentemente concentrate nel 2020. Il 10/7/2020, nell’archivio della “Repubblica” emergono 205 risultati (di cui 149 solo nel 2020) a partire dal 2011 (il primo risultato è del 2007 ma si riferisce al nome proprio di un’applicazione, “GoToWebinar”); emerge un solo risultato per la forma webinars e come parte del nome proprio di un’applicazione (“partecipare a Zoom Meetings & Zoom Video Webinars”). Nell’archivio del “Corriere della Sera” troviamo 34 occorrenze a partire dal 2011, di cui 20 nel 2020 (nessuna per webinars). Infine, nell’archivio della “Stampa” compaiono 27 risultati per webinar a partire dal 2012, di cui 14 nel 2020 (nessuno per webinars). Talvolta le occorrenze, prevalentemente quelle dei primi anni, sono accompagnate da una breve spiegazione del significato (seminario online, seminario condotto su internet):
Martedì 22 maggio alle 10, Invitalia terrà un webinar – seminario su internet con possibilità di interagire – dedicato alle misure agevolative (contributi e finanziamenti) disponibili per l’area di crisi industriale di Savona. (Denise Giusto, All’Unione industriali si parla di incentivi alle aziende in crisi, “La Stampa”, 15/5/2018)
Proprio sulla multimedialità punta la piattaforma web www.intese.eu, ideata per consentire ai giovani stranieri di iniziare a conoscere la realtà italiana a distanza, attraverso webinar, seminari virtuali di presentazione di strutture e servizi dedicati agli studenti internazionali (dal sistema bibliotecario alle attività sportive), blog, corsi di auto-apprendimento e quiz. (Lucia Landoni, Il Politecnico spiega l’Italia ai 50mila universitari stranieri, “La Repubblica”, 29/6/2011)
Per quanto riguarda invece i traducenti, le occorrenze sono sporadiche. Ad esempio, non si hanno esempi né per webinario/i né per teleseminario/i in nessuno archivio; seminario web compare 11 volte (2 al singolare, in due articoli del 2020, e 8 al plurale, a partire dal 2011) nell’archivio del “Corriere”, e una volta, al plurale, in quello della “Repubblica”, mentre seminario in rete è presente, in entrambe le forme, in 5 articoli (uno del 2010 e 4 del 2020) della “Repubblica” e in uno del “Corriere”, datato 2020; troviamo 4 occorrenze di videoseminario e 3 di videoseminari su “La Repubblica”, di cui alcune risalenti al 2006 e 2007, nelle quali però il significato non è propriamente lo stesso dell’attuale webinar:
Tevere racconta / Alle 16 Marevivo (l.re A. da Brescia) ospita un videoseminario sulla storia del fiume da C. Fabricio ad Adriano, da Papa Sisto ai muraglioni. (Appuntamenti, “La Repubblica, 8/4/2006)
Per ogni uscita un cd con videoseminari in cui gli esperti espongono i contenuti didattici affiancati da slide, glossari, normative di riferimento, bibliografie e test. (Manager, ecco l’arte di comunicare, “La Repubblica”, 21/2/2007)
Qualche occorrenza in più rispetto agli altri traducenti si ha con la costruzione seminario online, usata sia come spiegazione di corredo a webinar sia autonomamente; conta 27 occorrenze (11 al singolare e 16 al plurale) nell’archivio della “Repubblica”, di cui la prima risale al 2002, e 15 occorrenze (4 al singolare e 11 al plurale) in quello del “Corriere”, già a partire dal Duemila:
A breve saranno anche operativi seminari online che andranno dalla prima formazione agli approfondimenti tematici, curati da professionisti del settore informatico. (Maurizio Cannone, I compagni di banco si trovano online, “Corriere della Sera”, 14/1/2000)
Da ieri l’azienda guidata per anni dal fondatore Craig Venter, cui è appena subentrata l’ex numero due Kathy Ordonez, ha iniziato un seminario online per presentare i suoi risultati e analizzare le similitudini fra il Dna del topo, quello dell’uomo e quello del moscerino della frutta. (Elena Dusi, Senza segreti il Dna dei topi nuova arma contro le malattie, “La Repubblica”, 27/4/2002)
Oggi, intanto, webinar (ovvero un seminario online) gratuito con l’esperto Luca Manassero. (Le Ong in rete dal sud del mondo, “La Repubblica”, 17/10/2012)
La forma seminario virtuale conta una sola occorrenza al plurale nell’archivio della “Repubblica”, datata 2011, e una precoce attestazione al singolare nell’archivio del “Corriere” datata 1998, in un articolo che descrive i nuovi metodi di formazione a distanza nell’ambito di quella che l’autrice definisce “scuola del futuro” e che negli ultimi mesi è per noi diventata una realtà assai concreta:
Finalmente a casa. Una bella doccia calda e poi via, di corsa in salotto per assistere alla lezione di elettronica. Avete letto bene, non è un refuso: Peter assiste alle lezioni universitarie dal salotto di casa sua. […] Un altro clic e si raggiunge il sito dell’università: proprio in questo periodo si sta tenendo un seminario virtuale. Partecipare sarà il modo migliore per approfondire l’argomento. (Sissi Bellomo, Chi lo sa, alzi il mouse, “Corriere della Sera”, 23/10/1998)
Naturalmente nelle attestazioni più datate dobbiamo tenere presente che la tecnologia di allora era meno sviluppata rispetto a quella che permette di realizzare gli odierni webinar e che probabilmente si tratta di seminari online con un livello di specializzazione diverso rispetto a quello che i webinar hanno assunto negli ultimi anni; tuttavia i contesti ci permettono di intravedere in quei seminari virtuali perlomeno un precedente di webinar.
Accenniamo infine alla presenza della forma seminario interattivo, suggerita dallo stesso motore di ricerca Google, talvolta accompagnata dalla specificazione web/online/in rete (e ciò rende ancor più complessa la reale valutazione delle effettive occorrenze dei possibili traducenti), usata sia per indicare o tradurre webinar sia per denotare il seminario “tradizionale”:
Presentiamo Lunedi 4 Marzo, alle 10.30 presso la Sapienza Università di Roma Facoltà di Economia, in Aula Onida al piano 3, il Seminario Interattivo gratuito con FOCUS: “LA SICUREZZA IN RETE TRA MINACCE E OPPORTUNITA’” Il rischio, il crimine, l’etica e la norma. Nuovi Scenari per carriere e professioni del futuro”. A termine del seminario, un attestato per i partecipanti. (04/03/19 Seminario Interattivo: La Sicurezza in rete tra minacce ed opportunità, www.masterandskills.com)
Così si annuncia la performance di Sivan Arbel la vocalist e compositrice israeliana in programma domani 5 maggio in diretta live dalle 19 alle 20 sulla pagina Facebook del Saint Louis College of Music, tramite un webinar, seminario interattivo su internet, nella piattaforma Zoom. (Felice Riperi, Sivan Arbel jazz-fusion in diretta social, “La Repubblica”, 4/5/2020)
Visti i dati emersi, si può presumere che se anche in un primo momento almeno alcune forme avrebbero potuto rappresentare validi concorrenti di webinar, nei primi mesi del 2020 il forestierismo si è affermato con forza nel lessico della stampa e in quello del web; ciò è avvenuto nonostante la sua opacità, probabilmente anche grazie alla presenza nella nostra lingua di altre forme simili, a loro volta costruite con web (come il già citato webcast). Le probabilità che ad oggi si imponga uno dei traducenti possibili sono scarse, anche se non del tutto assenti.
Per concludere, rispondiamo ad alcuni dubbi in merito al corretto uso di webinar: quale articolo dobbiamo usare? Quale genere? Come si forma il plurale?
Per quanto riguarda l’articolo da anteporre a webinar, come indicato nell’intervento di Luca Serianni pubblicato nel nostro sito, occorre tenere in considerazione la particolare natura dell’iniziale w-, estranea all’alfabeto italiano. La w- nelle parole di origine straniera può corrispondere a due suoni diversi: la consonante v di vasto, come in wafer e Wagner, che richiede l’articolo debole il, i (e l’indeterminativo un), o la semiconsonante di uomo, come nel caso del nostro webinar, che richiederebbe di norma l’articolo eliso l’ (l’uomo). Tuttavia nella percezione dei parlati italiani la w- iniziale dei forestierismi - che spesso giungono a noi in forma scritta, prima che orale - è considerata una consonante, perciò nell’uso tende a imporsi l’articolo il, i (e un) davanti a parole come, ad esempio, windsurf. Tale tendenza d’uso si conferma per la parola web, per la quale ormai i dizionari indicano tutti come corretto l’articolo il (talvolta segnalando come raro l’), e per i suoi derivati: dunque sono corretti il webinar (526.000 risultati su Google Italia), i webinar (221.000 risultati) e un webinar (1.940.000 risultati); rare le forme l’webinar (5.600 risultati), lo webinar (1.290 risultati), gli webinar (2.010 risultati), uno webinar (302 risultati).
Riguardo al genere di webinar, come abbiamo già accennato, i dizionari lo registrano come maschile e le attestazioni in rete e nella stampa confermano tale uso. Tuttavia si riscontrano sporadiche occorrenze del femminile dovute probabilmente all’associazione di webinar al sostantivo conferenza, piuttosto che a seminario. Il 10/7/2020 tra le pagine in italiano di Google emergono 6.530 risultati per la webinar e 3.120 risultati per le webinar (74 per le webinars):
Sabato 27 giugno 2020, ore 10, si terrà la webinar su “Intelligenza artificiale e il sistema Paese” (Carlo Marini, Esperti in streaming su intelligenza artificiale e sistema Italia: la webinar di Lettera150, secoloditalia.it, 19/6/2020).
Per l’anno 2020 il direttore scientifico del Polo di formazione per lo sviluppo agro zootecnico, il professor Paolo Moroni, ha illustrato l’agenda dei nuovi corsi […]. Per ogni corso calendarizzato saranno caricati di volta in volta le webinar sul canale You Tube del “Polo” (Corsi online gratuiti - polo di formazione per lo sviluppo agro zootecnico maccarese, dal sito www.rotaguido.it).
Occorre però tenere presente che una buona parte delle occorrenze al femminile si riferisce a costruzioni del tipo la webinar revolution, la Webinar Accademy, le webinar room.
Venendo infine alla questione della formazione del plurale, come scrive Raffaella Setti nella scheda pubblicata nel nostro sito, per i prestiti non adattati si tratta “di considerare, di volta in volta, se il forestierismo che intendiamo utilizzare sia acquisito stabilmente e da tempo nell’italiano e in questo caso possiamo lasciarlo invariato, o se invece sia un neologismo recente o un termine fortemente specialistico e allora è consigliabile utilizzare il plurale della lingua d’origine”. Nonostante le segnalazioni giunte negli ultimi mesi alla nostra redazione suggeriscano che nella percezione di molti nostri lettori webinar sia considerato un neologismo incipiente - che dunque prevederebbe la formazione del plurale secondo le regole della lingua d’origine, webinars -, come abbiamo detto si tratta in realtà di una parola presente nel nostro lessico da diversi anni, per quanto fino al 2020 in misura limitata, ed entrambi i dizionari che la registrano sono concordi nel segnalarla come invariabile, dunque i webinar. Come abbiamo già visto, anche dalle ricerche in rete e sui quotidiani si conferma una decisa prevalenza per l’uso invariabile: 221.000 risultati su Google per i webinar (802 su Google Libri) contro i 5.160 risultati per i webinars (179 su Google Libri), 95.100 risultati su Google per dei webinar (947 su Google Libri) contro i 2.830 risultati per dei webinars (9 su Google Libri).