Consulenze linguistiche

Si entra in o a contatto con qualcuno?

  • Vittorio Coletti
SOTTOPOSTO A PEER REVIEW

DOI 10.35948/2532-9006/2022.18763

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Copyright: © 2021 Accademia della Crusca


Quesito:

Alcuni lettori ci chiedono se sia più corretto “entrare a contatto” o “entrare in contatto”.

Si entra in o a contatto con qualcuno?

Lasciamo per un attimo da parte il verbo (entrare) e concentriamoci sulla locuzione (preposizionale o avverbiale) in/ a contatto. Notiamo subito che, nella maggior parte dei casi, i soggetti che sono a contatto sono assai vicini tra di loro: “le due case sono a contatto su un lato”, “le automobili sono venute a contatto in curva”, “quelli che sono stati a contatto con i positivi debbono fare la quarantena”, “le opposte tifoserie sono arrivate pericolosamente a contatto”. Mentre in contatto indica un rapporto meno ravvicinato, più indiretto, spesso figurato, ancorché, magari, costante: “le due case sono in contatto tramite un ponticello”, “le auto si tengono in contatto (con i fari)”, “gli zii stanno in contatto (telefonico) con i cugini”, “Giorgio non ha potuto mettersi in contatto con l’azienda”. Se scorriamo il corpus PTLLIN dei romanzi del Premio Strega vediamo che a contatto e in contatto sono quasi egualmente numerosi (rispettivamente, 83 in 41 opere e 83 in 29) e se guardiamo a quali verbi si uniscono, notiamo che sia l’uno che l’altro sono in maggioranza retti da essere, stare, mettere, venire. Cioè gli stessi verbi, sia pure con significati diversi, come abbiamo appena visto e ribadiamo con qualche altro esempio: “essere a contatto col pavimento / essere in contatto col tribunale”, “mettere i turisti in contatto con l’ambasciata (che è lontana o comunque difficilmente raggiungibile) / mettere i turisti a contatto con la povertà degli indigeni (immergerli nella condizione di vita degli indigeni, farli partecipi di essa)”.  Alcuni verbi però sono specifici (o più familiari) dell’una o dell’altra locuzione: trovarsi, ad esempio, preferisce di gran lunga in contatto; giungere, invece, a contatto. Una verifica su Google lo dimostra facilmente.  Ma prendiamo entrare, come ci chiedono i nostri lettori. Nel corpus PTLLIN solo in un caso regge a contatto e in 8 regge in contatto. Ecco l’esempio di a:

Negli ultimi mesi le oscillazioni della politica prussiana avevano precipitato il Dipartimento di Stato nel più profondo sconcerto, condizione che del resto gli è abituale quando entra a contatto con le sottigliezze della politica europea. (Alessandro Barbero, Bella vita e guerre altrui di Mr Pyle, gentiluomo)

E alcuni di quelli di in :

Avevano cercato di entrare in contatto… anche con Margherita (Natalia Ginzburg, Lessico famigliare)

Come se le mie possibilità di entrare in contatto con lui fossero ben poche (Andrea De Carlo, Uccelli da gabbia e da voliera)

Usava i lacerti delle lingue con cui era entrato in contatto (Umberto Eco, Il Nome della rosa)

Entrare dunque predilige in, perché se si “entra in contatto” non si è ancora “giunti a contatto”, come mostra bene l’esempio della Ginzburg. Per altro, mentre il passo di Barbero (dal senso dubbio) potrebbe essere riscritto senza problemi sostituendo in con a, meno plausibile parrebbe il contrario negli altri casi.

A contatto è, come si diceva, più ravvicinato e concreto; tant’è vero che, se si è a contatto di gomito, si sta molto vicini. Il Tommaseo (alla voce contatto dove cita il Fanfani) definiva l’avverbio a contatto “in maniera che l’una cosa tocchi l’altra immediatamente”, cioè senza mediazioni. In contatto è più indiretto e mediato, quasi in potenza, e spesso astratto e figurato. Non per nulla quando (in Mario Tobino, Il clandestino) leggiamo (sempre grazie al corpus PTLLIN): “Dobbiamo metterci a contatto con i tedeschi”, avvertiamo un’imprecisione fastidiosa, perché la costruzione con a darebbe per stabilito, compiuto un contatto presentato in gestazione, solo progettato.

Ora, poiché entrare è prevalentemente un verbo di moto non del tutto concluso, ancora, per così dire, in corso, chi o ciò che (il complemento) esso avvicina al soggetto (che entra), non è né immediatamente né interamente acquisito a un rapporto di stretta vicinanza e quindi la costruzione con in è più adeguata e opportuna, oltre che enormemente più frequente di quella con a (in Google oltre 8 milioni di pagine di entrare in contatto contro solo circa 180 mila di entrare a contatto). Meglio dunque entrare in contatto.

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