Consulenze linguistiche

Scaturire: transitivo o intransitivo?

  • Luisa di Valvasone
SOTTOPOSTO A PEER REVIEW

DOI 10.35948/2532-9006/2022.19779

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Copyright: © 2022 Accademia della Crusca


Quesito:

Sono giunte alla redazione alcune domande sugli usi corretti o scorretti di scaturire, probabile sintomo di incertezze riguardo al significato del verbo e alla sua transitività o intransitività.

Scaturire: transitivo o intransitivo?

Scaturire è un verbo regolare della terza coniugazione, della sottoclasse che presenta, in alcune persone del presente indicativo e congiuntivo, l’inserimento, dopo la radice, di -isc- (scaturisco, scaturisci, ecc.), come avviene con verbi come capire e obbedire; attestato in italiano fin dal XIV secolo, giunge a noi direttamente dal latino scaturīre, a sua volta derivato dalla forma di origine indoeuropea scatēre, nel significato di ‘zampillare’. Consultando i dizionari, possiamo verificare che i significati oggi comunemente in uso di scaturire sono essenzialmente due (qui esempi e definizioni sono presi da GRADIT, Devoto-Oli 2021 e Vocabolario Treccani online): il primo è ‘sgorgare, uscire fuori, zampillare dalla terra’ detto di acqua o altri liquidi (dalla roccia scaturiva una vena d’acqua) e, per estensione, anche sgorgare in abbondanza, prorompere’ (grosse lacrime scaturivano dai suoi occhi) o ‘emanare, sprigionarsi da una fonte’ (il gas scaturisce dal suolo); il secondo significato è quello figurato di ‘venire fuori, avere origine, derivare’ (dall’indagine non sono scaturiti elementi interessanti). Come già si sarà notato dagli esempi, e come tutti i dizionari confermano, il verbo scaturire è intransitivo, non ammette cioè un complemento oggetto diretto, e può essere inserito nella classe dei cosiddetti verbi bivalenti (si veda in proposito la scheda Valenze e reggenze dei verbi a cura di Manuela Cainelli e Raffaella Setti), ovvero quei verbi che per esprimere il loro senso compiuto richiedono, oltre al soggetto, un secondo argomento collegato per mezzo di una preposizione (detto argomento indiretto o preposizionale):

- le idee (soggetto) scaturiscono dalla mente (argomento indiretto)

- dalle ricerche (argomento indiretto) sono scaturite novità interessanti (soggetto)

- il sangue (soggetto) scaturiva dalle ferite (argomento indiretto)

Si noti, inoltre, che l’ausiliare di scaturire è sempre essere. Se i lessicografi moderni sono concordi nel definire scaturire un verbo intransitivo, tuttavia, come accade non di rado, si possono rintracciare nell’italiano dei secoli passati usi transitivi del verbo. È il più importante dizionario storico della nostra lingua, il GDLI, a darcene testimonianza: in attestazioni che vanno dal Quattrocento al Seicento è registrato l’uso transitivo di scaturire, ad esempio nei significati di ‘far sgorgare una vena d’acqua’ (“Nei monti che scaturiscono acqua si diletta assai l’acero e ‘l tiglio” dal Trattato degli arbori di Giovanvettorio Soderini, 1526-1596), ‘versare lacrime’ (“Torbido scaturisce / il bell’occhio seren lucidi fiumi, / e la man di quel crin fa strazio agli ori / che tanto dianzi straziava i cori” dalle Rime di Gabriello Chiabrera, 1552-1638), e anche in quello di ‘produrre, generare una sostanza’ (“Ciascuna soavitade è vinta dall’ambrosia, la quale iscaturisce la manna” da una lettera di Pietro Aretino, 1492-1556). Si tratta comunque di usi arcaici e letterari, non registrati, come detto, dalla lessicografia contemporanea.

Chiarita la natura del verbo scaturire, verifichiamo nello specifico i dubbi dei nostri lettori.
Piero Di S. ci domanda se sia corretto l’uso di scaturire nella frase: “Provocatoriamente li indossavamo a mo’ di ‘poncho messicano’, uscendo per strada, senza timore del giudizio altrui, curiosi di vedere le reazioni che avrebbe scaturito”. Qui il verbo è usato transitivamente, con l’ausiliare avere e nel senso di ‘generare’ (in mancanza di altro contesto, presupponiamo che dei particolari tessuti o mantelli, indossati a mo’ di ‘poncho messicano’ avrebbero qui generato, provocato, dato origine a delle reazioni da parte dei passanti; sulla tendenza a estendere l’uso dell’ausiliare avere anche con verbi che richiedono solo essere si vedano le schede pubblicate qui e qui). Si tratta di un uso improprio di scaturire, ma non raro. In rete, infatti, possiamo rintracciare diversi esempi:

I topi sono pericolosi per la salute e in molti casi scaturiscono reazioni di terrore e orrore. (Derattizzazioni a Vicenza e provincia, italsiadisinfestazioni.it)

Non sono ancora chiari i motivi che hanno scaturito la violenza, dal momento che gli stranieri hanno fornito agli inquirenti testimonianze discordanti tra loro. (Valeria Abate, Termini, maxi rissa tra immigrati, “la Repubblica”, 12/4/2008)

Siamo in [un] mondo dove gli Avengers fermano i crimini ormai da anni, ma la situazione sfugge di mano, arrivando a causare incidenti letali – come quello che scaturisce gli eventi del film. (Dex, Supereroi – solo muscoli e mantelli o forse qualcosa di più?, comicsuniverse.it, 4/3/2019)

Regole assurde e legittimamente inosservate da parte di Valentina, che hanno scaturito una reazione rabbiosa e certamente immatura in Tommaso, il quale ha trovato consolazione nell’avvicinamento con la single Giulia. (Andrea Parrella, “Tommaso Eletti al GFVip”, dopo Temptation Island sarà concorrente del reality, “Fanpage.it”, sez. Spettacolo, 3/8/2021)

A questi esempi di costruzioni transitive possiamo aggiungere quello segnalato dalla lettrice Elsa F., tratto da questo articolo pubblicato in rete il 12 febbraio: “Considerando che la crisi di governo avviata da Matteo Renzi ha scaturito la nomina di Draghi”. In tutti i casi visti fino a ora, lo spostamento di scaturire da intransitivo a transitivo comporta anche uno slittamento semantico da ‘avere origine’ a ‘dare origine’ e dunque ‘generare, produrre, provocare’. È plausibile che tale uso derivi da una scarsa competenza riguardo al significato originale di scaturire, di pari passo alla tendenza nell’italiano contemporaneo a transitivizzare i verbi intransitivi; la presenza di esempi in rete e anche nella stampa (al momento contenuta) potrebbe dunque essere indizio di una nuova tendenza d’uso del verbo scaturire. Va notato, inoltre, che tra i significati figurati del verbo c’è quello di ‘avere origine’ che arriva anche a valere come ‘avere come conseguenza’ (si veda Treccani Sinonimi e Contrari); il passaggio da intransitivo a transitivo può essere stato favorito anche da questo uso. Ciò nonostante, è raccomandabile, almeno per ora, attenersi alle indicazioni dei lessicografi evitando la costruzione transitiva di scaturire.

Simone F. ci segnala, inoltre, l’uso di scaturito, participio passato di scaturire, come sinonimo di sorpreso, ma non abbiamo trovato esempi di tale impiego né in rete né sui dizionari. Possiamo, invece, segnalare l’uso di scaturire (non evidenziato dai nostri lettori, e dunque forse al momento ancora limitato) nel significato di ‘diventare, degenerare, evolvere, sfociare’ − evoluzione del significato secondario di scaturire transitivo ‘dare origine’ − come in questo articolo dal titolo Noto. Chiarimento scaturisce in aggressione, calci, pugni e un coltello puntato: denunciati. Di seguito alcuni esempi rintracciati in rete:

È difficile avere informazioni non censurate su quanto sta accadendo, in conseguenza di un arretramento della libertà di espressione, con licenziamenti e inchieste a carico di giornalisti sottoposti ad un clima di forte intimidazione che scaturisce in una generalizzata auto-censura. (Regione Emilia-Romagna, Risoluzione num. 3007 della X legislatura, 2016)

Nel sistema contributivo odierno, più si lavora più contributi si versano e più aumenta il montate [sic] dei contributi, ovvero quel salvadanaio in cui anni dopo anno su accumulano i versamenti che poi scaturiscono in pensione (Giacomo Mazzarella, Pensioni: conviene chiedere la certificazione del diritto prima del 2022?, orizzontescuola.it, 7/8/2021)

Infine, un altro lettore, Andrea S., domanda se sia corretta la costruzione con il verbo fare, come nella frase seguente: “L’incompleta compilazione del documento ha fatto scaturire l’esito negativo della verifica”. Girando la frase, il senso sarebbe: l’esito negativo della verifica è scaturito dall’incompleta compilazione del documento. Si tratta di una costruzione causativa, formata dal verbo causativo (o fattivo) fare seguito da un verbo all’infinito, in questo caso scaturire impiegato in senso decisamente esteso, decisamente impreciso. Come si legge in Serianni 1989 (XIV.39), tale costrutto “presenta una specie di cooperazione tra i due soggetti, quello grammaticale del verbo causativo e quello logico dell’infinito, giacché il primo mette in moto l’azione del secondo”. Nella frase riportata dal lettore, il soggetto grammaticale, l’incompleta compilazione del documento, fa sì che il soggetto logico, l’esito negativo della verifica, compia l’azione, ovvero scaturisca, abbia origine, emerga. La costruzione non è di per sé scorretta sintatticamente, ma occorre fare attenzione alla semantica dei verbi coinvolti: in questo caso un semplice ha determinato avrebbe certo reso semanticamente più efficace la frase.


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