Consulenze linguistiche

Rispettiamo l’uso dell’avverbio rispettivamente?

  • Paolo D'Achille
SOTTOPOSTO A PEER REVIEW

DOI 10.35948/2532-9006/2022.24825

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Copyright: © 2022 Accademia della Crusca


Quesito:

Ci sono arrivate varie domande sull’uso corretto dell’avverbio rispettivamente che, come ci viene segnalato, compare talvolta anche con valore di congiunzione disgiuntiva.

Rispettiamo l’uso dell’avverbio rispettivamente?

L’avverbio rispettivamente deriva dall’aggettivo rispettivo e il suo significato, secondo i principali dizionari contemporanei, è quello di “per quanto concerne uno o più elementi di una serie, una o più persone di un gruppo, visti nel reciproco rapporto” (GDLI), “in relazione a ciascuno degli elementi di un gruppo o di una serie precedentemente enumerati” (Vocabolario Treccani), “nello stesso ordine con cui si presentano gli elementi con cui vi è corrispondenza” (Sabatini-Coletti), “relativamente a ciascuno degli elementi considerati” (GRADIT; Garzanti aggiunge “in precedenza”), ‘‘in relazione a ciascuna delle persone o cose nominate” (Zingarelli 2022), “limitatamente ai singoli elementi di una serie” (Devoto-Oli 2022). Come risulta dalla voce del GDLI, in passato l’avverbio aveva anche altri valori, alcuni dei quali più legati al significato dell’aggettivo e documentati da attestazioni isolate: ‘secondo le proprie competenze’, ‘in dettaglio’, ‘sotto un altro rispetto’, ‘altrettanto’; ‘in relazione con un termine di confronto’; ‘cautamente’; infine, seguito dalla preposizione a, si usava nel senso di ‘rispetto a, in rapporto con qualcosa’ (per introdurre un complemento di limitazione), ‘in confronto con un modello’, ‘in relazione a un termine di confronto’. Ma tutti questi valori sono ormai desueti.

Per documentare l’uso di rispettivamente nell’italiano standard, riporto tre esempi, scelti tra i più recenti, tratti dal corpus di opere di narrativa raccolte nel PTLLIN:

Il fiume ha molti nomi. Presso vari popoli, Danubio e Istro indicavano rispettivamente il corso superiore e quello inferiore ma talora anche quello intero. (Claudio Magris, Danubio, Milano, Garzanti, 1987, p. 14)

Per vedere Zardino un po’ dall’alto, al di sopra dei tetti e dei comignoli, bisognava salire sul campanile della chiesa dedicata a San Rocco oppure anche su uno dei due dossi che il Sesia aveva formato nei secoli accumulando materiali durante le sue piene e che i viventi all’inizio del Seicento chiamavano, rispettivamente, ceppi rossi e dosso dell’albera. (Sebastiano Vassalli, La chimera, Torino, Einaudi, 1990, p. 70)

A casa, in cucina, sta da sempre attaccata al muro una grande griglia di acciaio sulla quale sono appesi in rigorosa successione utensili di ogni genere che in famiglia tutti possono adoperare (ci mancherebbe altro!) ma che tutti, proprio tutti, sono tenuti a riporre al posto da me assegnato a ciascun pezzo. Per chiarezza, accanto a ogni gancio ho fissato un piccolo rettangolo metallico su cui è inciso lo stesso numero riportato sul manico dell’utensile a esso assegnato. Questo vuole dire che, per esempio, le quattro pinze di diversa foggia e misura vanno rispettivamente al dodicesimo, al tredicesimo, al quattordicesimo e al quindicesimo posto. (Ermanno Rea, La dismissione, Milano, Rizzoli, 2002, p. 144)

Più che nei testi di narrativa, l’avverbio rispettivamente è usato (in genere posto tra due virgole) nella saggistica, nei testi legislativi e in quelli burocratici, per evitare possibili dubbi interpretativi da parte del lettore, attribuendo esplicitamente le varie cose poi enumerate ai singoli elementi della serie citati precedentemente. Riporto due esempi, scelti tra i più recenti, dal corpus DiaCORIS:

Le opere eseguite da terzi, in totale difformità dalla concessione o in assenza di essa, su suoli di proprietà dello Stato e di enti territoriali, sono gratuitamente acquisite, rispettivamente, al demanio dello Stato e al patrimonio indisponibile degli enti stessi salvo il potere di ordinarne la demolizione, da effettuarsi a cura e spese del costruttore entro sessanta giorni, qualora l’opera contrasti con rilevanti interessi urbanistici ed ambientali. (Legge 28 gennaio 1977, n. 10. Norme per la edificabilità dei suoli)

Quando l’interruzione volontaria della gravidanza avviene su donna minore degli anni diciotto, o interdetta, fuori dei casi o senza l’osservanza delle modalità previste dagli articoli 12 e 13, chi la cagiona è punito con le pene rispettivamente previste dai commi precedenti aumentate fino alla metà. (Legge 22 maggio 1978, n. 194. Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione della gravidanza)

In questi tipi di testi è ben possibile trovarlo nella forma abbreviata risp. indicataci da un lettore, che non è certo scorretta, ma sconsigliabile al di fuori di questo ambito, in cui il ricorso alle abbreviazioni puntate è normale. Come si è visto anche dai primi due brani di narrativa sopra citati, gli elementi a cui rispettivamente va riferito possono essere anche soltanto due: quindi la frase citata da una nostra lettrice, “Pervengono due campioni rispettivamente di cm 1,5 e cm 2”, è da considerare senz’altro corretta.

Merita qualche commento in più la segnalazione di un altro lettore, che ci chiede se si può adoperare rispettivamente come congiunzione disgiuntiva, uso che a suo parere potrebbe essere modellato sul tedesco. In effetti, tra le numerosissime domande che ci sono pervenute (e che vertono su altre questioni) ci sono due esempi del genere, in cui rispettivamente sta al posto di o, oppure: “Uso della preposizione ‘di’, rispettivamente ‘in’” per introdurre il complemento di materia (la domanda viene dalla Svizzera italiana) e “Ho sentito più volte nei mezzi di informazione l'espressione ‘si è chinato sul problema’ rispettivamente ‘chinarsi sul problema’” (domanda di un altro lettore, probabilmente anche lui svizzero: chinarsi su è calco del francese se pencher sur). È possibile, come ci dice il collega Davide Ricca (cui si devono importanti studi sugli avverbi in -mente), che si tratti di un uso caratteristico dell’italiano di Svizzera, calcato sul tedesco beziehungsweise (abbreviato in bzw.), che è “usato correntemente come puro elemento disgiuntivo” (comunicazione del 3 dicembre 2021). In effetti è proprio così. Il Duden online registra beziehungsweise con due diverse accezioni: “oder; oder vielmehr, genauer gesagt” (cioè ‘o; o piuttosto; più precisamente’) e “und im anderen Fall” (lett. ‘e nell’altro caso’, quindi ‘rispettivamente’). E già nel 1985 Gaetano Berruto, con la consueta precisione, segnalava come tipico dell’“italiano elvetico” e dell’italiano del Canton Ticino “l’uso di rispettivamente secondo le regole del ted. beziehungsweise, vale a dire inserito tra i correlati senza alcuna congiunzione, né e o: di due rispettivamente tre anni, pubblicati nel 1967 rispettivamente 1973, ecc.” (Gaetano Berruto, Appunti sull’Italiano elvetico, in “Studi linguistici italiani”, X, 1984, pp. 76-108: 101; devo la segnalazione all’amico Bruno Moretti; comunicazione del 7 dicembre 2021).  

In Italia quest’uso non pare ancora diffuso, ma alcuni esempi recenti del genere – per lo più provenienti, è vero, dalla Svizzera e dall’Istria – sono riuscito a trovarli in rete (ricerca su Google del 6/12/2021):

Articolo 27 – Ai vincitori del Primo e del Secondo premio nella Categoria Arti visive sarà inoltre corrisposto, in aggiunta al valore del Primo, rispettivamente, Secondo premio, un Premio acquisto in denaro, che prevede la cessazione della proprietà dell’opera da parte del partecipante al Concorso e l’acquisizione della stessa da parte degli Enti promotori. […]
Articolo 28 – I premi, rispettivamente le menzioni, saranno erogati ai destinatari entro il 31 dicembre 2015, previa consegna dell’elaborato da parte dell’autore in formato elettronico, per le opere richieste. (XLVIII Premio d’Arte e di Cultura “Istria Nobilissima”, UnipopTrieste.it, 2015)

Viene giocato molto di rado, e specialmente tra i giocatori di alto livello: il mio database di 5,2 milioni di giochi contiene solo 99 partite che raggiungono la posizione dopo 3. Nf3, con il punteggio medio bianco (rispettivamente nero) nei giochi del 1953 (1976). (Qual è il consenso teorico sul Roscher Gambit?, QAStack.it, 2017)

La Capanna Quarnei si presta idealmente quale primo rispettivamente ultimo (a seconda della direzione in cui si desidera svolgere il trekking) punto di pernottamento del trekking. (Trekking di più giorni attorno a Quarnei, Quarnei.ch, 2017)

Mi pare interessante il fatto che già in un isolato esempio del 1800 rispettivamente è usato con valore coordinativo:

Lo stesso è disposto per il primo rispettivamente, secondo, ed ulteriori fogli delle copie degli Atti Criminali, ossian Processi, anche correzionali, e di Polizia. (Raccolta delle leggi emanate dalla consulta legislativa della Repubblica Ligure, vol. I, Genova, Franchelli, 1800, p. 92)

In ogni caso, tutti gli esempi sopra riportati non possono certamente considerarsi corretti o accettabili sul piano grammaticale, almeno secondo la norma italiana (nell’italiano di Svizzera le cose potrebbero andare diversamente). Tuttavia, possono farci considerare l’uso incipiente dell’avverbio rispettivamente come congiunzione disgiuntiva un processo di “grammaticalizzazione secondaria”, che è ancora allo stato embrionale (e limitatamente ad aree e ambienti a contatto col tedesco), e che potrebbe benissimo non attecchire.

Un ulteriore indizio ci è fornito da altri due esempi tratti dal PTLLIN, dello stesso autore del primo passo citato, Claudio Magris, triestino e, forse non a caso, docente di Letteratura tedesca all’Università di Trieste, tutti compresi nell’altro romanzo incluso nel corpus, Microcosmi (Milano, Garzanti, 1997):

Alcuni soldati italiani si erano uniti ai partigiani titoisti, accorgendosi presto, a loro spese, che la giusta e fiera rinascita di una nazione oppressa dai fascisti stava trasformandosi a sua volta in feroce nazionalismo oppressivo. Vagando fra quei boschi alla ricerca dell’orso, era strano pensare al padre - o rispettivamente al nonno - che, al momento della disfatta, li aveva attraversati lasciando la caserma distrutta, per tornare a Trieste, in quei giorni nei quali la vita di un uomo, su quegli stessi sentieri, non valeva più di quella di un animale. (p. 104)

Guerre fra imperi e fra bracconieri, beghe di famiglia, sassate di quartiere, svolte della Storia e minimalismo quotidiano di baite nel bosco; quei lugheri di cui le cronache lamentano le incursioni - in Slovenia o rispettivamente in Croazia - sono il simbolo del secolare tributo di violenza che spesso esige un confine, idolo che chiede sacrifici di sangue. (p. 108)

Nei due passi la congiunzione o precede appunto rispettivamente e sembra trasferire almeno in parte all’avverbio, che a rigore non sarebbe necessario e comunque non ha dei precedenti espliciti a cui riferirsi, il proprio valore disgiuntivo.

Qualche esempio simile di o rispettivamente si trova nel corpus DiaCORIS:

In effetti, anche là dove lo sviluppo capitalistico dell’agricoltura non assumerà (o non assume ancora) queste forme più tipiche della grande azienda agraria capitalistica con lavoratori salariati, il processo che trova nella grande azienda agraria (o, rispettivamente, nella manifattura) capitalistica la sua unità fondamentale di aggregazione produttiva, si svilupperà e giungerà a compimento con risultati sostanzialmente analoghi a quelli già illustrati, per quanto riguarda sia l’alto livello di aggregazione sociale, sia le tendenze ad una più efficace centralizzazione politica. (Emilio Sereni, Agricoltura e mondo rurale, in Storia d'Italia, I, I caratteri originali, Torino, Einaudi, 1972, p. 237)

Altri se ne trovano nell’archivio del quotidiano “la Repubblica”, a partire dagli anni Novanta: 

BRUXELLES […] Ma inglesi e spagnoli vorrebbero mantenerla a 23 per poter più agevolmente formare un ‘fronte del rifiuto’ in difesa di interessi specifici dell’area nordica o, rispettivamente, di quella mediterranea. (F. Papitto, Una politica comune per UE ed Est Europa, 8/3/1994)

Alcuni risparmiatori non si schiodano dagli investimenti a breve: Bot, pronti contro termine, conti deposito ecc. Non in previsione di esigenze di liquidità, ma per una radicata avversione verso ogni impiego di maggior durata, spesso frutto di dolorose bruciature. Peccato che ciò possa condurre a perdite, più o meno sensibili, o ad accettare vincoli alquanto inopportuni. Il problema sono i tassi d’interesse cosiddetti monetari, da qualche anno generalmente negativi in termini reali, cioè al netto della perdita del potere d’acquisto della moneta. Lo confermano quelli dei Bot nello scorso biennio. Con i titoli a dodici mesi sottoscritti all’ultima asta prima d’inizio 2010 o rispettivamente 2011, dopo un anno ci si è trovati meno ricchi di prima. (Beppe Scienza, Investimenti a breve e inflazione. I Bot non difendono più gli italiani, Repubblica.it, 16/4/2012)

Cito un terzo caso di o rispettivamente, in cui l’avverbio serve a distribuire ordinatamente i due valori numerici sui due casi citati in precedenza (celibi e coniugati), a cui fa prima riferimento un altro rispettivamente ad essi anteposto (e non posposto, come avviene di solito):

La legge è la doverosa attuazione di una sentenza della Corte costituzionale di Karlsruhe che il 27 giugno 1991 aveva chiesto una più giusta e rigorosa tassazione dei redditi da capitale. Il progetto approvato dal governo prevede innanzitutto che la quota esente sia moltiplicata per dieci arrivando rispettivamente a 6000 marchi (4 milioni e mezzo di lire) per i contribuenti celibi e 12000 marchi per i coniugati. […] Le banche dunque, ogni 31 dicembre, tratterranno automaticamente una somma pari al 25 per cento degli interessi maturati. Questo non avviene se il risparmiatore, con meno di 6000 o rispettivamente 12000 marchi di capitale comunica all’istituto di credito di ricorrere all' esenzione prevista dalla legge: una opportunità, questa, concessa anche nel caso quelle cifre si ripetano su più conti in diverse banche. (Fabio Barbieri, La scure di Kohl sui redditi da capitale, “la Repubblica”, 9/4/1992)

Il processo di grammaticalizzazione di rispettivamente da avverbio a congiunzione (ammesso che prenda piede) potrebbe essere facilitato anche dal fatto, segnalato da Edoardo Lombardi Vallauri, che l’aggettivo reciproco (che forse non a caso compare nella definizione di rispettivamente del GDLI citata all’inizio) tende oggi ad assumere il significato di ‘rispettivo’:

Parlanti non pienamente consapevoli, di fronte a usi come quelli che stiamo per mostrare, possono avere banalizzato il senso di reciproco cogliendone solo la componente che si può esprimere con rispettivo, cioè ‘riguardante entrambi’, senza più cogliervi quella reciprocità (Edoardo Lombardi Vallauri, Recenti percorsi semantici di alcune parole italiane, in Grammatica e testualità. Metodologie ed esperienze didattiche a confronto, a cura di Paolo D’Achille, Firenze, Franco Cesati, 2016, pp. 305-315: 309).

Ecco tre degli svariati esempi citati dallo studioso:

Credo che una riunione dell’ufficio politico, convocata a tamburo battente, possa ancora chiarire le reciproche posizioni, rasserenando gli animi.

E subito ha molto insistito sul concetto di tolleranza, di civiltà, di rispetto delle reciproche idee.

[…] esplode l’odio dissacrante di una figlia verso i genitori e i loro reciproci amanti.

È probabile che anche l’avverbio reciprocamente venga investito dallo stesso slittamento semantico dell’aggettivo, cominciando a prendere il posto di rispettivamente, come sembra documentare quest’esempio che ho trovato in rete:

L’interesse del bando è rivolto alle parti urbane (centri storici, quartieri periferici, spazi pubblici, edifici) e alle dimensioni vaste (città, ambiti rurali, territori) considerando le limitazioni imposte alla vitalità e reciprocamente alla qualità della vita delle persone che sono prodotte da barriere fisiche, sensoriali, percettive, intellettive, di genere ma anche culturali, sociali, economiche. (L’accessibilità a 360° e l’inclusione sociale contribuiscono alla vitalità urbana, urbanpromo.it, 2021)

Se questo avvenisse, favorirebbe ulteriormente, come si è detto, la tendenza di rispettivamente a svolgere una funzione disgiuntiva al posto di o. Oltretutto, ciò sarebbe per certi aspetti in sintonia con l’espansione (rilevata da Gaetano Berruto, Sull’italiano di inizio millennio, in Varietà e variazioni: prospettive sull’italiano. In onore di Alberto A. Sobrero, a cura di Annarita Miglietta, Galatina, Congedo, 2012, pp. 27-47: 41-42) di altri due avverbi in -mente, maggiormente e leggermente, al posto di due forme foneticamente e graficamente più brevi, più e, rispettivamente, un po’.





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