Consulenze linguistiche

Prospetto

  • Mario Piotti
SOTTOPOSTO A PEER REVIEW

DOI 10.35948/2532-9006/2022.26883

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Quesito:

Alcuni lettori ci segnalano l’uso, da parte dei media, del termine prospetto per indicare un giovane atleta che mostra di avere buone prospettive di successo, quello che di solito è definito come “una promessa”.

Prospetto

La parola prospetto sembra oggi avere una qualche diffusione nel linguaggio sportivo, specialmente, ma non solo, con riferimento a sport di squadra, con il significato, su cui poi si tornerà, di ‘giovane e promettente atleta’. L’uso parrebbe indotto da una duplice motivazione: da un lato l’accoglimento nel linguaggio sportivo di tecnicismi reali o solo presunti; dall’altro il generale influsso dell’inglese sull’italiano: prospetto sarebbe un calco semantico dell’inglese prospect, del quale conviene allora seguire la storia.

La parola prospect, si legge nell’Oxford English Dictionary OED, è un latinismo attestato in inglese a partire dal XV secolo, derivante dal lat. classico prospectus, a sua volta dal participio passato del verbo prospicere ‘guardare avanti’, tanto in senso spaziale quanto temporale. Tra i vari significati assunti nel corso della storia della parola, al punto 7d. della voce dell’OED si trova scritto:

A person who or thing which may be suitable for a particular purpose, or successful in a particular role; (in early use esp.) a potential or likely purchaser, customer, client, etc.; a candidate [‘persona o cosa che può essere adatta per uno scopo particolare, o può avere successo in un ruolo particolare; (specialmente negli usi più antichi) un potenziale o probabile acquirente, utente, cliente, etc.; un candidato’].

Il primo esempio in questo significato è del 1904; ma soltanto l’ultimo esempio del 1993 vede prospect usato in ambito sportivo:

He and Newmarket Royals’ center Jason Bonsignore are considered the two best prospects in North America [‘Lui e il centro dei Newmarket Royals Jason Bonsignore sono considerati i due migliori prospetti in Nord America’].

L’esempio è tratto da una rivista canadese dedicata all’hockey: sono “prospetti” due giovani giocatori di hockey nordamericani. La definizione dell’OED è molto estensiva e tiene insieme persone e cose; inoltre suggerisce che la qualità della persona (o cosa) è proiettata nel futuro; tuttavia non coglie l’aspetto tecnico che contraddistingue la parola nell’ambito degli sport di squadra nordamericani. Meglio allora quanto si legge sulla pagina inglese di Wikipedia dedicata a prospect (sports):

In sports, a prospect is any player whose rights are owned by a professional team, but who has yet to surpass a threshold where they achieve rookie status (as defined by their respective league), or is not established with the team yet. Prospects can sometimes be assigned to farm teams, or loaned to lower ranked teams. They may also decide to go back to college to play [‘Negli sport un prospetto è ogni giocatore i cui diritti sono di proprietà di una qualche società professionistica, ma che deve ancora oltrepassare la soglia oltre la quale raggiunge lo status di rookie [...], o che non è ancora stabilito con la squadra. I prospetti possono essere assegnati alle squadre giovanili o essere prestati a squadre di livello inferiore. Possono anche decidere di tornare a giocare nel college’].

Nella definizione appena ricordata, è presente un’altra parola che si sta sempre più diffondendo anche nel linguaggio sportivo italiano: rookie. Si tratta di una voce originariamente di ambito militare (‘recluta’) che oggi, specialmente in Nord America, indica, riprendendo sempre le parole dell’OED:

A new member of a sports team, esp. one playing in his or her first major league or championship [‘Un nuovo membro di una squadra sportiva, specialmente quello che gioca nella sua prima major league o nel suo primo campionato maggiore’].

Prospect e rookie indicano dunque due status l’uno successivo all’altro. Il primo è quello proprio di giovani sportive e giovani sportivi che competono in sport di squadra nelle serie minori o nelle leghe universitarie (per collocare nella loro origine nordamericana le due parole); il secondo è lo status che si acquisisce all’esordio nelle serie maggiori. Entrambe le parole hanno in inglese attestazione novecentesca. Rookie è infatti documentata nel significato che ci interessa dal 1906 (OED), mentre per prospect si è già ricordato che il primo esempio registrato in significato sportivo è del 1993. In realtà anche prospect ha un’anzianità maggiore: attraverso Google libri è facilmente retrodatabile almeno alla metà del Novecento. Così si legge infatti sulla rivista Life del 9 ottobre 1950:

Coach Blaik, who like most coaches views talent with the professional eye of a judge sizing up prize cattle, gave little thought to Bob as a bigtime prospect [‘Coach Blaik, che come la maggior parte dei coach vede il talento con l’occhio professionale di un giudice che valuta del bestiame da premio, fece un pensierino a Bob come a un notevole prospetto’].

Nei significati appena ricordati rookie e prospect sembrano a pieno titolo dei tecnicismi specifici di alcuni sport.

Entrambe le parole sono oggi di qualche diffusione nel linguaggio sportivo italiano; ma mentre rookie si afferma come stranierismo non adattato ed è una nuova entrata lessicale, prospect riverbera il significato sportivo sull’italiano prospetto, e ne rimodella la semantica. Dal canto suo, la lessicografia italiana sembra ignorare sia la nuova entrata, sia il calco semantico.

La diffusione del nuovo significato di prospetto andrà collegata al successo in Italia di alcuni sport di squadra nordamericani (la pallacanestro, il football americano, l’hockey e il baseball), e alla loro sempre più ampia presenza nei media. Ricavo da un articolo nelle pagine novaresi della “Stampa” (6/4/1983, p. 16), dedicato al baseball, una delle prime attestazioni giornalistiche del nuovo significato:

Quali le novità presenti nel nuovo «roster» del Baseball Club Novara Telemontecarlo? Da Parma sono arrivati due dei migliori «prospetti»: il lanciatore Melassi e il «catcher» Galli.

L’uso delle virgolette segnala l’inusualità della parola e la cautela con la quale il giornalista la usa, non diversamente da quanto fa per i due angloamericanismi non adattati roster e catcher, e indica inoltre al lettore che la parola va intesa con un significato specifico. Per tutti gli anni Ottanta del Novecento prospetto sembra avere tuttavia rare attestazioni nel linguaggio sportivo. Il decennio successivo vede un mutamento rilevante nel rapporto tra sport e media e in particolare tra televisione e sport con la nascita di Tele+2, il primo canale tematico sportivo a pagamento. Se lo sport nelle sue varie manifestazioni si conferma come un prodotto facilmente adattabile alle logiche televisive e di pronta integrazione nei vari palinsesti, la TV dal canto suo ne veicola e diffonde il vocabolario, tanto negli elementi di pura espressività, quanto negli aspetti più strettamente tecnici. Non è dunque forse casuale se proprio gli anni Novanta vedono un intensificarsi dell’uso prospetto nelle pagine sportive dei quotidiani, ormai libero dalle virgolette, di distanziamento o metalinguistiche che fossero. Un esempio tratto dalle pagine romane della “Repubblica” (29/8/1999, p. 7), dove si parla di uno sport europeo (il rugby):

Oramai a livello di quantità il bacino di utenza del Lazio è quasi pari a quello del Veneto, solo che in passato le società laziali segnalavano o cedevano i loro giovani interessanti alle grandi società del nord. Ora noi vorremmo che segnalassero a noi i prospetti ed è per questo che ci stiamo strutturando per crescere ed essere sempre più una società professionistica in tutti i sensi, e sempre meno un club di amici innamorati della palla ovale.

Gli ultimi due decenni hanno visto un’ulteriore crescita dell’uso della parola, in specie nelle pagine e nei siti internet dedicati allo sport e, come spesso accade ai tecnicismi di ampia circolazione, anche prospetto è andato incontro a fenomeni di almeno parziale banalizzazione con la perdita di alcuni dei tratti semantici che ne determinano la specificità di tecnicismo sportivo: così il significato tecnico di ‘giovane atleta che compete in sport di squadra nelle serie minori, nei campionati giovanili o nelle leghe universitarie’ si riduce con una certa frequenza a un generico ‘giovane atleta promettente’. Così accanto a esempi, come il seguente, in cui prospetto conserva la sua semantica specialistica:

La SSD Prisma Taranto si assicura un altro prospetto interessante che farà certamente parlare di se in futuro. Si tratta del libero Gabriele Laurenzano, classe 2003,176 cm di altezza, calabrese di Corigliano-Rossano, Campione d’Europa con la nazionale italiana under 18 – competizione nella quale ha vinto anche il premio come miglior libero – e bronzo agli Europei con l’Under 20. Proviene dalla Materdomini Castellana Grotte, club nel quale militava dal 2015 e con il quale nel 2017 si è laureato Campione d’Italia con l’Under 16. (Prospetto interessante per la Prisma: ecco Laurenzano, PrismaTarantoVolley.it, 12/6/2021)

sono presenti esempi in cui la parola viene usata, con almeno parziale detecnificazione, per indicare genericamente un atleta promettente, un talento. Come nell’esempio che segue, in cui prospetto è Tammy Abraham, calciatore della Roma, squadra in cui giunge nel 2021 dopo aver giocato nel massimo campionato inglese:

Su Abraham: “È un ragazzo giovane che i gol li fa, fisicamente è pronto. Sicuramente deve ancora ottimizzare i meccanismi con gli altri, però mi sembra un bel prospetto. Magari non ti fa giocare bene come faceva Dzeko ma ti dà profondità, ti fa gol di testa, ti dà velocità, deve però crescere come del resto tutta la squadra”. (Bergomi: Olivera può far crescere la Roma Abraham buon prospetto, ForzaRoma.info, 13/1/2022)

Detto che nella maggior parte dei casi osservati il significato specialistico appare conservato, la parziale banalizzazione permette qualche ulteriore considerazione. In casi come quello dell’ultimo esempio prospetto sembra funzionare come un tecnicismo collaterale, a rigore dunque non necessario, ma legato a motivi di carattere espressivo, e non sembra essere più un tecnicismo specifico. Il significato è più ampio e può essere reso con talento, promessa e anche speranza di un dato sport. Si è già detto dell’assenza del significato sportivo di prospetto nella lessicografia nazionale, come pure manca il significato estensivo che era dell’OED. Ma tenendo conto di uno dei tre possibili sinonimi di prospetto nel significato detecnificato, cioè di speranza, forse è possibile individuarne un possibile indizio dell’attuale evoluzione nel GDLI; nel quale, s.v. prospetto, al punto 12 si legge: “Ciò che ci si può attendere in futuro; scopo che ci si propone, quanto ci si ripromette di fare. – Anche prospettiva futura, attesa, speranza”. Solo tre gli esempi e tutti ottocenteschi. Riporterò solo il secondo, dalle nieviane Confessioni di un italiano:

Non più labbra che ci sorridono, non più occhi che ci invitano e profumo di rose e varietà di prospetti e barbaglio di luce che ne persuada di andar avanti.

Vero è che qui prospetto/speranza non si riferisce a persone ma, pur in senso ampio, a cose. Sembra però interessante notare come la banalizzazione di un calco semantico rimetta in circolazione un significato che il GDLI documenta confinato cronologicamente nell’Ottocento, e ne proietti la portata non più alle sole cose ma anche alle persone.

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