Consulenza linguistica

Maestranza e maestranze

  • Valeria Della Valle
SOTTOPOSTO A PEER REVIEW - IN ANTEPRIMA

DOI 10.35948/2532-9006/2023.29123

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Copyright: © 2023 Accademia della Crusca


Quesito:

Sono arrivate varie richieste per sapere se l’uso del singolare maestranza sia altrettanto corretto del plurale maestranze e se il termine possa essere usato col significato di ‘caporeparto’. Una lettrice chiede se sia accettabile usare maestranza in luogo di maestria per indicare “grande abilità nel fare qualcosa”.

Maestranza e maestranze

Per rispondere ai vari quesiti chiariamo subito che il termine maestranza, derivato da maestro con l’aggiunta del suffisso -anza, è attestato (anche nelle varianti antiche maistranza, mastranza), fin dalla fine del Cinquecento. La maggior parte dei dizionari contemporanei (Garzanti, GDLI, GRADIT, Palazzi-Folena, Sabatini-Coletti, Vocabolario Treccani, Zingarelli) registra maestranza al singolare, aggiungendo, però, che il termine è usato soprattutto al plurale. I repertori citati danno della parola, con minime differenze l’uno dall’altro, questa definizione: ‘insieme di operai che lavorano in un arsenale, in un cantiere marittimo, in un complesso industriale o anche nel settore edile’, seguita dagli esempi “le maestranze della Fiat”; “le maestranze portuali”; “le maestranze di bordo”; “l’assemblea, lo sciopero delle maestranze”. Oltre al significato riportato, i dizionari registrano anche quelli di ‘corporazione d’arte o mestieri’ e di ‘incarico d’insegnamento in una scuola’, ma segnalandoli con le marche ant[ico], ob[soleto] o con una croce, per indicare che si tratta di accezioni non più in uso. La consultazione del GDLI, unico dizionario storico tra quelli citati, conferma che il singolare maestranza era più comune anticamente, progressivamente sostituito dal plurale maestranze: l’ultimo autore dal quale viene riportato un esempio di tale uso è Riccardo Bacchelli, nel romanzo Oggi, domani e mai, del 1932. Due dizionari (il De Felice-Duro e il Devoto-Oli) si distinguono dagli altri perché registrano il termine solo nella forma maestranze, con l’indicazione della categoria grammaticale “s.f. pl.”.

Anche la consultazione dell’archivio elettronico del “Corriere della Sera” conferma l’uso indicato dai dizionari: le ultime apparizioni del singolare maestranza, nei titoli e negli articoli, risalgono alla fine degli anni Venti del secolo scorso, progressivamente sostituiti dal plurale. In conclusione, possiamo dire che per indicare genericamente un ‘insieme di lavoratori’ la forma oggi comune e diffusa è il plurale maestranze.

Sull’uso di maestranza col significato di ‘caporeparto’, quanto già detto esclude tale possibilità: il termine caporeparto indica, infatti, solo ‘chi dirige ed è responsabile di un reparto in un’industria, in un’azienda’.

Infine, per quanto riguarda maestranza in luogo di maestria, la maggioranza dei dizionari segnala che questo uso è da considerarsi antico e obsoleto. Già il Tommaseo-Bellini (1861-1879) avvertiva con il simbolo della croce che si trattava di un valore solo antico (e infatti le citazioni con esempi di tale uso si fermavano al Seicento). Naturalmente si può far ricorso a maestranza in luogo di maestria in usi volutamente ironici o scherzosi, purché si abbia consapevolezza che si sta usando un termine ormai desueto per indicare l’abilità di qualcuno nel fare qualcosa.


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