DOI 10.35948/2532-9006/2023.28991
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Ci sono giunte diverse domande sull’uso dei termini lancetta, sfera e spera per indicare ‘l’indice dell’orologio’. Qual è quello più corretto?
Come segnalano tutti i dizionari storici, etimologici e dell’uso contemporaneo esaminati (DELI, Devoto-Oli 2022, l’Etimologico, GDLI, GRADIT, Sabatini-Coletti, Zingarelli 2023), per definire ‘l’indice di vari strumenti di misura, spec. di orologi, a forma di freccia, che, spostandosi sul quadrante, indica i diversi valori’ una parola molto diffusa è lancetta, che nel GRADIT presenta la marca CO (‘lessico comune’) e la cui prima attestazione in questo senso (il primo riportato dai dizionari citati) risale, come indicano il GDLI e il DELI, a Domenico Mellini (1566):
Sotto alla sommità del frontespizio si vedeva la spera d’un oriuolo con la terra e con l’aqua dentro dipintavi, e con la lancetta che mostrava l’ore (Descrizione dell’entrata della serenissima Reina Giovanna d’Austria…, Firenze, Giunti, 1566, p. 21)
Anche la quinta impressione del Vocabolario degli Accademici della Crusca (1863-1923), diversamente dalle quattro procedenti, lemmatizza questo vocabolo, diminutivo di lancia lessicalizzato, e lo definisce come segue:
Lancetta, prendesi comunemente per Quella piccola asticciuola di metallo, che negli orologi indica le ore o i minuti; onde dicesi Lancetta delle ore e Lancetta dei minuti.
La Crusca5 indica, inoltre, un esempio tratto dalla traduzione in italiano di Cosimo Bartoli (1784) del De re aedificatoria di Leon Battista Alberti, trattato di architettura in dieci libri scritto intorno alla metà del XV secolo:
A me piacerebbe grandemente...che nella volta fusse dipinta la forma del cielo ed una stella mobile che con la sua lancetta dimostrasse qual ora fusse del giorno, e che vento ancora tirasse dal lato di fuora. (Libro VII, Capo XI)
Dalla carta n. 651 (vol. VII) dell’ALI (Atlante Linguistico Italiano), intitolata lancette dell’orologio. Pendola, orologio da muro, risulta che la voce lancetta è particolarmente diffusa nell’Italia centrale (Toscana, Lazio e la parte dell’Umbria a contatto con queste regioni) e alcune sue varianti sono, isolatamente, presenti nella Calabria meridionale (insieme a indici) e nelle zone costiera e centrale della Liguria.
Quanto a sfera (dal lat. sphaera, a sua volta dal gr. sphaíra), occorre precisare che, nell’accezione considerata (anch’essa con la marca CO nel GRADIT), viene registrata da tutti i dizionari ricordati in precedenza con lo stesso significato. La parola viene solitamente spiegata riferendosi ai primi orologi, costituiti da quadranti mobili, nella maggior parte dei casi circolari, che segnavano il trascorrere del tempo e che venivano, per l’appunto, chiamati sfere (si veda per es. qui o qui). Spesso, infatti, con tale vocabolo, si intende la mostra o il quadrante dell’orologio (e questo significato è, ad esempio, riportato da Policarpo Petrocchi, Nòvo vocabolario della lingua italiana, vol. III, Firenze, Cellini e C., 1890, p. 257). A conferma di questo dato, possiamo presentare un’attestazione settecentesca:
Di formare, e costruire un infallibile Orologio da Sole, col mezzo del quale il Sole segni le ore sui circolari piani, detti volgarmente Sfere dell’Orologio, fatti alla foggia stesse delle dette Sfere usuali, che servono agli Orologi da torre, e ai manuali, o piccoli da sala, e da saccoccia: e di più, che l’ombra dì un solo medesimo stilo, o Indice segni fu d’un piano circolare: […]. (Giambattista Girolami, Modo di far uso dell’unico orologio naturale-solare-astronomico, equinoziale, Venezia, Graziosi S. Apollinare, 1793, pp. 10-11)
Nel significato di ‘indice di misura’, il DELI data sfera av.1502 (Antonio Cammelli) e specifica che è una voce di origine settentrionale, in particolare milanese e veneziana. In effetti, da una ricerca in Google libri (effettuata il 10/11/2022), è possibile recuperare diverse attestazioni, che mostrano un notevole impiego di sfera nelle varietà di italiano settentrionali e che indicano, per di più, una sua circolazione anche nell’area centro-meridionale.
Teresa Poggi Salani (Italiano a Milano a fine Ottocento: a proposito del volumetto delle sorelle Errera [1983], ora in Ead., Sul crinale. Tra lingua e letteratura. Saggi otto-novecenteschi, Firenze, Cesati, 2000, pp. 59-132) segnala la presenza del termine nel volumetto di Rosa ed Emilia Errera, Voci e modi errati (Milano, Albrighi, Segati e C., 1898):
sfera 60-61 «Il mio orologio è stravecchio e ha perduto una sfera» → «lancetta»
Così è da intendersi, visto che il Cher[ubini, Vocabolario milanese-italiano, 1839-1856] ha sféra «Lancetta» (con una serie di specificazioni ulteriori), anche «la sfera dell’orologio» posta in elenco dal Manzoni, Della lingua it., v redaz., 583, fra i traslati milanesi. […] D’uso normale a Milano oggi. (p. 121)
Anche Tullio De Mauro (Storia linguistica dell’Italia unita, Bari, Laterza, 19702, p. 381) registra sfera ‘lancetta dell’orologio’ tra i lombardismi, rifacendosi a Giovanni Predieri (Nuova grammatica della lingua italiana illustrata con principii di dialetto lombardo ad uso delle scuole di Lombardia, Firenze, Barbera, 1907, p. 68).
Nei Saggi ladini di Graziadio Isaia Ascoli (in “Archivio Glottologico Italiano”, I [1875], p. 528), sfera viene ricondotto al veneziano:
P. PH. 209. Sòlfar sòlpar; spèra sfèra (venez. Sfèra) lancetta dell’orologio.
Anche nel bresciano e nel romagnolo possiamo rintracciare alcune analoghe attestazioni:
Sfèra, s.f. Lancetta, Indice, Ago, Saetta, Quel ferro che mostra le ore e i minuti sul quadrante degli orologi. Sfera dé regéstar, Lancettina. (Antonio Morri, Vocabolario romagnolo-italiano, Faenza, Pietro Conti all’Apollo, 1840, p. 701)
Sfèra. Lancetta dell’orologio. – La sfèr dela raza. Ago o stilo. (G[abriele] Rosa, Vocabolario bresciano-italiano delle sole voci che si scostano fra loro, Brescia, Malaguzzi, 1878, p. 117)
È interessante notare come in entrambe le definizioni si faccia ricorso a diversi sinonimi di lancetta: ago, indice, saetta, stilo.
La carta dell’ALI testimonia una importante diffusione di sfera nell’Italia del nord, ma mostra come la voce sia anche impiegata nelle aree centrale (Marche e Umbria) e meridionale (le zone settentrionali e centro-occidentali della Puglia, il nord della Calabria e la Basilicata). Di seguito presentiamo alcune esempi di attestazioni nelle varietà dialettali e regionali centrali e meridionali:
Sfera. Lancetta (è quella dell’orologio). (Vincenzo Caso, Dizionarietto tascabile napolitano-italiano, Napoli, Stab. Tipografico Lanciano e Pinto, 1896, p. 254)
Sfera (spera) = Lancetta. (Fedele Romani, Calabresismi, Teramo, Fabbri, 1891, p. 59)
Sfera (sfère) = Lancetta. (Fedele Romani, Abruzzesismi, Firenze, Bemporad & Figlio, 1907, p. 83)
Sfère sf.: 1) sfera/e – 2) lancetta/e (i sfère ’u llòroge). (Antonio Lombardi, Dialetto & memoria. Vocabolario di Apricena, Apricena, Arti grafiche Malatesta, 2001, p. 367)
Il Romani, nella definizione del calabresismo sfera, richiama anche spera (dal lat. spaera, variante di sphaera), altra parola usata sia come sinonimo di lancetta sia per indicare il quadrante dell’orologio (e l’orologio stesso; cfr. GDLI), come, peraltro, si è potuto vedere nel passo di Domenico Mellini ricordato in apertura. In particolare, per spera si intende, di solito, la mostra di un orologio pubblico:
1491. 26 aprile – Udine – Il Comune di Udine dà 20 lire a m.° Gio. de Cramariis pittore, per la Spera (mostra) dell’orologio pubblico. – Arch. Municip. Udine. Acta. (Monumenti storici publicati dalla R. Deputazione Veneta di Storia patria, vol. XI, Venezia, Visentini, 1890, p. 82)
Anticamente il quadrante si chiamava “spera” o “mostra” ed aveva una sola lancetta di lamiera che indicava le ore. (Renzo Giorgetti, Antichi orologi da torre nel Chianti, San Casciano in Val di Pesa, Centro studi chiantigiani “Clante”, 1996, p. 5)
Nessuno dei dizionari presi in esame registra la parola qui considerata col significato di ‘indice dell’orologio’: il GDLI, oltre a proporre il valore semantico sopra menzionato, segnala un’ampia serie di accezioni, molte delle quali sono proposte anche dagli altri dizionari storici, etimologici e dell’uso contemporaneo. Ricordiamo almeno le definizioni del GRADIT: ‘sfera/disco solare’, ‘nel sistema tolemaico o geocentrico, ciascuno dei nove cieli concentrici che costituiscono il cielo’, ‘fascio di raggi solari’, ‘tosc., specchio di piccole dimensioni spec. da tavolo’, ‘estens., immagine riflessa’. L’uso di spera (come anche di sfera) è proprio riferito alla forma, spesso, sferica del quadrante e dell’orologio stesso.
Diverse attestazioni dimostrano, comunque, che il vocabolo in questione ha avuto diffusione col significato di ‘lancetta’ (e, in alcuni casi, – come aveva fatto anche Romani nell’esempio mostrato in precedenza – viene associato a sfera):
spèra lancetta dell’orologio, raggiera. (“Studj romanzi”, V (1907), p. 295)
Spèra, sottile filo di luce che penetra in casa, gli ultimi raggi di sole; es.: mi stòngo a chiappà la spèra (sto prendendo gli ultimi raggi del sole). Deriva dal latino sphaera. Spera significa anche la sfera dell’orologio. (Luigi Zaccheo, Il dialetto di Sezze, Sezze, Centro studi archeologici di Sezze, 1976, p. 234)
spèra, [F] s.f., sfera dell’orologio. (Renzo Bruschi, Vocabolario del dialetto del territorio di Foligno, Perugia, Università degli studi di Perugia, Istituto di filologia romanza, 1980, p. 395)
spera sf. lancetta dell’orologio / boccia del lume a petrolio / raggio. (Silvio Domini, Vocabolario fraseologico del dialetto “bisiàc”, Bologna, Cappelli, 1985, p. 462)
sféra f. lancetta dell'orologio: sf. piććula, ránni lancetta piccola, grande. 2. disco lucido del sole. 3. raggiera dell'ostensorio. Anche śpera. (Giovanni Consolino, Vocabolario del dialetto di Vittoria, Pisa, Pacini, 1986, p. 341)
sfera (o spèra) sf. Sfera (spec. riferito al sole). Lancetta dell’orologio. La sfèra del vùès: l’iride dell’occhio. (Bianca Borsatti, Sergio Giordani, Renzo Peressini, Vocabolario clautano, Pasian di Prato, Campanotto, 1996, p. 243)
Crista Bertelli (Ubicazione climatica: la terminologia tra Toscana e Corsica, in “Quaderni di semantica”, 21, 41 [2000], p. 223) nota come nel friulano sia presente spera ‘lancetta’ e precisa che:
Il termine friulano può essere a sua volta accostato alla voce rustica spèra ‘lancetta dell’orologio’ presente nell’orvietano e registrata da Mattesini-Uguccioni. (il riferimento è al Vocabolario del territorio orvietano, edito nel 1992)
Va rilevato, inoltre, che, nel bolognese, gli indici dell’orologio vengono definiti speroni, che, come si può facilmente intuire, è un derivato di spera (cfr. Ottavio Mazzoni Toselli, Origine della lingua italiana, vol. II, Milano, Tip. E Libr. Della Volpe, 1831, p. 1515).
La carta dell’ALI mostra come tale parola venga utilizzata nella fascia adriatica (il Nord-Est del Friuli, le zone costiere delle Marche, dell’Abruzzo, della Puglia fino al Salento) e in altre regioni come la Campania, la Basilicata, Calabria (in particolare nella zona meridionale) e la Sicilia.
A livello di dialetto e di italiano regionale, possiamo, infine, segnalare la registrazione di altri geosinonimi di lancetta, come freccia, già ricordato, o come raggio, documentato in tal senso anche in italiano (cfr. Pietro Fanfani, Vocabolario della lingua italiana, Napoli, Bideri, 1882, p. 1222, che riporta una attestazione in Galilei).
freccia più frequente di lancetta, anche al singolare, per quanto il Wagner (DES, s.v. frèčča) affermi «In tutta l’Isola la voce si adopera anche, al plur. Per le lancette dell’orologio»; nelle varietà dialettali sarde, invece, la voce è usata anche al singolare per indicare la lancetta dell’orologio. (Ines Loi Corvetto, L’italiano regionale di Sardegna, Bologna, Zanichelli, 1983, p. 183)
raze (sd) = le sfere, lancette dell’orologio. (Lionello Groff, Il dialetto trentino. Dizionario trentino-italiano, 3000 voci, frasi, detti e proverbi trentini, Trento, G.B. Monuani, 1955, p. 66)
Forme corrispondenti all’italiano raggio, oltre che in Trentino, vengono usate in Alto Adige e nella zona di contatto fra Liguria e Lombardia (l’ALI riporta anche una forma isolata in Veneto).
In conclusione, sfera e spera sono, a diverso titolo, geosinonimi di lancetta, voce che, nelle definizioni lessicografiche, è sempre impiegata come sinonimo delle altre e che, dunque, è da considerarsi la forma standard. Dalla nostra ricognizione risulta che sfera è, di fatto, un dialettismo, ossia una parola ormai passata alla lingua nazionale, mentre spera è ancora da considerare un regionalismo: solo la prima voce, infatti, è registrata dalla vocabolaristica nazionale col significato di ‘indice dell’orologio’.