Consulenze linguistiche

La capigruppo: sulle ragioni di una (presunta) sconcordanza

  • Sara Giovine
SOTTOPOSTO A PEER REVIEW

DOI 10.35948/2532-9006/2023.27903

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Quesito:

Diversi lettori si sono rivolti al servizio di consulenza linguistica per sapere per quale ragione la forma capigruppo, plurale e di genere maschile, nell’uso giornalistico venga spesso fatta precedere dall’articolo determinativo la, che è invece singolare e di genere femminile.

La capigruppo: sulle ragioni di una (presunta) sconcordanza

Le perplessità espresse dai nostri lettori di fronte all’espressione la capigruppo, che molti dichiarano di aver riscontrato in articoli di giornale, in programmi di informazione o nei giornali radio e televisivi, sono dovute alla sconcordanza, di genere e di numero, tra il sostantivo in questione, plurale e di genere maschile, e l’articolo determinativo la al quale il sostantivo viene in alcuni casi accostato.

La forma capigruppo è infatti il plurale maschile del sostantivo capogruppo, un composto che può essere usato sia al maschile (il capogruppo) sia al femminile (la capogruppo), nel significato di ‘chi dirige o guida un gruppo di persone’, o, con specifico riferimento all’ambito politico, nell’accezione di ‘presidente dei deputati o dei senatori eletti al parlamento nelle liste di un partito’ (Devoto-Oli 2022). Secondo le regole di formazione del plurale dei nomi composti (per cui si rimanda almeno a Serianni 1989, III 139, e alle schede di consulenza linguistica dedicate al plurale di alcuni composti e alle forme aiuto cuoco e capocuoco), analogamente ad altri composti formati con capo- ‘colui che è a capo di qualcosa’, il sostantivo capogruppo forma infatti il proprio plurale declinando solo il primo elemento componente, quando il sostantivo viene usato al maschile (e dunque il capogruppo > i capigruppo); mentre resta invariato quando è usato al femminile (la capogruppo > le capogruppo). Il sintagma la capigruppo, che vede l’accostamento dell’articolo determinativo femminile singolare la e di un sostantivo maschile plurale, quale è appunto capigruppo, appare allora incoerente sul piano morfologico, in quanto non rispettoso delle norme grammaticali che impongono l’accordo di genere e numero tra un sostantivo e il suo determinante (che può essere rappresentato da un articolo, un aggettivo o un numerale).

L’assenza di accordo tra i due elementi del sintagma è tuttavia solo apparente: con l’espressione la capigruppo non si indica infatti la singola persona che svolge il ruolo di presidente di un gruppo parlamentare (che sarà più correttamente denominata il capogruppo o la capogruppo), né una pluralità di presidenti di diversi gruppi politici (che verranno invece designati al plurale come i capigruppo o le capogruppo), bensì la ‘conferenza (o riunione) dei capigruppo’, un organo che riunisce i presidenti di tutti i gruppi politici di un’assemblea legislativa (quali sono in Italia la Camera dei deputati, il Senato della Repubblica, o a livelli inferiori i Consigli regionali, quelli provinciali e comunali), e che si occupa della programmazione dei lavori dell’assemblea stessa, con la definizione del calendario delle sedute e degli argomenti da trattare (Devoto-Oli 2022). Tale organo, specialmente nell’uso giornalistico, per le esigenze di brevità e sinteticità proprie di quest’ultimo, è spesso ellitticamente denominato la capigruppo, come conseguenza dell’omissione (o ellissi) del sostantivo che funge da testa del sintagma, e che rimane così sottinteso: la (conferenza/riunione dei) capigruppola capigruppo. La selezione dell’articolo la sarà allora da ricondurre al regolare accordo dell’articolo con il genere e il numero dell’elemento nominale che funge originariamente da testa, che è appunto sempre rappresentato da un sostantivo femminile singolare (riunione o conferenza).

La denominazione ufficiale dell’organo in questione è però in realtà, nel caso del Senato, “Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari”, talora abbreviata in “Conferenza dei Capigruppo” (come si può leggere nel sito ufficiale dell’assemblea), e, nel caso della Camera, “Conferenza dei Presidenti di Gruppo”; mentre a livello comunale, provinciale o regionale si parla di “Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari” o più semplicemente di “Conferenza dei Capigruppo” (per esempio qui, nel sito della Regione Friuli Venezia Giulia, qui, nel sito della Provincia di Mantova e qui, nel sito della Città metropolitana di Venezia). Nelle pagine istituzionali e nei documenti ufficiali stilati dalle diverse assemblee legislative si tende quindi, per lo più, a evitare il ricorso alla formulazione ellittica “la capigruppo”, di registro più informale, il cui uso è di conseguenza circoscritto ai comunicati stampa, anche in ragione della loro brevità (si vedano per esempio due comunicati pubblicati nel sito della Camera, il 19 novembre 2019 e il 24 marzo 2020, in cui l’espressione risulta comunque sempre affiancata alla denominazione estesa), o a testi di natura ancora meno formale, come post e tweet pubblicati sui social network (per esempio, il tweet pubblicato il 19 aprile 2018 nel profilo della Camera).

È invece soprattutto la lingua dei giornali a ricorrere diffusamente alla denominazione abbreviata “la capigruppo”, che probabilmente proprio nell’uso giornalistico ha avuto origine e da lì ha cominciato a circolare anche in rete e nei principali mezzi di comunicazione: nell’archivio della “Repubblica”, con una ricerca svolta il 15/6/2022, se ne contano ben 244 occorrenze dalla fine degli anni Novanta a oggi, che ne attestano una discreta frequenza d’uso, seppure comunque minoritaria rispetto a quella delle varianti estese “riunione dei capigruppo” e “conferenza dei capigruppo” (rispettivamente 1.341 e 3.609 risultati), con le quali la forma ellittica “la capigruppo” spesso si alterna anche all’interno dello stesso articolo. Appena 65 sono invece gli esempi di “la capigruppo” rilevati nell’archivio del “Corriere della Sera”, dall’inizio del Duemila a oggi, anche qui spesso in alternanza con le varianti maggioritarie “riunione dei capigruppo” (1.027 risultati) e “conferenza dei capigruppo” (1.483). Per esempio:

Ieri sera, per esempio, Ignazio La Russa, An, alle 20,30 si è presentato con gli altri colleghi per una riunione dei capigruppo convocata dal presidente della Camera. […] Comunque la capigruppo alla fine si è svolta, ma senza esiti. […] Il presidente ha anche detto che «è necessario che sia chiaro, anche in questa capigruppo, chi vuole questa legge e chi no». (Silvio Buzzanca, Parlamento vicino alla paralisi, “la Repubblica”, 21/9/2005, sez. Politica interna, p. 4)

Ma è un modo per tenere alta l’attenzione in attesa che venga convocata dal presidente Grasso la riunione dei capigruppo cui spetta calendarizzare la discussione in aula. […] Comunque non è ancora certo nemmeno se sarà rispettato il consueto appuntamento del martedì per la capigruppo. (Virginia Piccolillo, Decadenza e voto segreto. L’appello a Grasso delle colombe del Pdl, “Corriere della Sera”, 1/11/2013, p. 8)

Prima, alle 13, si riunirà la Conferenza dei capigruppo per stabilire i lavori fino allo stop per l’elezione del presidente della Repubblica, mentre alle 15 è convocata la Giunta per il Regolamento. La Capigruppo del Senato dovrà anche decidere il timing per l’esame e l’approvazione del decreto sul Super Green Pass, che scade a fine gennaio e, quindi, per evitare il rischio decadenza va convertito in legge prima dell’avvio delle votazioni sul capo dello Stato in quanto potrebbero protrarsi fino al termine del settennato di Mattarella, travolgendo così il provvedimento. (Il Parlamento va in vacanza: stop fino al 9 gennaio poi gli ultimi voti prima del Colle, Repubblica.it, 30/12/2021, sez. Politica)

In alcuni casi, la natura informale dell’espressione viene segnalata dall’uso delle virgolette, mentre in altri il ricorso alla maiuscola iniziale assume valore distintivo, funzionale a chiarire il significato non del tutto trasparente del termine, suggerendo che si sta parlando proprio della Conferenza dei capigruppo (anch’essa generalmente contraddistinta dall’uso della maiuscola spesso riservata ai nomi di enti e istituzioni), e che non si tratta di un banale refuso per “i capigruppo” o “la capogruppo”:

Lo aveva chiesto a Montecitorio il ministro Visco in mattinata, a nome del governo, e la ‘capigruppo’ aveva accettato l’inversione dell’ordine del giorno. (Umberto Rosso, Manovrina, salta il pranzo dei segretari, “la Repubblica”, 25/2/1997, p. 2)

La Giunta per le autorizzazioni quel giorno potrebbe dare il proprio parere sul caso Fassino, D’Alema e Cicu e allora la Capigruppo di Montecitorio sarà subito convocata per calendarizzare il voto prima delle ferie. (Maria Antonietta Calabrò, Intercettazioni, martedì si va alla conta in giunta, “Corriere della Sera”, 28/7/2007, p. 5)

La presidente Laura Boldrini è intervenuta più volte con richiami ufficiali, ma alla fine è stata costretta a sospendere i lavori parlamentari, convocando la Capigruppo. (Alberto Custodero, Riforme, bagarre del M5S. Boldrini: basta offese, “la Repubblica”, 11/9/2013, sez. Politica interna, p. 12)

Stamattina, alle ore 9, durante la “capigruppo”, il governo farà sapere in quale sede (e se in prima persona) il ministro risponderà alle richieste di chiarimento parlamentare. (Alberto Custodero, De Girolamo, Renzi ora alza il tiro ‘Dalla Idem altro stile, lei si dimise’, “la Repubblica”, 15/1/2014, sez. Politica interna, p. 6)

Negli articoli pubblicati in rete e nei giornali, non mancano tuttavia anche esempi di refusi o di veri e propri usi scorretti del sintagma “la capigruppo”, impiegato non per designare la conferenza dei capigruppo, ma in luogo di “la capogruppo” (a indicare quindi la singola presidente di un gruppo parlamentare), o in sostituzione della corretta forma di plurale femminile “le capogruppo”, come per esempio:

«Abbiamo cominciato a raccogliere le firme – spiega la capigruppo di FdI – non appena abbiamo saputo che Letta sarebbe potuto venire in Parlamento senza chiedere un voto di fiducia». (FdI raccoglie le firme per una mozione di sfiducia. Meloni: «Situazione surreale», secoloditalia.it, 1/10/2013)

Al coro si unisce il Pd con la capigruppo Anna Rita Marocchi: «Lo sgombero, sbagliato e offensivo per volontari e cittadini, non è mai stato valutato in Commissione. L’ostracismo politico di questa amministrazione è senza precedenti». (Garbatella, volontari ad Amatrice e il minisindaco dell’M5S li sfratta, “la Repubblica”, 9/9/2016, sez. Cronaca, p. 9)

“Auspichiamo che il Ministro Franco venga a riferire alle commissioni competenti – concordano comunque la capigruppo dem Malpezzi e Serracchiani – È indispensabile che il Parlamento venga coinvolto nelle sue sedi opportune”. (Mps-Unicredit, caso diventa politico: le commissioni Finanze chiedono di sentire Franco. Il ministro potrebbe riferire già mercoledì. Il nodo della candidatura di Letta a Siena, ilfattoquotidiano.it, 1/8/2021)

Ciò ha senz’altro contribuito a generare una certa confusione tra i parlanti sul reale significato dell’espressione, oltre a rivelarsi sintomatico di non completa padronanza nell’uso e nella flessione del composto capogruppo. Questa è del resto testimoniata anche dal ricorso non infrequente al plurale maschile capigruppo in luogo del singolare: nell’archivio della “Repubblica”, per esempio, si contano 45 occorrenze della sequenza “il capigruppo” (un numero bassissimo rispetto alle 49.485 attestazioni della forma corretta “il capogruppo” e, tuttavia, presente), occorrenze che si riducono a 9 (contro le 24.135 della variante corretta “il capogruppo”) nell’archivio del “Corriere della Sera”. È possibile che in qualche caso l’uso erroneo sia stato indotto dalla presenza, nello stesso articolo, della forma plurale “i capigruppo”, che per distrazione o per attrazione sarà stata replicata anche al singolare, per esempio:

Il vertice di ieri nella sede dei Ds, a piazza De Marini, oltre Cosma e Duglio ha riunito i capigruppo, i segretari di partito, i responsabili genovesi del centrosinistra, allargato a Rifondazione. Per i verdi ha partecipato il capigruppo in comune Cristina Morelli, per Rifondazione Patrizia Poselli […]. (Giuseppe Filetto, Senza soldi non si tocca nulla, “la Repubblica”, 17/7/2004, sez. Genova, p. 4)

Concludendo, per evitare ambiguità nella corretta individuazione del referente del composto e, più in generale, per non incorrere in errori nell’uso della forma, al singolare e al plurale, possiamo forse consigliare, per designare la riunione dei presidenti dei gruppi parlamentari o consiliari, di preferire alla variante ellittica “la capigruppo” le denominazioni di poco più estese (ma senza dubbio più trasparenti) “conferenza o riunione dei capigruppo”.


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