Consulenza linguistica

Evidenziare, evidenziatura, evidenziazione

  • Daniele D'Aguanno
SOTTOPOSTO A PEER REVIEW

DOI 10.35948/2532-9006/2024.34301

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Quesito:

Sono arrivate in redazione domande che riguardano particolari usi del verbo evidenziare (“L’alunna evidenzia di possedere un ricco bagaglio di conoscenze...”; “si può evidenziare l’assenza?”). Altre domande riguardano il sostantivo impiegato per indicare l’atto di evidenziare una frase o una parola all’interno di un testo: meglio evidenziazione o evidenziatura?

Evidenziare, evidenziatura, evidenziazione

Mentre il nome evidenza (dal latino evidentia) è attestato fin dal Medioevo (cfr. TLIO s. v.), il verbo transitivo che ne è derivato, evidenziare, si è affermato nell’uso generale in un periodo molto più recente, a quanto pare tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi del Novecento. Infatti, nella nuova edizione del Sabatini-Coletti 2024 la sua prima attestazione, che altri dizionari dell’uso e il GDLI segnalano intorno agli anni Quaranta del secolo scorso, è retrodatata al 1848. Basta del resto una rapida ricerca in Google libri, limitata alla forma dell’infinito presente, per notarne più di un’occorrenza in testi dei primi decenni del Novecento (in particolare degli anni Trenta), insieme a un’attestazione in un articolo del 1865, nella rivista “Annali universali di medicina”. Sono in buona parte occorrenze in testi scientifici, scritti dunque in un registro alto: come è stato notato, è il registro in cui avviene la formazione che sembra determinare la conversione verbale dei nomi in -nza con la variante -nziare (evidenziare come differenziare, presenziare, sostanziare ecc.), piuttosto che con la forma -are, avutasi in verbi di alto uso come fidanzare o influenzare, o come il burocratico scadenzare (Maria Grossmann, Conversione in verbi, in Grossmann-Rainer 2004, pp. 534-546: p. 535).

La frase che combina i significati di evidenziare con un altro elemento del lessico astratto come il nome assenza non presenta problemi di accettabilità. Come altri nomi astratti, peraltro, anche assenza presuppone la specificazione con di dell’elemento necessario a completarne il significato, elemento che potrebbe essere di natura materiale: l’assenza di qualcosa in un dato insieme (quale che sia la sostanza) può certamente essere messa in evidenza / rilievo / risalto oppure rimarcata (dunque dimostrata o accertata) da analisi, osservazioni, indagini ecc.

Nella frase “l’alunna evidenzia di possedere un ricco bagaglio di conoscenze”, dunque, evidenziamo anzitutto appunto l’assenza di problemi sintattici. La possibilità per evidenziare di reggere tramite di una frase oggettiva implicita è segnalata da due dizionari dell’uso, lo Zingarelli (l’indicazione è già nell’edizione del 2022: “l’imputato ha evidenziato di non conoscere il testimone”), e il Dizionario Garzanti (“evidenziare di avere sempre lavorato”). Nei due vocabolari la reggenza con di è registrata soltanto sotto i significati primari di ‘mettere in evidenza’, ‘dare risalto’, ‘far notare’, ‘rimarcare’. Bisogna notare che evidenziare usato con questi significati assegna di norma a un soggetto animato (una persona) il ruolo di agente che realizza intenzionalmente ciò che il verbo predica. In frasi come “l’alunna evidenzia di possedere un ricco bagaglio di conoscenze”, però, l’azione intenzionale non si riconosce, perché il verbo qui assume un significato diverso, che cambia il ruolo del soggetto animato annullandone l’intenzionalità. Il contenuto semantico dell’oggettiva implicita, infatti, rappresenta qui il giudizio (cioè l’azione) di chi ha valutato il bagaglio di conoscenze sulla base di quelle che si saranno considerate evidenze (prove scritte, esami orali, risposte in un test ecc.). A prima vista ciò potrebbe far sembrare dubbia l’accettabilità di evidenziare nelle frasi in cui il suo senso risulti piuttosto quello che possono avere manifestare, mostrare o dimostrare, verbi che non presuppongono necessariamente l’intenzionalità di un soggetto animato agente. Le accezioni ‘mostrare’, ‘far rilevare’ ‘far emergere’ o ‘dimostrare’, si badi, sono comunque presenti nella semantica di evidenziare, come indicano sia il GRADIT sia il Dizionario Treccani (Treccani 2022), che forniscono però come esempi d’uso rispettivamente le frasi “le lastre hanno evidenziato una frattura” e “la tua risposta evidenzia la tua impreparazione”, nelle quali non si può riconoscere, com’è ovvio, l’intenzionalità del soggetto, essendo le lastre e la tua risposta nomi inanimati rappresentanti l’evidenza vagliata da chi fa la diagnosi o esprime il giudizio; ovvero, soggetti che ricevono dal significato del verbo il ruolo semantico di strumento.

Tuttavia, l’uso di evidenziare nel significato di ‘dimostrare’, ‘manifestare’ ‘mostrare’, ‘far rilevare’ riferito a un soggetto animato a cui manca l’intenzionalità dell’azione si nota ormai da diversi anni anche nella scrittura formale di parlanti colti, in particolare in quella amministrativa o accademica. Eccone alcuni esempi, proprio nella costruzione con l’oggettiva implicita retta da di, trovati in rete con la ricerca in Google e Google libri (ricerche effettuate il 18/6/2024) delle stringhe “evidenzia di (non) aver(e)”:

Il manager che evidenzia di avere un alto senso dell’etica non fa che inspirare altri collaboratori a comportarsi nella stessa maniera. (Antonio Foglio, Gli errori manageriali. Riconoscerli e trasformarli in opportunità di successo. Guida per manager di ogni livello, Milano, Franco Angeli, 2009, p. 304)

Il bambino evidenzia di avere risorse proprie e di poter pensare a sé stesso, descrivendosi in grado di volare. (Severo Rosa, Magda Tura, La separazione genitoriale. Manuale operativo rivolto a psicologi, avvocati, educatori, Santarcangelo di Romagna, Maggioli, 2012, p. 214)

Entrambi [Pietro e il discepolo nel passo del Vangelo di Giovanni 13, 12-20] nella diversità dei ruoli e delle scelte che hanno fatto, fanno e faranno nel corso degli eventi decisivi della rivelazione di Dio, evidenziano di non aver capito che essere in rapporto con Gesù Cristo non significa altro che rispondere al suo amore. (Ernesto Borghi, Il cammino dell’amore. Lettura del Vangelo secondo Giovanni, Milano, Edizioni Terra Santa, 2016; [ciò potrebbe naturalmente non valere per chi, credendo nell’ispirazione divina dei Vangeli, riconosce comunque l’intenzionalità morale dello Spirito attraverso i personaggi del racconto])

Insufficiente. Lo studente evidenzia di non avere la minima conoscenza degli argomenti studiati nel corso, si esprime con proprietà di linguaggio insoddisfacente, ed evidenzia di non avere acquisito sufficiente capacità di analisi delle problematiche. (da una griglia di valutazione analitica pubblicata nella scheda di un insegnamento universitario, a.a. 2023-24)

La candidata dimostra esperienza assistenziale autonoma svolta dal 2016 ad oggi come dirigente medico […]. La candidata evidenzia di avere sviluppato eccellenti competenze diagnostiche. (dal verbale di una procedura selettiva per un posto di professore universitario di Anatomia patologica, 2/2024)

Nel linguaggio comune questi usi di evidenziare sono alquanto innovativi: frasi come quelle riportate qui sopra, nelle quali il verbo dispone lo stesso annullamento dell’agentività e dell’intenzionalità di un soggetto umano – annullamento ammesso, invece, in particolari accezioni da verbi come dimostrare, manifestare, mostrare, presentare – non sono ancora offerte come esempi d’uso nelle voci dei dizionari. La selezione di evidenziare nella scrittura formale sarà influenzata dal diffuso uso del verbo in alcuni linguaggi specialistici, in particolare nel linguaggio medico. Nei testi medici, infatti, evidenziare è da tempo usato in riferimento a un soggetto animato (una persona o anche un animale) privo di intenzionalità, con il significato appunto di dimostrare, manifestare, mostrare o presentare completato da uno o più sintagmi nominali (specie nelle espressioni relative alle diagnosi). Nel linguaggio della medicina evidenziare è dunque uno di quei tecnicismi che Luca Serianni ha chiamato “collaterali” (Luca Serianni, Italiani scritti, Bologna, Il Mulino, 2012, pp. 91-3; 106-110), termini, cioè, che in un particolare linguaggio specialistico sono preferiti a sinonimi più comuni per assicurare l’alto registro stilistico che conviene a un discorso scientifico (per la presenza nei testi medici di evidenziare, peraltro osteggiato dai puristi degli anni Settanta del Novecento, cfr. Luca Serianni, Un treno di sintomi. I medici e le parole: percorsi linguistici nel passato e nel presente, Milano, Garzanti, 2005, p. 26). Alcuni esempi, di nuovo scelti tra i risultati restituiti dalla ricerca in rete con Google e Google libri (al 18/6/2024) delle stringhe “il paziente evidenzia” e “i pazienti evidenziano” (qui e nelle successive citazioni non è sempre possibile dare i riferimenti completi, non leggibili nelle pagine del web):

il paziente evidenzia gravi disturbi dell’elaborazione percettiva, rigidità del pensiero e deterioramento iniziale del fattore globale. (P. G. Nardi, Studio epidemiologico sulla Sclerosi Multipla nella provincia di Venezia, “Rivista di patologia nervosa e mentale”, 100/3 1979, pp. 121-142: p. 213)

i pazienti evidenziano l’effetto di compatibilità, che risulta però essere enormemente amplificato […]. (da un articolo nella rivista “Archivio di psicologia, neurologia, psichiatria e psicoterapia”, 1990, vol. 51/52, p. 98)

Dal punto di vista sintomatologico il paziente evidenzia bradicardia e grave ipotermia (Oleg Curci, Marco A. Comaschi, Le emergenze endocrino metaboliche: il “Clinical Pathway” dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “S. Martino” di Genova. Ruolo dell’infermiere esperto e applicazione di un percorso clinico assistenziale in un DEA di II livello, in “MeDia – Aggiornamento e Formazione in Diabetologia e Malattie Metaboliche”, 8, 2008, 4, pp. 209-216: p. 212)

La terapia deve essere ripetuta fintanto che il paziente evidenzia una risposta soddisfacente. (Agenzia italiana del farmaco, Caelyx, Allegato I, Riassunto delle caratteristiche del prodotto, 2014, p. 3)

Analisi lessicografiche più estese, condotte in diacronia anche sulla base di dati estraibili dai corpora, potranno dire se un verbo tipicamente scientifico come evidenziare sia effettivamente un tecnicismo collaterale diffuso dapprima dal linguaggio specialistico della medicina (o da un particolare linguaggio medico) oppure da un altro linguaggio speciale. Il verbo, infatti, è una parola usata per esigenze di registro anche in altri sottocodici, per esempio nel linguaggio giuridico, che ha avuto anch’esso notevoli ricadute sulla lingua comune. Nella lingua del diritto evidenziare sembra peraltro frequente proprio nella costruzione con l’oggettiva implicita retta da di. L’uso, che si è facilmente esteso agli influenti linguaggi dell’amministrazione e della burocrazia, e che contribuirà a far avvertire evidenziare come un sinonimo più scientifico e formale, sembra però riguardare soprattutto espressioni in cui il significato del verbo resta quello primario di ‘mettere in evidenza’, ‘far notare’, ‘sottolineare’, oppure si muove verso quello di ‘fare presente’, sempre presupponendo, comunque, l’intenzionalità del soggetto animato agente. Si ricordi l’esempio d’uso riportato nella voce dello Zingarelli (“l’imputato ha evidenziato di non conoscere il testimone”) e si considerino questi altri esempi, scelti di nuovo tra i risultati della ricerca in rete con Google e Google libri, fatta questa volta con la stringa “evidenzia di aver(e)”:

Lo stesso giudice a quo evidenzia di avere definito il procedimento cautelare con l’accoglimento dell’istanza di reintegrazione nel posto di lavoro (da “Gazzetta Ufficiale”, n. 176, Ordinanza del 7-8 giugno 2011)

Il giudice a quo evidenzia di avere accolto le istanze cautelari dei ricorrenti, mediante la sospensione dei provvedimenti impugnati, e di avere risolto un’identica questione con le proprie precedenti sentenze (dalla sentenza 242/2014 della Corte Costituzionale pubblicata sulla “Gazzetta Ufficiale”, n. 45, del 29/10/2014)

[…] il rimettente evidenzia di avere accertato il requisito reddituale necessario per considerare non abbiente l’istante (dall’ordinanza n. 3/2020 della Corte Costituzionale)

[…] evidenzia di aver depositato documentazione che comprova che la questione della vendita (dalla sentenza n. 944/2022 del 27/10/2022 del Tribunale di Udine)

la ricorrente evidenzia di avere domanda di divisione dell’asse ereditario (dalla sentenza della Corte di Cassazione, seconda sezione civile, del 5/1/2024)

Veniamo ora ai nomi evidenziatura ed evidenziazione, derivati da evidenziare con l’aggiunta al tema dei due suffissi -tura e -zione, designanti nomi di azione o risultato. Evidenziazione, già registrato dal GRADIT (‘l’evidenziare, l’evidenziarsi e il loro risultato’), è oggi lemmatizzato nei maggiori dizionari dell’uso, mentre evidenziatura è al momento accolto soltanto dallo Zingarelli, nel quale il nome è entrato a partire dall’edizione del 2012 (ringrazio i responsabili della redazione del dizionario per la segnalazione). Nella voce dello Zingarelli si indica oltretutto una prima attestazione (1938) anteriore a quella di evidenziazione (1985), nome al quale i compilatori rinviano per il significato di evidenziatura (‘l’evidenziare, il venire evidenziato, ciò che è evidenziato’). La ricerca in rete permette di cogliere facilmente l’ampia vitalità che oggi la parola ha nell’uso, anche formale, degli scriventi colti. Rispettando le regole di formazione dei nomi tratti dai verbi, evidenziatura può dunque essere sicuramente usata in ogni contesto sia nel significato primario indicato per evidenziazione dal Nuovo Devoto-Oli: ‘marcatura con un evidenziatore di una parola o una porzione di testo’, sia nei significati con cui il sinonimo evidenziazione è registrato nel nuovo Sabatini-Coletti: “1 Sottolineatura di qualcosa; messa in evidenza di qualcosa; l’atto di evidenziare. 2 Ciò che viene evidenziato, posto in rilievo. 3 Aggiunta di uno sfondo al testo mediante un colore, spec. nei documenti elettronici”. Si vedano in rete le diverse co-occorrenze di evidenziatura (o evidenziazione) ed evidenziatore nelle didascalie presenti sui siti delle cartolerie, e si considerino come esempi degli altri valori semantici le seguenti attestazioni evidenziate di nuovo dalla ricerca in rete con Google e Google libri (18/6/2024) in testi composti da scriventi colti e pubblicati tra gli anni Ottanta del Novecento e il 2024. Il terzo e il quarto brano mostrano inoltre come la preferenza per evidenziatura in alcuni casi possa avere ragioni eufoniche, dato che il sinonimo evidenziazione avrebbe qui comportato nello stretto cotesto l’ingiustificata rima ricca con gli altri nomi in -zione presenti nelle frasi (percezione e reiterazione):

L’evidenziatura di questo mal noto filone rococò della polemica settecentesca tra gli elementi o fattori dell’arte basati nel passato e nell’innovazione […] è necessaria per l’esame dell’attualità di Benedetto Alfieri. (Augusto Cavallari-Murat, Come carena viva: Arte in Piemonte, Savoia e Sardegna, Torino, Bottega di Erasmo, 1982, p. 407)

Giuseppe Chiarini, Lacrymae (1879), ha esametri (costantemente formati di settenario più novenario: nostra l’evidenziatura degli emistichi) riuniti in quattro movimenti. (Aldo Menichetti, Metrica italiana. Fondamenti metrici, prosodia, rima, Padova, Antenore, 1993, p. 498)

Si badi però che il colore usato per l’evidenziatura deve servire effettivamente allo scopo e non peggiorare la percezione! (Lorenzo Cantoni, Nicoletta Di Blasi, Davide Bolchini, Comunicazione, qualità, usabilità, Milano, Apogeo, 2003, p. 101)

Al pari dell’anime [sic] il gioco fonda sulla reiterazione e sull’evidenziatura piuttosto marcata delle situazioni o dei moduli narrativi suggeriti la propria cifra stilistico-strutturale. (Marco Teti, Generazione Goldrake. L’animazione giapponese e le culture giovanili degli anni Ottanta, Milano-Udine, Mimesis, 2011)

Qualcosa che viene sottolineato dovrebbe avere importanza. E l’evidenziatura in un libro vuol significare che le righe fatte emergere dalle altre hanno particolare senso, almeno per il lettore che le ha conclamate rimarcandole. (Giuseppe Marcenaro, Sciarada: Vivere con le ombre sulla soglia dell’Ade, Milano, Il Saggiatore, 2024)

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