DOI 10.35948/2532-9006/2023.29097
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Un lettore ci domanda se si dica cronotassi o cronostassi, e un altro chiede quale sia il significato della parola.
Le forme menzionate dal primo lettore sono effettivamente entrambe usate, ma con una enorme differenza di frequenza: una ricerca su Google (25 maggio 2023) nel contesto “una cronotassi/cronostassi” dà 31.500 risultati per cronotassi, contro 10 per cronostassi. Non solo questa differenza di frequenza sconsiglia l’uso del secondo, lo fanno anche l’etimologia e le regole di formazione delle parole del greco antico, di cui sotto.
Veniamo ora alla seconda domanda. Cronotassi è un termine usato per riferirsi a un elenco cronologico delle persone che si sono succedute in una carica, come papi, vescovi o imperatori, più raramente di eventi, come concili.
Il termine, assente anche da grandi repertori lessicali dell’italiano come il Nuovo De Mauro, il GDLI o il Vocabolario Treccani, è attestato in italiano fin dal Settecento, come nel seguente esempio tratto dalle Novelle letterarie pubblicate in Firenze l’anno MDCCLV (Tomo XVI. Firenze: Stamperia della SS. Annunziata 1755, p. 492): “In fine di questa Istoria [cioè, la ‘Istoria Sacra di Severo’] colloca tre Dissertazioni assai elaborate, nella prima delle quali dà ed illustra la Cronotassi di tutta questa Istoria Sacra, …”. Il termine italiano era un calco del termine chronotaxis usato nel latino scientifico, che sembra essere stato introdotto dal teologo e filologo tedesco Johann Adam Osiander (1622-1697), nella sua opera Chronotaxis Historica Patriarcharum, Regum, Imperatorum, Conciliorum, Patrum, Scholasticorum &c. Tubingae: Zubrot 1673. Il genere stesso della cronotassi naturalmente è già più antico, ma era designato con nomi differenti, come catalogus, elenchus, chronologia, chronologica historia, ecc. (cfr. Damiano Acciarino, Ecclesiastical chronotaxes of the Renaissance, in “Renaissance and Reformation / Renaissance et Réforme” 40/2 [2017], pp. 131-154).
Malgrado la sua origine nel latino scientifico, chronotaxis è stato formato con elementi greci e secondo le regole della formazione delle parole del greco antico, una pratica allora consueta. Il primo membro del composto rappresenta il greco chrónos ‘tempo’, ed è legato al secondo, táxis ‘ordine’, con la vocale di raccordo -o- tipica di un certo tipo di composti greci. In questo tipo di composto, il primo elemento è rappresentato solo dal tema, cioè, nel nostro caso, senza la desinenza -os. La forma corretta è dunque chron-o-taxis, non chronos-taxis. Il significato è ‘ordine secondo il tempo’, ‘elenco cronologico’, dato che la testa del composto è rappresentata dal secondo elemento. Questa testa determina anche il genere del composto, che è femminile, come il genere del greco táxis.
Nella sincronia dell’italiano, il termine cronotassi risulta poco trasparente per chi non ha frequentato un liceo classico, anche se i due elementi del composto ricorrono altrove nella lingua: crono- in cronologia, cronometro, ecc., e -tassi in sintassi, paratassi e ipotassi, termini tecnici della linguistica, a loro volta poco trasparenti per il comune mortale.