Consulenze linguistiche

Procediamo alla risposta

  • Cristiana De Santis
SOTTOPOSTO A PEER REVIEW - IN ANTEPRIMA

DOI 10.35948/2532-9006/2023.29056

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Copyright: © 2023 Accademia della Crusca


Quesito:

Alcune domande giunte alla redazione chiedono chiarimenti sulla reggenza preposizionale del verbo procedere.

Procediamo alla risposta

Il verbo procedere (letteralmente ‘andare avanti’) è un verbo intransitivo che ha diverse possibilità di costruzione:

– come verbo monovalente può essere completato da un avverbio o da un’espressione di modo (procedere bene/male, con lentezza, a rilento, senza indugio, per esclusione ecc.) oppure da un complemento predicativo del soggetto (Il treno procede lento).

– come verbo bivalente può reggere un secondo argomento retto da preposizione: diremo procedere alla lettura nel significato di ‘dare inizio o esecuzione alla lettura’; procedere nella lettura / con la lettura vuol dire invece ‘continuare a leggere’.

Procedere può reggere anche una frase all’infinito retta da a, come nell’esempio “appena possibile procederò a risolvere l’anomalia”; in questo caso possiamo interpretare procedere come verbo fraseologico che forma con il verbo risolvere una perifrasi verbale con valore aspettuale “incoativo” (indica cioè il momento iniziale dell’azione).

Nel linguaggio giuridico si usa anche la costruzione procedere contro qualcuno nel senso di ‘intentare un’azione legale’: “l’accusa procederà contro l’imputato”. Limitata a contesti letterari, religiosi e burocratici è la costruzione procedere da (qualcosa, qualcuno, un luogo) nel senso di ‘provenire, derivare’: “ben dee da lui procedere ogne lutto” dice Dante di Lucifero, l’angelo ribelle (Inferno XXXIV, 34-36); “lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio” recita una nota preghiera cattolica; per legge sono soggetti a imposta “i redditi procedenti da terreni e fabbricati compresi entro i confini dello Stato”.

Procediamo con la risposta

L’analisi delle costruzioni del verbo consente di rispondere ai dubbi sulle reggenze preposizionali esposti da chi ci ha scritto: quando procedere regge un nome d’azione si può dire sia procedere a sia procedere con/in, ma con sfumature di significato diverse: procedere a fa riferimento alla fase iniziale dell’azione (come nel titolo che abbiamo dato alla prima parte di questo testo: procediamo alla risposta), procedere con fa riferimento invece al carattere continuativo dell’azione (che aveva già avuto inizio: procediamo con la risposta nella seconda parte di questo testo).

Notiamo che, a differenza di verbi come proseguire, che prevedono anche la costruzione transitiva (proseguire la lettura), procedere non può essere seguito da un oggetto diretto (*procedere la lettura).

Un aspetto interessante della costruzione di questo verbo è legato all’uso dell’ausiliare nei tempi composti: procedere a/con/in seguito da un nome d’azione seleziona avere (“abbiamo proceduto alla/nella/con la risposta”), come anche procedere contro seguito da un nome d’agente (“l’amministrazione ha proceduto contro ignoti”); procedere da seleziona invece essere (es. “l’errore è proceduto da incuria”). Nella costruzione monovalente, procedere seleziona essere quando il soggetto è inanimato (es. “la gara è proceduta regolarmente”), avere quando il soggetto è animato (es. “il medico ha proceduto secondo il protocollo di cura”).

Negli tempi composti degli esempi presentati abbiamo usato sempre il participio passato proceduto; anticamente si poteva usare anche processo, calcato sul corrispondente latino processus (in Google e in Google libri se ne trovano vari esempi anche ottocenteschi), che oggi ha solo valore di sostantivo.

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