DOI 10.35948/2532-9006/2022.23817
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Un lettore ci chiede chiarimenti sulla correttezza dell’espressione fare fulcro; altri ci scrivono stupiti dall’assenza nella lessicografia dell’aggettivo fulcrale che conoscono come usata in espressioni come “è un ruolo fulcrale”, “costituisce un punto fulcrale”.
Per rispondere alle domande che riguardano l’espressione fare fulcro e l’aggettivo fulcrale il controllo sui principali dizionari della lingua italiana (Devoto-Oli, Garzanti, GDLI, GRADIT, Sabatini-Coletti, Vocabolario Treccani, Zingarelli) permette di verificare che il termine fulcro indica in meccanica ‘l’asse di rotazione e il punto d’appoggio di una leva’ e poi, in senso figurato, ‘il sostegno, l’appoggio, il motivo o elemento centrale’ e ‘il punto fondamentale, centrale’. Per testimoniare il valore figurato sono presenti, nei vari repertori, le frasi il fulcro di una questione; il fulcro di una dimostrazione; il fulcro di un discorso; il fulcro un’iniziativa; il fulcro del problema; il fulcro del dibattito e simili. Nelle locuzioni citate fulcro equivale, dunque, a ‘centro’, ed è facile immaginare il passaggio dal più comune e tradizionale fare centro al fare fulcro che ha destato la perplessità del lettore: si tratta di uno slittamento dovuto alla preferenza, tra due espressioni, per quella meno comune. Nonostante non sia registrata nei dizionari, non si può considerare l’espressione fare fulcro grammaticalmente scorretta, ma solo dettata dal desiderio di rendere il proprio discorso o il proprio scritto più tecnico e specialistico.
Quanto a fulcrale, il termine non è registrato, per ora, nei dizionari della lingua italiana e non compare negli archivi dei quotidiani. L’esempio più antico per ora rintracciato risale al discorso pronunciato dal senatore Vincenzo Bellisario, che l’11 luglio 1961, intervenendo nella discussione relativa al disegno di legge sull’ammissione dei diplomati degli Istituti tecnici alle Facoltà universitarie, disse: “dobbiamo per forza di cose mettere il dito sulla piaga, affrontare questo punto cruciale che rappresenta appunto l’elemento determinante, direi l’elemento fulcrale per cui oggi si parla – e giustamente – di una crisi della scuola”. Molti altri esempi di fulcrale sono presenti nei discorsi pronunciati al Senato della Repubblica negli anni successivi, tutti consultabili in rete. In aggiunta, nella seduta dell’Assemblea Regionale Siciliana del 16 luglio 2014 si parlava di “ruoli apicali e fulcrali”, e nella relazione del primo incontro internazionale a Praga sul progetto Erasmus (23 maggio 2019) è citato “Il punto fulcrale dell’incontro”. L’aggettivo s’incontra anche in tesi dottorali pubblicate in rete, in cui l’espressione “elementi fulcrali” è molto frequente. Il settore in cui il termine è usato più spesso è l’ortopedia: nei siti consultabili si trovano riferimenti al “tratto toracico fulcrale”, alla “deformazione dei metameri dorsali fulcrali”, al “disallineamento metamerico nel tratto fulcrale”, ai “corpi vertebrali fulcrali” al “livello dorsale fulcrale” e simili. In tutte le occorrenze rintracciate l’aggettivo è sempre usato per indicare la posizione centrale di qualcosa, che si tratti di un concetto o di un organo. Possiamo ipotizzare che l’abitudine a usare un aggettivo non registrato, finora, in nessun dizionario della lingua italiana sia stata favorita, nel corso del tempo, anche dalla diffusione in testi di àmbito medico, dell’inglese fulcral ‘relativo al fulcro, al centro’. Non si può escludere, dunque, che l’aggettivo fulcrale, derivato in modo corretto da fulcro (come centrale da centro) possa essere registrato, in futuro, in uno dei dizionari della lingua italiana di prossima pubblicazione.