DOI 10.35948/2532-9006/2021.11632
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Vari lettori ci chiedono quale sia la forma più corretta per indicare chi è nato o vive nel Ghana tra ghanese, ghanense e ghaneano.
Come abbiamo segnalato in precedenti risposte ad analoghe domande (quella sul nome degli abitanti del Camerun, del Bangladesh, della Malaysia, del Gambia), è abbastanza raro trovare in italiano denominazioni univoche per gli abitanti di Stati africani e asiatici costituitisi come tali nel periodo post-coloniale, e quindi in epoca relativamente recente. Così, il frequente reperimento, sui giornali o in rete, di una denominazione che non ci pare di aver mai letto o sentito invece di quella che ci aspetteremmo sulla base di precedenti esperienze ci porta a percepirla come erronea o ci fa sorgere il dubbio su quale sia la forma corretta, specie se abbiamo necessità di adoperarla con riferimento a immigrati di quei paesi che vivono in Italia.
In realtà, la coesistenza di più forme deve considerarsi normale e in questo caso addirittura fisiologica, in considerazione sia della ricchezza dei suffissi italiani tuttora produttivi per formare etnici (oscillazioni si hanno anche per indicare abitanti di città o regioni del nostro Paese: si pensi a parmigiano e parmense), sia del fatto che la necessità di nominare gli abitanti di paesi lontani si avverte solo saltuariamente, in occasione di fatti di cronaca internazionale per lo più drammatici (conflitti, epidemie, colpi di stato, ecc.), o al massimo periodicamente, col ricorrere di determinate manifestazioni sportive (Olimpiadi, Mondiali di calcio, ecc., in cui gareggiano squadre o atleti provenienti da tutto il mondo) e ciò compromette o rallenta la stabilizzazione di un’unica forma.
Ad accrescere la varietà contribuisce il fatto che spesso gli etnici compaiono in testi tradotti in italiano da altre lingue, e quindi ricalcano i termini corrispondenti usati in inglese, in francese o, soprattutto nel caso dell’America Latina, in spagnolo o in portoghese.
Nel caso del Ghana (il nome, che fa riferimento all’antico impero del Ghana, è stato assunto ufficialmente dallo Stato africano dopo l’indipendenza dalla Gran Bretagna, nel 1957, e si è ormai stabilizzato in italiano come maschile in questa forma, con Gh- davanti ad a), il GRADIT 2007 registra due diversi etnici, ghanaese (con la variante ganaese) e ghaneano, entrambi datati 1987, formati con i due suffissi più produttivi per derivazioni del genere, -ese (che viene in questo caso aggiunto all’intero nome dello Stato) e -ano (che si lega invece alla radice ghan- grazie alla vocale -e-, dovuta – aggiungo io – certamente all’influsso del francese ghanéen e probabilmente funzionale a evitare la sequenza -anan). Il Sabatini-Coletti 2008, oltre a ghaneano (datato anche qui 1987 e considerato formato col suffisso -eano variante di -iano), registra anche ganaense (datato 1965) e così fanno il Garzanti 2017 e il Devoto-Oli 2021 (che di ghaneano, registrato anche come ganeano, offre anche la variante ghaniano), mentre lo Zingarelli 2021 registra solo ghanese (con -ese aggiunto stavolta a ghan-), datato anch’esso al 1987, e così il Vocabolario Treccani online (che segnala anche, come varianti, ghanaese, ganaese, ghanaense, ganaense).
Il Deonomasticon Italicum di Wolfgang Schweickard (DI), che costituisce il repertorio più ampio dei derivati da nomi di luogo, s.v. Ghàna (vol. II, 2006, p. 271), oltre a quasi tutte le forme citate – tra le quali segnaliamo di nuovo, perché corredate di datazione o retrodatate, ghanaense (1960) e ghanese (1980) –, ne segnala altre (al singolare e/o al plurale, come nomi e/o come aggettivi), che hanno avuto isolate attestazioni, e cioè, in ordine di apparizione: ganeesi (1962), ghanaiana (1966, al femminile; la forma mi pare evidentemente calcata sull’inglese Ghanaian), ganense (1995), ganeano e ganiano (1995).
Da parte mia, posso solo segnalare alcune retrodatazioni effettuate grazie a Google Libri (ricerca del 9 febbraio 2021): ghanese (documentato anche in inglese) risale al 1959 (“un giovanissimo giornalista ghanese”, in Chiara Robertazzi, Nota bibliografica sullo Stato di Ghana, “Studi storici”, I, 1959, pp. 208-217: 214), ghaneano (diffuso anche in spagnolo) al 1964 (“un proverbio ghaneano”, in Anastasio Tricarico, La scuola in Africa, [Verona], Nigrizia, 1964, p. 41), ghaniano al 1963 (“il ghaniano Norz BRAKO”, in “Ulisse”, VIII, 1963 , p. 65), ghanaese al 1972 (“aziende interessate al mercato ghanaese”, in “Notiziario della Confederazione generale dell’industria italiana”, XXIX, 1972, p. 167), ghanense al 1964 (“aliene dalle attuali intenzioni del presidente ghanense”, in “Giornale degli economisti e annali di economia”, 1964, p. 526).
Il DI indica come sole forme vitali (tale indicazione si ricava dal fatto che le date sono in questo caso precedute da “dal”) ghanaese e ghaneano (quelle registrate nel GRADIT, rispetto al quale il suffisso qui indicato per formare ghaneano è -iano e non -ano), ma, come dimostrano le segnalazioni dei nostri lettori e le registrazioni negli altri dizionari, anche ghanese e ganaense sono da considerare senz’altro corrette e possono quindi essere usate senza timore di sbagliare.