Consulenze linguistiche

Battentare

  • Bruno Moretti
SOTTOPOSTO A PEER REVIEW

DOI 10.35948/2532-9006/2020.3128

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Quesito:

Il signor Roberto B. chiede che cosa significhi il verbo battentare, che ha ritrovato nel volume Navigli del milanese di Giuseppe Codara (pubblicato nel 1927). A p. 107 di questo volume infatti si legge: "... pel taglio delle lime cioè delle erbe che rigogliose crescono negli alvei fino a BATTENTARE le acque copiosamente."

Battentare

In effetti il verbo battentare non è registrato da nessuno dei principali vocabolari. Se ne ritrovano però attestazioni per esempio nella falegnameria, con il significato di "assottigliare al margine lo spessore di un pannello" o nel settore della lavorazione della pietra, dove si utilizzano le cosiddette mole da battentare per creare scanalature. È molto probabile che si tratti di un verbo denominale costruito regolarmente a partire dal sostantivo battente (a sua volta deverbale da battere).

La domanda che si pone è però quale sia il senso di battente che entra in considerazione nel caso specifico segnalato dal nostro lettore. Parlando di canali e di chiuse ci si potrebbe immaginare che il battente che fa da base al verbo in questione possa essere quello che rimanda a una parte della chiusa che impedisce il deflusso delle acque, permettendo così di compensare la differenza di dislivello del canale. Questo è il senso più comune di battente, che si ritrova per esempio come designazione del bordo di una porta (o di una finestra) che combaciando con il telaio o con un'altra porta impedisce l'entrata della pioggia.

Informandosi però sulla tecnica specifica impiegata per permettere la circolazione delle imbarcazioni sui Navigli e andando a indagare gli usi specialistici del termine nell'ambito dell'idraulica, si scopre che battente (nel senso di "battente idrico" o "battente idrostatico") è pure un termine tecnico, definito come la ‘differenza di quota tra il punto più alto delle bocchette dalle quali l'acqua può scorrere (dette anche luci) e il livello massimo della superficie dell'acqua’. Nel GRADIT si trova infatti, tra le altre, anche la seguente definizione di battente: "idraul. in una luce a battente, dislivello tra il punto più alto della luce e la superficie del liquido nel contenitore da cui si attinge".

Dato il contesto in cui lo si ritrova, si può allora ipotizzare, con ampio margine di probabilità, che il verbo battentare nel caso segnalatoci faccia riferimento al fatto che le erbe, cresciute eccessivamente nell'alveo del canale, causino difficoltà alla scorrimento del fiume e modifichino il livello delle acque (variando appunto il battente di queste ultime).

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