Editoriale

Editoriale del direttore

  • Marco Biffi

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Le risposte a quesiti di questo trimestre sono 19. Sul numero ha continuato a influire (nel mese di ottobre) la migrazione dalla vecchia versione del sito alla nuova, un disagio inevitabile, ma di cui ci scusiamo con i nostri lettori. La ricchezza dei temi affrontati come sempre emerge già scorrendo la parte dell’indice relativo alle “Consulenze”. Vale la pena di ricordare che i quesiti pubblicati sono scelti fra quelli che registrano domande multiple da parte dei nostri lettori, e quindi sono legati a particolari temi di grande interesse e comunque indicativi di quelle che risultano le zone d’ombra dei parlanti italiani. Rispondere a 19 di queste domande significa quindi rispondere in realtà a decine e decine di persone; e non solo: aver dato una risposta pubblica a un dubbio che è stato ripetutamente sottoposto alla nostra attenzione significa in molti casi anche prevenire molte domande future. Questioni più specifiche, o più facili (nel senso che trovano risposta in una comune grammatica o in un dizionario), sono state come al solito affrontate in lettere personali inviate ai diretti interessati (con la consueta attenzione a indicare gli strumenti lessicografici e grammaticali di riferimento, per consolidare l’abitudine a rendersi autonomi nel perfezionare la propria lingua). Nel trimestre sono state 195 le mail di questo tipo, a fronte delle 1214 domande giunte alla redazione.

Per la rubrica “La Crusca rispose”, nata per riunire alcune risposte pubblicate nel nostro sito prima della nascita di "Italiano Digitale", si è scelta per questo numero la cornice invernale: i dubbi fugati riguardano l’aggettivo valanghivo e la galaverna, mentre nella terza risposta si rende conto delle denominazioni e locuzioni usate in Toscana per indicare il freddo pungente.

Sorprende la sezione dedicata alle “Parole nuove”, che non comprende anglismi non adattati: disiscrivere, cuociriso, settarsi e fasarsi. È vero che settarsi è un prestito adattato del verbo inglese to set, ma d’altro canto disiscrivere e disiscriversi hanno contenuto gli equivalenti inglesi subscribe e unsubscribe (frequenti in molti siti italiani), e cuociriso ha scalzato del tutto il corrispettivo ricecooker.

Gli “Articoli” riuniti in questo numero costituiscono gli atti dell’incontro «Una Donna con la D maiuscola». Percorsi tra parole e musica, svoltosi il 5 ottobre e curato da Giovanna Frosini per conto dell’Accademia della Crusca all’interno dell’edizione 2019 de “L’eredità delle donne” (il festival diretto da Serena Dandini, quest’anno al suo secondo anno di vita). Gli interventi seguono una linea rossa che offre spunti per ripensare – fra scienza e musica – quanto di grande e di originale le donne sanno realizzare, dalla filologa e accademica Franca Ageno a cantanti come Ornella Vanoni, Mina, Carmen Consoli, in un percorso che va dai tòpoi letterari antichi ai clichés della canzone.  Gli articoli sono tutti a firma di collaboratrici dell’Accademia o di studiose a essa vicine: Elisabetta Benucci, Caterina Canneti, Francesca Cialdini, Francesca De Blasi, Chiara Murru, Veronica Ricotta.

Il “Tema di discussione” avviato nel trimestre è di Vittorio Coletti, che si sofferma su imprecisioni e superficialità della lingua usata nelle segnalazioni autostradali.

Chiudono il numero le “Notizie dell’Accademia” che completano il quadro di attività e di iniziative del 2019.