Editoriale

Editoriale del direttore

  • Marco Biffi

DOI 10.35948/2532-9006/2024.34277

Licenza CC BY-NC-ND

Copyright: © 2023 Accademia della Crusca


Nel terzo trimestre del 2023, nonostante la pausa estiva, i quesiti giunti alla redazione sono stati soltanto di poco inferiori alla media (443); le risposte inviate per posta elettronica ai diretti interessati sono state 231, quelle pubblicate sul sito sono state 33 (con una leggera flessione rispetto ad altri trimestri dovuta alla chiusura di agosto).

La parte più consistente dei quesiti riguarda la richiesta di informazioni, di vario tipo, su specifiche parole. Da qui hanno origine le risposte su propaganda, usufruire, mandatorio, papero (che presta il fianco per soffermarsi anche su anatra), attitudine, coagulare/ coagularsi, quagliare (anche con accenni a regionalismi), pelandrone, riga/rigo, percettore/percipiente, carrozzina/carrozzella, invidia/gelosia, propedeutico, affilato (in rapporto con appuntito e affusolato). Non mancano i dubbi, e le risposte, sui femminili di professione/attività (supervisora). Un solo dubbio riguarda la pronuncia: elettròlisi o elettrolìsi? Reggenze e costrutti continuano a mettere in crisi gli italiani, viste anche le continue spinte innovative di varia provenienza: i dubbi riguardano fare senza + infinito, il tipo terzo migliore/ la seconda più grande, servire allo scopo /lo scopo, la reggenza di procedere, le costruzioni basate su mettere, l’uso di finché. A questi si aggiungono quelli sull’accordo nella costruzione non solo… ma anche e sul plurale di mango e avocado. Con grande attenzione agli aspetti diatopici e diastratici trova risposta un quesito sulle forme dicete/ facete per la seconda persona del presente indicativo e dell'imperativo. A specifici regionalismi sono dedicate le risposte sul sardo fregula (con un’incursione anche sull’italiano fregola), al siciliano piedi piedi e al napoletano puzzare di freddo. Sulle locuzioni, sempre fonte di curiosità, gli approfondimenti di questo numero sono su sbarcare il lunario, buio pesto, leggere tra le righe (a completamento dei chiarimenti su riga/ rigo). Infine, c’è chi si è chiesto se sia più corretto usare la frase completa come è noto o, con elisione, com’è noto, oppure quella ellittica come noto; e l’Accademia ha risposto.

Sul fronte delle “Parole nuove” l’inglese rimane di sfondo, come base di partenza, in omosociale/ omosocialità, a cui si aggiungono maranza e casa della (o di) comunità, una delle molte parole inserite di forza nella nostra lingua con il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e la conseguente iperfetazione di tecnicismi sparsi nei documenti che in relazione a esso sono stati prodotti.

Nella sezione “La Crusca rispose” si sono riuniti i tre “capitoli” dedicati dall’Accademico Alberto Nocentini a tre parole tragiche e mortali della nostra storia nazionale: camorra, mafia e ’ndrangheta (la lunga risposta è stata pubblicata sul sito dell’Accademia in tre puntate prima della nascita di “Italiano Digitale”).

Nella sezione “Articoli” sono ospitati gli Atti della giornata di studio La lingua dei «Promessi sposi»: lavori in corso, tenutasi a Parma il 7 dicembre 2022 nell’ambito delle attività della scuola di Dottorato di ricerca in “Scienze filologico-letterarie, storico-filosofiche e artistiche”. Come si legge nell’introduzione della curatrice, Donatella Martinelli, si è trattato di un’importante “occasione per mettere a confronto ricerche linguistiche condotte su fronti diversi, e con differenti metodologie, da giovani impegnati nella tesi di dottorato, o da poco dottori”. I saggi sono offerti “ad Angelo Stella, che aveva incoraggiato l’iniziativa e attendeva di valutarne i risultati, in memoria di riconoscenza e di affetto”. Gli autori dei contributi sono, oltre alla stessa Donatella Martinelli, Irene Rumine, Sabina Ghirardi, Ersilia Russo, Arianna Redaelli, e Jacopo Ferrari.

Il primo dei “Temi” usciti nel trimestre, a cura della Vicepresidente dell’Accademia Rita Librandi, affronta la questione delle prove di maturità, la cui forte problematicità è riassunta nel titolo: Molte componenti nella scelta difficile ma perfettibile delle prove di maturità. L’Accademico Lorenzo Tomasin si sofferma a riflettere, e a far riflettere, sull’importanza della lingua, in particolare quella scritta, come strumento di costruzione di sé e del pensiero (Scrivere per sé, scrivere per pensare).

Le “Notizie dall’Accademia” relative al trimestre chiudono il numero della rivista.