Editoriale

Editoriale del direttore

  • Marco Biffi

DOI 10.35948/2532-9006/2023.27954

Licenza CC BY-NC-ND

Copyright: © 2022 Accademia della Crusca


Nel quarto trimestre del 2022 sono state 595 le domande rivolte al servizio di consulenza dell’Accademia, che ha fornito 262 risposte per posta elettronica e 36 sul sito nella consueta forma articolata.
Spigolando nel denso indice si trovano moltissime trattazioni relative al lessico: risposte a richieste di chiarimento su singole parole (arbitrario, balordo, costosità, issare, prospetto, seminale), sulla loro storia (apocrifia, campanilismo, colonna tòrsa, cometa), sulle possibili alternative e sulle sfumature di significato (coscienza/ consapevolezza, convegno/ congresso/ conferenza/ seminario/ workshop/ tavola rotonda/ forum, epidemico/ epidemiologico, incisora/ inciditrice, proferire/ profferire, reperimento/ reperibilità, sordo/ sordomuto), sugli usi particolari di alcuni verbi (assumere, fare opposizione, praticare, rimanere, sfangarla), su forestierismi (box, dehors, pattern). In altri casi i dubbi sono rivolti alla grammatica: alla comparativa ipotetica (uso di come se, come che), ai nomi collettivi, al genere grammaticale di acme, alla funzione di alquanto, alle reggenze (uso delle preposizioni con i giorni della settimana e con le partizioni della giornata, alternanza fra a destinazione di e con destinazione di). Una risposta è poi dedicata al regionalismo stuccare nel significato di ‘rompersi, spezzarsi’; e ben quattro a locuzioni e modi di dire (trovare la quadra, trucco e parrucco, fare la scarpetta/ fare scarpetta, non cavare un ragno dal buco).

Sui forestierismi si torna anche nella sezione “Parole nuove”, in particolare nell’articolo dedicato al prestito non adattato bromance e a quelli adattati cosmeceutico e cosmeceuticaNeuroatipico, neurodivergente, neurodivergenza, neurodiverso, neurotipico (correlati all’anglismo neurodiversità) offrono un’interessante rassegna sulla produttività di certi prefissoidi e rendono conto dell’aumentata sensibilità nei confronti di persone neurologicamente diverse che trova un riflesso ormai costante anche nella lingua. Italiane le altre nuove parole analizzate: armocromia, riatletizzazione (con riatletizzare e riatletizzatore).

Per la rubrica “La Crusca rispose” la redazione ha deciso di recuperare alcune risposte apparse sul sito dell’Accademia prima dell’uscita di “Italiano digitale” dedicate a dubbi grafici: sulla variante da preferire fra shock o choc, sulla grafia di ognuno, e infine su buondì, una risposta di Luca Serianni, che continua a farci da maestro.

Il compianto accademico ritorna attuale anche nella sezione “Articoli”, all’interno del contributo di Lucilla Pizzoli e Matthias Heinz dal titolo Uno sguardo oltreconfine: Luca Serianni e l’italiano nel mondo, dedicato all’Osservatorio degli Italianismi nel Mondo, uno dei tre progetti strategici dell’Accademia, da lui diretto e a cui egli ha dato il suo prezioso contributo fin dalla preistoria. Proprio di preistoria si può parlare, infatti, perché nel progetto si fondono due anime: quella legata all’incarico affidato a Serianni nel 2004 dalla casa editrice Utet “di pubblicare un’approfondita indagine sulla diffusione e sull’influenza della lingua italiana nella cultura e nella lingua dei diversi Paesi del mondo attraverso studi per aree geografiche e per settori tematici corredata da un dizionario dei prestiti italiani nelle lingue straniere”, e quella legata invece al primo embrione dell’Osservatorio sviluppato dall’Accademia della Crusca intorno alla versione elettronica del Dizionario degli italianismi in francese, inglese e tedesco a cura di Harro Stammerjohann, pubblicata all’interno di Vivit Vivi Italiano. Il portale dell’italiano nel mondo (www.viv-it.org). Anche il secondo articolo è dedicato a un accademico, per cura del Presidente Claudio Marazzini, con un contributo dal titolo Maurizio Vitale accademico della Crusca.

I temi usciti nel trimestre sono due: il Vicepresidente Paolo D’Achille e l’accademica Rita Librandi si soffermano su un curioso caso che ci spinge nuovamente a riflettere sulla questione dell’uso sessista della lingua (Non sempre ai Padri vanno affiancate le Madri). L’accademico Vittorio Coletti punta la riflessione su un tema per secoli centrale nella storia linguistica dell’italiano, quale il ruolo della lingua letteraria, e si domanda (e domanda) Ma conta ancora l’italiano letterario?

Alle consuete “Notizie dall’Accademia” relative al trimestre si affianca il ricordo che l’accademico Massimo Fanfani dedica ad Andrea Dardi, compianto storico della lingua e filologo, allievo di Bruno Migliorini, da sempre vicino all’Accademia della Crusca e coinvolto in molti suoi progetti, scomparso il 31 ottobre 2022.