DOI 10.35948/2532-9006/2022.23824
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Con l’avvio del 2022 esce il numero 20 della nostra rivista. Nel primo trimestre dell’anno i quesiti giunti al servizio di consulenza sono stati 791. A partire dalla riapertura dopo la pausa natalizia, la redazione della Consulenza linguistica ha deciso di aumentare il numero di risposte pubblicate sul sito arrivando a 3 schede settimanali, e dunque raggiungendo la quota complessiva di 36 risposte, a cui vanno aggiunte le 266 inviate tramite posta elettronica.
Lo spettro dei dubbi che hanno avuto risposta è come al solito ampio: dalla diatopia (il toscano appuntalapis) all’etimologia (ngarelli, spatafiacca), dalla pronuncia (degli anglismi) alle reggenze (quelle di immune), passando dal lessico che, come in ogni numero, ha un grandissimo spazio: in relazione alla terminologia medica (privilegio), agli anglismi (startare, hangover, accountability), a presunti neologismi (nomofobia, facciario, condizionalità), a parole d’autore (accepire, usato da Pier Paolo Pasolini). Anche cibo e cucina continuano a destare continue curiosità linguistiche su vari piani: sulle differenze tra farcia, farcitura e ripieno; su olio a crudo; su liquirizia o liquerizia (o liquierizia, liquorizia, regolizia). Una lettura anche cursoria dell’indice consentirà di avere una panoramica completa dei temi trattati.
Le schede della rubrica “La Crusca rispose” sono dedicate ai verbi e alla polimorfia verbale: seppellire/ sepolgere, seppelliscono/ sepolgono e seppellì/ sepolse; perso/ perduto, visto/ veduto; prefiggere/ prefissare.
Particolarmente ampio in questo fascicolo lo spazio dedicato alle “Parole nuove”: legate al mondo della musica, del web e dei giovani (dissare, memare, FOMO - Fear of Missing Out, metaverso), ai nuovi mestieri (lievistista) e ancora, purtroppo, alla pandemia (green pass).
Con questo numero si inaugura una nuova sezione, dedicata alle “Integrazioni lessicografiche”, che riunisce articoli su parole non presenti nei dizionari, ma che non sono parole nuove. La loro risalita alla lingua comune, anche nei mezzi di comunicazione di massa, è legata a particolari situazioni contingenti, per cui appaiono come neologismi (e come tali vengono segnalati alla Redazione), anche se in realtà hanno una loro storia nella nostra lingua, che parte piò o meno da lontano e che viene ricostruita negli articoli della sezione (in genere si tratta di parole presenti da dieci, venti anni, senza particolari picchi di frequenza, spesso in settori speciali della lingua, e che quindi non sono state registrate nei dizionari). Così come i neologismi, anche le integrazioni lessicografiche hanno una loro proiezione sul sito dell’Accademia della Crusca, sotto forma di schede lessicografiche che, appunto, integrano “virtualmente” quelle delle voci dei principali dizionari in circolazione. E anche in questo caso non si tratta di uno “sdoganamento”, di una certificazione di legittimità da parte dell’Accademia della Crusca, ma di uno strumento di informazione completa e corretta su parole che si possono incontrare nello scritto e nel parlato e che non sempre trovano un’adeguata trattazione negli strumenti lessicografici esistenti. Se entreranno a far parte in modo stabile del lessico della nostra lingua, lo faranno soltanto in modo “naturale”, sulla base delle normali dinamiche di funzionamento delle lingue. Le prime parole trattate sono ortista e sovradiagnosi.
Nella sezione “Articoli” si affrontano questioni legate al genere e al linguaggio inclusivo: un primo articolo, dal titolo Cari tutti, è di Andrea Iacona; segue quello di Cecilia Robustelli, dal titolo “Delle donne, che parlano molto, non si può far buon giudizio”. Donne, linguaggio e silenzio.
Il primo “Tema” di questo numero (La lingua degli altri: l’italiano degli scrittori non madrelingua), a doppia firma (Gabriella Cartago e Marco Biffi), è dedicato alla letteratura in lingua italiana di autori stranieri, ed è legato alla pubblicazione, nella sezione “Scaffali digitali” del sito dell’Accademia, della nuova banca dati BASILI-LIMM, Banca dati degli Scrittori Immigrati in Lingua Italiana e della Letteratura Italiana della Migrazione Mondiale. Nel secondo (La lingua italiana in una prospettiva di genere) il Presidente Claudio Marazzini ritorna sui temi affrontati negli articoli di questo volume, offrendo tra l’altro un panorama sulle varie iniziative dell’Accademia relative alle questioni di genere.
Chiudono il numero le “Notizie dall’Accademia” relative al trimestre.