Articoli | OPEN ACCESS SOTTOPOSTO A PEER REVIEW Il Green Pass all'Accademia della Crusca (e altrove), ovvero per una storia del Green PassSalvatore Claudio SgroiPUBBLICATO IL 25 settembre 20211. L'evento cruscante Chi si collega col sito della Crusca ha modo di leggere il seguente avviso per quanti vogliano recarsi nella sede dell'Accademia: Avvisiamo che dal 6 agosto 2021, come stabilito dal Decreto Legge del 23 luglio 2021 n. 105, articolo 3 comma 3 lettera c, l’accesso alla biblioteca e all’archivio, e la partecipazione a convegni, seminari, visite guidate e qualsiasi altra manifestazione, è consentito esclusivamente a soggetti muniti di certificazione verde Covid-19 (Green Pass), fatto salve le esclusioni e le esenzioni previste dallo stesso Decreto.
Una soluzione equilibrata, quella della Crusca, dinanzi al problema dello stranierismo - Green Pass - con l'adozione della strategia bilingue, che da un lato riconosce l'esistenza del diffusissimo anglicismo, che viene però fatto precedere da un traducente / equivalente italiano - certificazione verde Covid-19 -, inequivoco per la presenza anche dell'apposizione "Covid-19".
La strategia della Crusca è quella del Green Pass digital-cartaceo rilasciato ufficialmente agli italiani, che prevede la dizione bilingue nella variante: "Certificazione verde COVID-19" con sotto quella inglese: "EU Digital COVID Certificate", dove però non appare la dizione green pass.
Claudio Marazzini, in quanto presidente della Crusca, è stato intervistato da Paolo Martini di Adn Kronos, il 23 luglio 2021, sul Green Pass, il cui testo riprendeva nel titolo le parole di Marazzini:
Accademia della Crusca: No "green pass", meglio dire "certificato Covid". E così continuava, con l'indicazione prescrittiva e neopuristica nell'ottica del gruppo Incipit: Evitare di usare "green pass" e preferire "certificato Covid", seguendo il nome ufficiale dell'Unione Europea riportato nello stesso attestato, o i possibili sostituti più generici "certificato vaccinale" o "passaporto vaccinale". La prescrizione è giustificata data la polisemia equivoca dell'anglicismo: Il termine "green pass", [...], mutuato dall'esperienza degli Usa, appare "infelice, equivoco e polisemico: si fa ancora una volta ricorso alla lingua inglese, ma si usa un anglismo che non è affatto chiaro. Eviterei sempre giochi di prestigio con le parole, perché la polisemia rende poco trasparente ciò di cui si parla". Più in generale Marazzini "raccomanda 'ancora una volta, nel linguaggio pubblico, termini limpidi' ".
L'intervista di ADN Kronos è ripresa da altre testate on line. Lo stesso giorno Huffingtonpost.it pubblica un pezzo anonimo intitolato: Accademia della Crusca "si ribella" al green pass: "Chiamarlo certificato Covid" senza dimenticare nel corpo dell'articolo gli altri due traducenti proposti da Marazzini: "certificato vaccinale" e "passaporto vaccinale".
Su "Il Foglio" del 28 luglio (p. 2) è apparso a nome di Saverio Raimondo un articolo in pura polemica politica con chi è contrario all'adozione del Green Pass, giudicato una "Dittatura sanitaria" (così nel titolo) "dai paladini della libertà". L'autore estende quindi la polemica contro chi è contrario non alla scelta politica ma all'uso dell'anglicismo, come nel caso dell'Accademia della Crusca. E confondendo - allegramente - le due prospettive propone un "trattamento sanitario obbligatorio" nei due casi.
Se si vuole verificare l'uso reale nella stampa nazionale, per es. ne "la Repubblica" (11 settembre) si constata che il sintagma Green Pass ricorre in otto testi non meno di 21 volte: (i) "Brunetta: Green Pass per gli statali e nelle aziende private". (Alberto Flores d'Arcais, p. 1)
In "Google libri ricerca avanzata" si ritrovano per es. varie attestazioni di Green Pass databili in genere a metà 2021, tra cui: (i) Emiliano Bezzi, Pasquale Liberatore 2021: Il green pass in assenza di un obbligo vaccinale. (in Digital green pass. Questioni giuridiche sottese, Key Editore, p. 63) 2.2. No Green Pass nell'uso giornalistico Due invece i composti animati No Green Pass 'chi è contrario al green pass' nel citato "la Repubblica": (i) No Vax e No Green Pass avevano minacciato di bloccare il traffico ferroviario in tutta Italia". (Alessandra Ziniti, p. 4)
Ne "il Fatto quotidiano" (12 settembre, p. 17) non manca neppure un composto esocentrico come anti-Green pass 'chi è contrario al green pass': Nelle ultime settimane, alle proteste anti-Green pass si è registrata una partecipazione sempre minore, dopo.
Il Green pass alterna anche con l'abbreviazione Pass nel citato art. di Viola Giannoli su "la Repubblica", in almeno 5 ess.: (i) “Ressa e scelte tardive” L’ultima lite a scuola è sul Pass per i genitori. (titolo, p. 7)
E non manca il composto animato No Pass "chi è contrario al green pass": l’indagine milanese che ha sventato il progetto di azioni violente da parte di alcuni esponenti della eterogenea galassia dei No Vax e No Pass. (Alessandra Ziniti, p. 4)
Accanto all'uso preponderante di Green Pass (21 ess.) ne "la Repubblica" va rilevata nella stessa sede del quotidiano la presenza con due occorrenze del traducente certificazione verde, ufficiale e avallato dalla Crusca (§§ 1.1; 1.1.1; 1.2; 1.2.1): (i) C’è da attendersi, dunque, che anche oggi in piazza, tra chi protesta contro l’estensione dell’obbligatorietà della certificazione verde, possano esserci frange estremiste. (Alessandra Ziniti p. 4) E una volta la certificazione verde è abbreviata in Certificazione col richiamo al "semaforo verde o rosso": (iii) La nuova piattaforma per la verifica del Pass del personale è pronta, collaudata dal 4, debutterà proprio lunedì: il preside o un suo delegato si collegherà al sito del ministero con credenziali riservate e sul profilo della scuola potrà immediatamente verificare ogni giorno lo stato di validità della Certificazione di tutto il personale con un semaforo verde o rosso. In questo secondo caso scatteranno le verifiche. (ibid.)
Da rilevare ancora la presenza nello stesso quotidiano del traducente certificato verde con due occorrenze: (i) Matteo Salvini, segretario della Lega, si dice invece contrario all’estensione del Green Pass a tutti i lavoratori ma deve subire il pressing dei governatori del suo partito, Zaia, Fontana e Fedriga, che continuano a promuovere il certificato verde e a benedirne un ampio utilizzo. (Flores d'Arcais, p. 2) Una volta il sintagma è abbreviato, dato il contesto, in certificato: Il ministro: “Green Pass per tutti i settori”. Anche i governatori leghisti per l’estensione del certificato. (A. Flores d'Arcais, catenaccio, p. 2)
Un ulteriore traducente nello stesso quotidiano è costituito dal sintagma certificato vaccinale, già menzionato da Marazzini (§§ 1.2; 1.2.1): Ora non c’è solo il no all’estensione del certificato vaccinale nell’orizzonte del leader della Lega. (Gabriele Bartoloni, p. 3) Tale forma si configura come calco strutturale dell'anglo-americano vaccine certificate, come si vedrà più avanti. (§ 9.2)
L'analisi de "la Repubblica" consente di rilevare ancora un altro traducente, quale passaporto vaccinale, anch'esso ricordato da Marazzini (§§ 1.2; 1.2.1). Dopo aver votato contro il parere del governo sul passaporto vaccinale, Salvini rilancia, abbraccia le posizioni care ai No Vax. (Gabriele Bartoloni, p. 3) Ancora più numerose le attestazioni in "Google libri ricerca avanzata", tra cui: (i) Emiliano Bezzi, Pasquale Liberatore 2021: 2.5. L'obbligo vaccinale negli Stati Uniti. 2.6. Il passaporto vaccinale negli Stati Uniti. (Digital green pass. Questioni giuridiche sottese, Key Editrice, p. 7) Tale forma si configura come calco strutturale dell'ingl. vaccine passport, come si vedrà più avanti § 9.1.
Un ulteriore traducente ne "la Repubblica" è passaporto sanitario: (i) Brunetta parla del passaporto sanitario come di una misura «geniale» perché aumenta il costo «sia psichico che monetario» per "gli opportunisti contrari al vaccino". (Alberto Flores d'Arcais, p. 2) "Google libri ricerca avanzata" rimanda peraltro a non poche attestazioni al riguardo, con diversi valori semantici, già all'inizio del '900, per es. (ii) 1906: il passaporto sanitario che affida ai municipi la sorveglianza degli individui sospetti portatori di bacilli, li proteggerà contro il colera facilitando la profilassi urbana. (Annali di medicina navale, p. 118) E poi nel corso del 2020: (iii) Leonardo Facco, Gruppo Lao Tsen 2020: I turisti che vogliano visitare l'Italia dovranno probabilmente munirsi di un passaporto sanitario che ne attesti la non contagiosità. Stringersi la mano o darsi un bacio non sarà più possibile. (Coronavirus: stato di paura. La storia controversa e documentata di una pandemia, Goware & Tramedoro, p. iii)
Un traducente originale all'interno della polemica contro il green pass è il lasciapassare sanitario: "alcune delle ragioni della mia netta opposizione a un lasciapassare che non è uno strumento sanitario ma costituisce l’ennesima implementazione dell’esperimento biopolitico in corso da molto tempo nelle nostre società e che dall’epidemia Covid19-Sars2 ha ricevuto un decisivo impulso". (A. G. Biuso)
Un ulteriore traducente, calco strutturale prototipico di green pass, è passaporto verde. Una scorsa a "Google libri ricerca avanzata" consente di attestare un uso risalente al 1920, in ben altro contesto: Italy. Commissariato all'emigrazione 1920: "Con decreto 13 agosto 1920 è stato soppresso il passaporto verde speciale per i cittadini dei paesi redenti, ai quali si rilascia il passaporto ordinario colle norme vigenti per i cittadini italiani. Il cambio sulla lira oro effettivo. (Bollettino dell'Emigrazione, vol. 19, p. 537) Il lettore paziente troverà in Google altri ess. successivi, con riferimento a passaporti non vaccinali e vaccinali.
In limine da segnalare il composto carta verde (illegale), apparso sulla stampa e in TV, con c. 780.000 risultati in Google, calco dell'ingl. green card (1969, Merriam-Webster's Collegiate) che si aggiunge al precedente significato indicante 'il permesso di soggiorno per stranieri che vivono e lavorano in USA' (cfr. più avanti § 7).
Un'occhiata al corpus del CoLIWeb, curato da Marco Biffi, aggiornato al 23.I.2020 (giusto a ridosso del Covid), disponibile in rete, ricco di 33.789 lemmi ("lemma"), 763.048.374 occorrenze ("words"), 1.541.114 forme ("word"), riguardante 2.351.509 "documents", consente di verificare l'assenza sì di Green Pass, ma ben 5.798 occorrenze di green (58 pp.) in vari sintagmi, tra cui green economy (605 occorrenze) e il su citato green card (38 ess.); il lemma pass appare a sua volta 1.074 volte (11 pp.). Quanto ai traducenti italiani su visti, a.) certificato digitale occorre 44 volte;
Volendosi porre il problema del rapporto in termini di vitalità e diffusione dei composti su citati, Google (18 settembre 2021) consente di accertare la seguente classifica, in ordine decrescente:
Una forma, la prima (Green Pass), decisamente maggioritaria rispetto alle altre, ma - normativamente - tutte corrette, in quanto ricorrenti in contesti e presso parlanti colti e mediamente colti.
L'entrata in italiano di Green Pass con la sua schiacciante frequenza è stata inevitabilmente agevolata dalla presenza di precedenti stranierismi con green, ben 5.798, come accennato (§ 5), le occorrenze nel citato CoLIWeb.
E chiudiamo con l'italiano in Italia sottolineando la produttività del nostro composto nominale, che ha dato luogo a un verbo, l'ibrido greenpassare, in prima pagina nel citato "Il Fatto quotidiano": "Altro che controlli Greenpassano tutti".
Per quanto riguarda i dati sul green pass nella Svizzera italiana (Canton Ticino), disponiamo di 4 informanti. L'informante n. 1, residente in Svizzera, mi fornisce 8 designazioni, di cui 4 quelle su viste (§ 6), ovvero: "[II] certificato covid, [VI] certificato vaccinale, passaporto covid, [X] passaporto vaccinale, ma anche covid pass e [I] green pass (quando si parla dell'Italia), o anche solo certificato". Osserviamo che, riguardo a covid pass e a passaporto covid, entrambi assenti nella lista delle precedenti designazioni (§ 6), Google (21.9.21) indica rispettivamente "circa 1.660.000.000 risultati" e "circa 4.390.000". "Quanto a me, tendo a dire passaporto covid, o parlando semplicemente pass (hai il pass?)" come nell'uso francese (cfr. § 13.1). Un secondo informante del Canton Ticino mi fornisce una descrizione, con ulteriori dati e con documentazione che arricchiscono la precedente, in tutto sei designazioni di cui tre su già viste (§ 6): "qui si chiama semplicemente [II] 'certificato COVID', abbreviato in 'certificato'", specificando che " 'Certificato' è il termine usato comunemente nella conversazione (il contesto attuale rende la specificazione non necessaria)". Il tutto in conformità con le indicazioni della precedente fonte. Un terzo informante del Canton Ticino osserva: "Confermo che nell’uso ufficiale si ricorre al termine ‘certificato’ o ‘certificato covid’".
Per quanto riguarda l'anglicismo [I] green pass, l'informante n. 3 del Canton Ticino puntualizza che "‘pass’ o [I] ‘green pass’ non si trovano per es. nei comunicati stampa del Cantone Ticino". "Ti allego per finire un articolo del portale di informazione internazionale della radio e televisione di Stato, dove compare anche [I] 'green pass' tra parentesi come esplicitazione di [II] 'certificato COVID' (e l'espressione in inglese ricorre più avanti anche nel corpo dell'articolo). Questo uso è probabilmente motivato dal carattere internazionale del portale: Un quarto informante del Canton Ticino allega un link con foto di un articolo del "Corriere del Ticino" dove viene riferito di un "Corteo a Bellinzona contro il COVID-Pass"; "nell'immagine si vede un manifestante con un cartellone con STOP GREEN PASS": https://www.cdt.ch/ticino/corteo-a-bellinzona-contro-il-covid-pass-GB4650091. "Per una mini rassegna di forme nei media (ma anche nel parlato di intervistati), si può guardare l’edizione de “Il Quotidiano” di lunedì 20 settembre, dal minuto 2.46 (servizio sulla riapertura dell’anno accademico all’USI e alla SUPSI: https://www.rsi.ch/la1/programmi/informazione/il-quotidiano/): nel parlato dei giornalisti occorrono ‘certificato’ o ‘covid pass’; tra gli intervistati (ma vi sono anche studenti italiani) si trova anche ‘green pass’. La petizione degli studenti (si vede l’immagine nel servizio) è intitolata “No all’obbligo di green pass in SUPSI”. E così ribadisce: "Confermo anch’io di aver già sentito nel parlato (non solo giovanile) anche nella Svizzera italiana si sente anche 'green pass', con riferimento al certificato svizzero, molto probabilmente preso in prestito dall’italiano d’Italia":
Le designazioni sulla pandemia circolanti nella Svizzera Italiana alla fine sono per frequenza le seguenti (in asterisco quelle assenti nell'uso in Italia, § 6): I. *Covid pass (circa 1.660.000.000 risultati)
Nel mondo anglofono il green pass non sembra godere molta fortuna, assente anche nell'Oxford English Dictionary (OED) (on line), tanto da far sospettare la presenza di uno pseudo-anglicismo.
Come mi informa una nativo-anglofona, "I'm afraid here is no entry for green pass in the OED. The government are trying to get something similar (which they call vaccine passports) so as to control discotheques etc. but there is too much opposition to them". Il composto inglese si configura quindi alla base quindi della dizione passaporto vaccinale di cui sopra (§ 4).
"Per gli Stati Uniti - ha ulteriormente precisato il mio primo informante anglofono - in rete ho trovato molti riferimenti a 'vaccine certificate' o anche 'white card', ma niente 'green pass'". Un composto quindi alla base del traducente certificato vaccinale, sopra indicato (§ 3.1.1).
Un attentissimo cultore di linguistica, residente negli USA, mi informa che "gli americani li chiamano "vaccination records/proof of vaccination" o semplicemente "CDC (vaccination) card", [CDC = Center for Disease Control], che è quella che rilasciano quando ci si vaccina", su cui si trova scritto: 'Covid 19 Vaccination Record Card'.
Lo stesso informante aggiunge ancora: "A New York hanno fatto una app equivalente (più o meno) al nostro green pass e l'hanno chiamata "excelsior pass", ma questo nome lo conoscono solo a NYC.
In americano il composto green pass-card è tuttavia documentabile, grazie a "Google libri ricerca avanzata", con riferimento ad altre situazioni: A white card is issued to each member on admittance and represents exemplary conduct ; this entitles the holder to free coming and going between the hours of 8 A.M. and 9 P.M. A green pass-card represents a modified privilege and is good only from 8 A.M. to 5 P.M..( Annual Report of the State Board of Charities of the State, New York (State). State Board of Charities, 1910, p. 199).
Il composto Green Pass pandemico appare comunque in altri contesti: 2021: EU excludes Covishield from 'Green Pass' list • Covishield has been excluded from the list of anti-COVID-19 jabs that are eligible to avail the European Union (EU)'s 'Green Pass'. Il composto sembra particolarmente frequente in ambito israeliano: Stella Immanuel 2021: 2. Miriam Fauzia, “Fact Check: Israel Launching 'Green Pass' for Citizens Vaccinated Against COVID-19,” USA Today, updated March 3, 2021". (Let America Live. Exposing the Hidden Agenda Behind the 2020 Pandemic, p. 241).
Per quanto riguarda il tedesco, come mi informa un nativo-tedescofono, si riscontra il composto Grüner Pass, con altri equivalenti:
Per quanto riguarda l'Austria, la situazione è analoga, ma non proprio identica rispetto alla Germania, stando alle informazioni di un terzo informante nativo. "Caro Claudio, ho fatto una piccola ricerca su siti austriaci di internet sulle denominazioni del green pass, e trovo le seguenti frequenze (sempre nel contesto dell’articolo determinativo):
Riguardo al tedesco nella Svizzera tedesca, lo stesso informante della Svizzera francese sobriamente mi segnala che "prevale Covid-Zertificat".
Per lo spagnolo, un informante residente in Spagna, così mi chiarisce: "Come ben sai la cultura spagnola è tradizionalmente piuttosto refrattaria (anche se sempre meno) agli anglicismi e in generale ai forestierismi. Quindi qui si tende sempre a ricorrere a soluzioni magari meno sintetiche ma autoctone e trasparenti, quindi si parla di “Certificado COVID Digital” https://cvd.sanidad.gob.es/cvdcovid/cvdcovid-formulario/index.xhtml>. Mi ha quindi allegato un modello del “Certificado COVID Digital”, che ha un titolo bilingue anglo-spagnolo, analogo a quello italiano su indicato (§ 1.1.1): "EU Digital Covid Certificate Nel Corpus del Español del Siglo XXI (CORPES), relativo allo spagnolo europeo e americano, il lessema Covid appare in 304 occorrenze, ma nessun es. di Green Pass.
"In realtà in un primo momento si differenziava - precisa ulteriormente la mia fonte per lo spagnolo europeo - fra “certificado” e “pasaporte”, nel senso che il primo attestava che ci si era vaccinati (di fatto si generava automaticamente dopo essere stati vaccinati) mentre il secondo teneva conto (come, credo nel caso del green pass) dei tempi necessari perché il vaccino sia di fatto efficace. Poi si è solo più parlato (a quanto mi risulta) del “certificado…”, che è quello che ho fatto io e che mi è servito perfettamente nelle mie vacanze in Italia quest’estate (il codice a barre viene di fatto riconosciuto in Italia come green pass)".
Un informante catalanista mi segnala sobriamente che il green pass "si dice certificat de vacunació". "normalmente in catalano viene chiamato 'certificat de vacunació', anche se il nome ufficiale che compare sul sito è 'Certificat COVID digital de la UE'".
Stando a Google, il Green Pass non sembra invece molto diffuso in francese. Riporto giusto appena due attestazioni:
Per quanto riguarda l'uso comune in francese, una nativo-francofona mi informa invece che è corrente "con un triste aggettivo relazionale" l'espressione "passe sanitaire".
Un secondo informante, residente in Francia, mi conferma tale dato, nella variante pass sanitare e pass con ulteriore documentazione:
E ancora: Direi che tutti (me compreso) usano 'pass sanitaire' o per antonomasia 'le pass'. Ovvero il link illustra: "UN PROJET DE LOI POUR PROROGER LE PASS SANITAIRE PRÉSENTÉ LE 13 OCTOBRE EN CONSEIL DES MINISTRES" di François de La Taille avec AFP, Le 20/09/2021 à 10:41", con altre cinque occorrenze del composto nel corso dell'articolo: (i) "La prolongation de l'utilisation du pass sanitaire sera débattue à l'Assemblée avant la fin du mois d'octobre"; E due occorrenze di pass, accanto a certificat de vaccination: (i) "Le pass, un certificat de vaccination ou un test négatif au Covid, exigé notamment pour se rendre dans les cafés et restaurants ou prendre les transports de longue distance, suscite un mouvement de contestation dans la rue";
Per il francese parlato in Svizzera, un informante lì residente mi segnala ben tre varianti: 1) pass sanitaire (con l'anglicismo grafico)
Per quel che riguarda l'uso in Canada, con riferimento al Quebec, un collega canadese mi informa: "Qui in Québec diciamo 'passeport vaccinal'". "Questa è la parola utilizzata nella stampa, in tv e anche nel linguaggio comune". Mi indica quindi due preziosi link. Uno relativo a Usito, un dictionnaire conçu au Québec pour tous les francophones et francophiles intéressés par une description ouverte du français. Une réalisation de l'Université de Sherbrooke. Il quale sotto il lemma passeport riporta il composto passeport vaccinal definito "document officiel attestant qu'une personne est adéquatement vaccinée et lui permettant notamment de voyager ou de prendre part à des activités autrement jugées à risque de diffusion épidémique". Il composto è distinto dal passeport sanitaire a sua volta definito "document officiel comportant des informations relatives à la vaccination (type de vaccin, nombre de doses, etc.) et au dépistage (type de test, résultats, etc.), et permettant notamment à son titulaire de voyager ou de prendre part à des activités autrement jugées à risque de diffusion épidémique". Ma lo stesso Usito precisa anche che nella stampa i due composti sono intercambiabili: "Dans la presse, les expressions passeport sanitaire et passeport vaccinal sont souvent synonymes". Il secondo link riguarda invece l'"Office québécois de la langue française", che riporta la voce passeport vaccinal con analoga definizione a quella di Usito, ma non contrapposto a passeport sanitaire, anzi inserito tra i "Termes privilegiés" costituiti da "passeport vaccinal, passeport sanitaire, passport immunitaire , laissez-passer sanitaire". L'"Office" da parte sua prende - puristicamente - le distanze dalle scelte del francese esagonale "en Europe francophone" (§ 13.1), indicando come "Termes déconseillés" passe sanitaire e pass sanitaire, in quanto "la résurgence de cette forme vieillie [passe] [...] principalement attribuable à l'anglais", a sua volta "l'élément pass ayant été emprunté directement à l'anglais". L'Usito in maniera invece descrittiva aggiunge: "En France, on emploie surtout la forme critiquée pass sanitaire (n. m.) et sa francisation passe sanitaire (n. m. ou f.), qui a fait l'objet d'une recommandation officielle". Ancora l'"Office" per l'inglese in Canada segnala sinteticamente non meno di sei termini: "vaccine passport, vaccination passport, sanitary passport"; "On trouve également dans l'usage les termes vaccine pass, vaccination pass et sanitary pass".
Riguardo al portoghese (europeo) la soluzione terminologica, stando alle informazioni della mia fonte, nativo-lusofona, è analoga a quella francese: "Passe sanitário; In Google appare anche: "pasaporte sanitário". 16. Il green pass in romeno Stando a una mia fonte, "green pass in romeno è 'certificatul verde' (forma di citazione con l'articolo posposto (u)l); anche green passul !".
Riguardo all'albanese tre diversi informanti, con diversa ricchezza di dati, si confermano tra di loro. L'informante più ricco di dati premette che il green pass "in Albania non è obbligatorio, il che rende meno frequente il suo uso nel linguaggio quotidiano.". Quanto agli ambiti d'uso, "Sulla stampa albanese si riprende alla lettera la denominazione ufficiale, quale figura nei documenti governativi e amministrativi, chiamandolo CERTIFIKATË VAKSINIMI ('certificato di vaccinazione'). In qualche occasione viene utilizzata l'espressione CERTIFIKATË COVID che però sottintende non solo l'avvenuta vaccinazione, ma anche il risultato del tampone". Il secondo informante più sobriamente conferma quanto sopra: "la locuzione corrente è 'certifikat vaksinimi' ('certificato di vaccinazione'). Anche (ma meno) 'certifikat COVID'", e allega "una recente pagina di giornalistica on-line (con relativo link)". Il terzo informante italiano, residente a Tirana, precisa che la dizione ufficiale in albanese è "certifikata digjitale për Covid". 17.1. Il Grinpas-i in albanese Quanto al green pass, il primo informante puntualizza: "Anche se il linguaggio giornalistico abbonda di anglicismi, in tal caso non ha una larga diffusione la versione trascritta del parlato - in bocca albanese!". Il calco GRINPAS-I è infatti "limitato alle escursioni di viaggiatore albanese fuori dall'Albania". Strutturalmente, spiega la mia fonte, "la 'I' finale è l'articolo determinativo post-posto maschile albanese". "L'uso di questo anglicismo, l'albanese lo adatta solitamente al suo alfabeto riprendendolo dall'inglese non dalla forma scritta, ma da quella parlata". Il secondo informante, più attento alla circolazione interna, osserva al riguardo: "Non è usato (almeno per ora) né 'green pass' (con grafia inglese) né '*grinpas' (eventualmente, con grafia adattata)".
Un informante specialista di neogreco, così precisa: "il Green pass in neogreco suona così e, a quanto so, così dappertutto: Ευρωπαϊκό Ψηφιακό Πιστοποιητικό COVID (Evropiakò Psifiakò Pistopiitikò Covid) = 'Certificato Digitale Europeo Covid'".
Quanto alla Slovenia, un collega, nativo-slovenofono, mi fornisce i seguenti dati: "uso standard: digitalno COVID potrdilo (letteralm. "attestato COVID digitale"); uso colloquiale: covidno potrdilo (letteralm. "attestato COVID").
Come mi informa un collega slavo, "Con la dissoluzione della Jugoslavia ci sono ora quattro stati che parlano la propria variante di quello che linguisticamente era il serbocroato, e ognuno di loro ha proclamato nella propria Costituzione di parlare lingue nazionali. Così ora avremmo (!) il croato, serbo, bosniaco e montenegrino". "in Croazia usiamo : Covid potvrda (attestato Covid) o Covid putovnica (passaporto Covid)"; in Serbia: Zeleni kod (codice verde); in Bosnia ed Erzegovina: Kovid potvrda (attestato Covid); nel Montenegro: Kovid propusnica (Lasciapassare Covid)". Con il commento finale: "Dunque, fortunatamente senza anglicismi". Tuttavia, lo stesso informante relativo allo sloveno (§ 19), per quanto riguarda la Serbia indica due ulteriori varianti, sia l'anglicismo che il calco: in "serbo, da quanto ho potuto constatare, si usa sia Green Pass sia il suo calco serbo zelena propusnica".
Quanto alla LIS, ovvero alla "Lingua Italiana dei Segni", il green pass, mi dice sobriamente un bilingue segnante, "Io lo segno pass verde...". Poi in una successiva e-mail mi precisa: "non c'è ancora un segno consolidato, ma ci sono alcune proposte che devono essere ancora 'approvate' dalla comunità". Ovvero "Sono tutti segni composti che consistono in traduzioni di prestito (carta/biglietto verde; autorizzazione vaccini verde; carta governo verde)". Una ricerca in corso: "sto chiedendo in giro". Verso uno standard: "C'è la proposta di un unico segno ma la usa solo una persona". 22. Vitalità e produttività del Green Pass Senza voler fare previsioni sulla durata e la fortuna del lessema Green Pass in italiano e dei suoi 12 traducenti (§ 6 certificazione verde, certificato verde, certificazione vaccinale, ecc.), si può ipotizzare che esso scomparirà quando verrà definitivamente superata la pandemia del covid, mentre attualmente la sua fortuna è anche legata alla famiglia di lessemi con green circolanti in italiano. In conclusione, la vitalità dell'anglicismo green pass su 27 lingue e varietà qui esaminate sembra limitato ad appena due lingue, ovvero in italiano (§§ 1-2) e nell'inglese israeliano (§ 9.4), nelle altre essendo assente: nell'italiano del Canton Ticino (§ 8), in inglese britannico (§ 9.1), in anglo-americano (§§ 9.2-9.3), nell'inglese del Canada (14.1), nel tedesco della Germania (§ 10), dell'Austria (§ 10.1), della Svizzera (§ 10.2), in spagnolo (§ 11), in catalano (§ 12), nel francese esagonale (§ 13.1), della Svizzera (§ 13.2), e del Canada (Quebec) (§ 14.1), nel portoghese europeo e brasiliano (§ 15), in romeno (§ 16), in albanese (§ 17), in neogreco (§ 18), in sloveno (§ 19), in croato, serbo, bosniaco, montenegrino (§ 20), nella LIS (§ 21); in cinque essendo molto marginale (italiano del Canton Ticino §§ 8.1-8.2, albanese § 17.1, tedesco austriaco § 10.1, francese esagonale § 13, in due vigendo marginalmente il calco (tedesco austriaco § 10.1, serbo § 20).
Riprendiamo i titoli dei §§ e sotto§§ perché il lettore possa cogliere con un colpo d’occhio il complesso percorso interlinguistico del nostro Green Pass: 1. L'evento cruscante
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