Consulenza linguistica | OPEN ACCESS SOTTOPOSTO A PEER REVIEW Sul genere di componenteLaura ClemenziPUBBLICATO IL 28 luglio 2025
Quesito: Molti lettori si interrogano sul genere del sostantivo componente, manifestando incertezze perlopiù in relazione agli usi in ambiti tecnici. Sul genere di componenteIl dizionario storico GDLI, documentando le prime attestazioni di componente – propriamente un participio presente – con valore nominale nell’accezione di “elemento costitutivo, ingrediente (di un insieme, di un sistema chimico-fisico)”, cita dalle opere di noti scienziati attivi tra il XVII e il XVIII secolo, nelle quali il termine ricorre al maschile: Di questi [movimenti] resto capacissimo farsi un moto in potenza eguale ad amendue i componenti, ma mi nasce confusione nel mescolamento. (Galileo Galilei, Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze [1638], Giornata IV, in Opere fisico-matematiche, a cura di Eugenio Albèri, 3 voll., Firenze, Società editrice fiorentina, 1854-1855, vol. III, p. 239) Entrando ne’ vasi sanguigni, guasta e sconcerta l’ordine, la simmetria, ed il tuono de’ minimi componenti del sangue. (Francesco Redi, Lettera al Signor Paolo Falconieri [1689?], in Opere, 9 voll., Milano, Società tipografica de' Classici Italiani, 1809-1811, vol. V, p. 357) I Caracci, fondendogli insieme, composero il metallo corintio, nobile bensì e vago a vedersi, ma che non ha né la duttilità, né il peso, né la lucentezza de’ suoi componenti. (Francesco Algarotti, Saggio sopra la pittura [1762], in Opere scelte, 3 voll., Milano, Società tipografica de’ Classici italiani, 1823, vol. I, pp. 161-162) Ancora il GDLI attribuisce invece il genere femminile alle locuzioni tecniche componente di reddito (finanz.), c. di un vettore (fis., matem.), c. dura e c. molle (fis.). I moderni dizionari dell’uso tendono ad assegnare a componente unicamente la categoria grammaticale di sostantivo maschile in alcuni specifici settori tecnico-specialistici: nell’astronomia, per “ciascuna delle due stelle che costituiscono una stella binaria” (Zingarelli 2025); nell’automobilismo, per parti non fabbricate direttamente dal costruttore automobilistico, quali fari, pneumatici e strumentazioni varie (Devoto-Oli 2025, GRADIT, Hoepli, Sabatini-Coletti, Zingarelli 2025); nella chimica, per gli elementi di un composto (Devoto-Oli 2025, Hoepli, Sabatini-Coletti, Vocabolario Treccani); nell’elettronica, per gli elementi di un circuito (Devoto-Oli 2025, GRADIT, Hoepli); in linguistica, per le unità minime di significazione individuate dalla semantica componenziale (GRADIT, Vocabolario Treccani, Zingarelli 2025); nella matematica, per le parti di un insieme (GRADIT, Hoepli, Zingarelli 2025); nella petrografia, per i minerali che compongono una roccia (GRADIT, Vocabolario Treccani). Guardando al settore della fisica, invece, mentre per il dizionario Hoepli componente è ancora maschile nell’accezione di ‘componente di un vettore’, il GRADIT registra come locuzioni sostantivali femminili c. spaziale di un vettore, c. temporale di un vettore e c. vettoriale; analogamente il Devoto-Oli 2025 attribuisce il genere femminile a c. di un vettore, pur riconducendo tale locuzione alla matematica. Ancora per il Devoto-Oli 2025 e per il GRADIT sono locuzioni femminili, in economia, rispettivamente le varianti c. di reddito e c. del reddito, mentre per il Vocabolario Treccani è locuzione maschile c. di reddito, elemento che a sua volta include, per lo stesso vocabolario, un c. negativo e un c. positivo. Il Garzanti, fin qui non citato, s. v. componente scrive, più in generale, “in linguaggi tecnici, elemento di una struttura complessa”, con riferimenti poi, nell’ordine, alla linguistica, all’elettronica, alla matematica (in relazione sia agli elementi di un insieme, sia all’accezione di “componente di un vettore”) e all’automobilismo; sebbene contrassegni tali accezioni con il genere maschile, aggiunge anche “rar[amente] f[emminile]”. Un esempio non esplicitamente ricondotto a un settore scientifico, “la clorofilla è il componente essenziale delle piante”, fa supporre che il maschile possa talvolta essere applicato – secondo la terminologia di Corbett (1991) – anche per default (cfr. Thornton 2003). A partire dalle indicazioni lessicografiche, sembra di poter ricavare che nei linguaggi tecnici sia preferibile il maschile; tuttavia, osservando la lingua in uso, è possibile rintracciare – non così raramente in alcuni settori, es. l’informatica – anche il ricorso al femminile: non solo in testi in rete, talvolta meramente divulgativi o pubblicitari, ma anche in testi specialistici. Si veda ad esempio, nei grafici che seguono, l’andamento tra il 1970 e il 2022 delle occorrenze di i/le componenti hardware e i/le componenti software nelle opere digitalizzate da Google libri. Fonte: Google Books Ngram Viewer (estrazione dati: aprile 2025) In questi e in altri casi non esplicitamente regolati si potrebbe distinguere il genere a seconda che si voglia fare riferimento a elementi da considerare singolarmente, oppure a elementi da intendere come parti di un sistema ovvero fattori di una condizione complessa ricorrendo al maschile nel primo caso, come per i componenti di un’automobile, al femminile nel secondo, come, in linguistica, per le componenti del lessico quando descritte secondo gruppi o categorie specifiche di parole (cfr. D’Achille 2010, pp. 72-73, Dell’Anna 2017, p. 146), o, in medicina, per le componenti emorragica, infiammatoria, ecc.): Tra i componenti hardware troviamo l’unità centrale di elaborazione (CPU, central processing unit) e la memoria principale. (Davender S. Malik, Programmazione in C++, trad. di Marcello Dalpasso, Santarcangelo di Romagna [RN], Maggioli, 2015, p. 20, in Google libri) Sebbene siano le componenti hardware di un computer che gestiscono fisicamente le informazioni e la loro rappresentazione per l’utente finale, è senz’altro il software la componente più critica e significativa del sistema. (Patrizia Ghislandi, Oltre il multimedia, Milano, FrancoAngeli, p. 235, in Google libri) Anche in relazione a gruppi definiti (comitati, commissioni, giurie, ecc.), componente può essere sia maschile, sia femminile. Al femminile può distinguere il genere delle persone che fanno parte di un gruppo, ma può anche riferirsi alle eventuali sottosezioni che compongono il gruppo stesso. Si riportano, nell’ordine, due esempi per entrambi i casi a partire dai risultati ottenuti da una ricerca condotta nel corpus di testi raccolti in rete tra il 2019 e il 2020 Italian Web 2020 (itTenTen20), interrogabile con lo strumento Sketch Engine: La componente del Comitato Regionali Arbitri Giuliana Guarino, nel salutare i neo-immessi, ha sottolineato l’impegno e i sacrifici che saranno protagonisti di questo nuovo percorso. (aia-figc.it) la neoentrata Degradi ha fatto il suo dovere, così come tutte le componenti della squadra, anche se una menzione particolare la merita Nika Daalderop, straordinaria soprattutto nel secondo set. (legavolleyfemminile.it) L’auspicio di un processo di armonizzazione più rapido, espresso da tutte le componenti della Commissione, ha trovato modo di essere ribadito in più occasioni. (senato.it) Pieno appoggio alle decisioni del consiglio nazionale della Fnsi da parte delle componenti di maggioranza “Autonomia e Solidarietà” e “Giornalisti Uniti”. (fnsi.it) Tutti i dizionari concordano nell’assegnare invece unicamente il genere femminile a componente quale ‘elemento di un’entità astratta’ (di un carattere, di un pensiero, di una personalità, ecc.), e la lingua in uso riflette tale impiego: L’ansia, dunque, non è sempre ed in ogni caso una componente del carattere, ma può essere una patologia fortemente limitante soprattutto in ambito lavorativo. (laleggepertutti.it) Questa posizione, afferma Gentile, ha reso possibile alla filosofia italiana di porsi in evidenza nei confronti delle altre componenti del pensieroeuropeo. (treccani.it) Un lettore si interroga anche sulla correttezza di una costruzione verbale del tipo “i/le componenti la soluzione”, in alternativa a “i/le componenti della soluzione”. Attraverso gli esempi, i dizionari dell’uso suggeriscono di usare sempre la preposizione di; solo in relazione all’accezione ‘chi fa parte di un gruppo’, tre opere contemplano esplicitamente anche la costruzione verbale, riportando gli esempi i componenti il consiglio d’amministrazione (Devoto-Oli 2025), i c. la commissione (Garzanti), i c. la giuria (Vocabolario Treccani). Se da un lato non appare rilevante il criterio dell’accezione nella scelta della struttura argomentale, dall’altro sembra di poter affermare che la costruzione verbale, seppur ammessa, sia in generale meno preferibile: “Nel caso dei nomi in -nte derivati da verbi transitivi […] è normale la conservazione dell’elemento interno attraverso il sintagma preposizionale introdotto da di” (Ricca 2004, p. 434). D’altra parte, l’alternativa indicata dai tre dizionari citati è in uso – come peraltro segnala lo stesso Devoto-Oli 2025 – nel linguaggio burocratico ed è piuttosto frequente nel linguaggio giuridico, che in generale fanno largo uso del participio presente con valore verbale e di participi presenti sostantivati (cfr. Cortelazzo 2021, p. 17, Lubello 2021, p. 57, Dell’Anna 2017, p. 126, Gualdo 2011, p. 444): tra i risultati di una ricerca condotta nella banca dati giuridica De Jure, figurano ad esempio “i componenti il Collegio”, “i componenti il Comitato di Gestione”, “i componenti il Consiglio di Amministrazione”; analogamente si trovano anche, ad esempio, “il conducente il mezzo pesante”, “il contraente il patto d’opzione”. In conclusione, le indicazioni lessicografiche e l’uso consentono di affermare che il genere di componente può variare in base alla natura concreta o astratta degli elementi ai quali si fa riferimento, ma anche in relazione al loro grado di autonomia o di interdipendenza: il maschile è preferibile per elementi concreti e separabili, il femminile per entità astratte, per le parti funzionali di un sistema e per le unità di un gruppo di lavoro. Tali oscillazioni si devono al fatto che, in generale, un participio presente usato con valore nominale potenzialmente può sempre essere sia maschile, sia femminile: se indica persone, il valore di genere si allinea con il sesso della persona designata, mentre se indica entità inanimate, il valore di genere può dipendere dal nome che gli si associa, per es. “elemento” per componente in contesti specialistici e “caratteristica” per componente di un carattere o di un pensiero, ovvero dal nome che si sottintende come testa del sintagma, per es. il (pezzo) componente o la (parte) componente; in certi contesti pure possibile è l’assegnazione del maschile per default. Nota bibliografica:
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