Consulenza linguistica | OPEN ACCESS SOTTOPOSTO A PEER REVIEW Sui trigrammiAnna M. ThorntonPUBBLICATO IL 23 febbraio 2024
Quesito: Diverse lettrici e lettori ci hanno scritto segnalando che alcune grammatiche scolastiche indicano come trigrammi non solo sci e gli, ma anche chi e ghi, e chiedono se questa indicazione sia corretta. Sui trigrammiLa risposta è no.
Va ricordato che /ʃ/ e /ʎ/ sono tra quei fonemi consonantici detti “geminate intrinseche”, perché hanno una durata e un comportamento fonologico tipico di consonanti lunghe (dette anche “doppie” o “geminate”) senza che esista nell’inventario fonematico dell’italiano una consonante breve (detta anche “semplice”) con lo stesso modo e punto di articolazione (cfr. Bertinetto-Loporcaro 2005, p. 134). Nei trigrammi sci e gli la vocale i è un “puro segno ortografico” (Malagoli 1912, p. 65), che serve solo a indicare che le componenti sc e gl dei trigrammi stanno per /ʃ/ e /ʎ/ e non per /sk/ (come in scatto, scotto, scorso, scuro) e /ɡl/ (come in glassa, globo, globale, glutine, oltre che in glicine, geroglifico, negligente e poche altre parole nelle quali /ɡl/ è seguito da /i/, elencate da Malagoli 1912, p. 69 e Camilli 1965, p. 42). Invece nelle sequenze chi e ghi, erroneamente considerate trigrammi da alcune grammatiche citate da chi ci ha scritto, la vocale i indica un fonema, che può essere la vocale alta, anteriore, non arrotondata /i/, come in chi, aghi, o l’approssimante palatale /j/, come in ghianda, ghiera, unghiolo, ghiotto, unghiuto. Dunque qui i non è “puro segno ortografico”, ma sta a indicare un fonema, /i/ o /j/; le sequenze chi e ghi non sono quindi trigrammi, ma digrammi seguiti da una vocale. I digrammi in questione sono ch e gh, che indicano rispettivamente i fonemi /k/ e /ɡ/ quando sono seguiti da vocali anteriori o dall’approssimante palatale. Spiace dover constatare che circolano grammatiche scolastiche che propagano nozioni errate. Fa piacere invece poter confermare che altri strumenti di consultazione da noi considerati tra i più affidabili, quali la Grammatica italiana di Luca Serianni (Serianni 1988, I.139) e l’Enciclopedia dell’italiano Treccani (s.v. digramma), consultate da alcuni lettori, riportano indicazioni del tutto corrette. Nota bibliografica:
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