Consulenze linguistiche | OPEN ACCESS SOTTOPOSTO A PEER REVIEW Ambiguità delle sigle e questione di genere: il caso di TgrIlaria BonomiPUBBLICATO IL 12 marzo 2021
Quesito: Parecchi lettori hanno chiesto, alcuni lamentandosene, le ragioni e la liceità dell’espressione la Tgr, pensandola riferita al telegiornale: qualcuno ha anche citato un improbabile la tg3, o addirittura la tg. E qualcuno ha addirittura erroneamente inserito anche questo ‘strano’ genere femminile nella tendenza generale a creare il femminile dei nomi di professione in modalità ‘normali’ per la nostra lingua, ma che sono molto discusse: una tendenza illustrata e argomentata da Vittorio Coletti nel tema di questo mese. Ambiguità delle sigle e questione di genere: il caso di TgrÈ necessario subito fare chiarezza per evitare estensioni e fraintendimenti inopportuni. Dunque, quando è usato con l’articolo femminile l’acronimo Tgr è riferito alla testata, mentre quando è usato nel senso di ‘telegiornale’ è preceduto regolarmente dall’articolo maschile. Questo appare chiaro e confermato da una breve ricerca svolta sull’archivio del “Corriere della Sera” e della “Repubblica”, che riflette chiaramente la storia e l’uso della sigla Tgr (di solito con l’iniziale maiuscola), a partire dai primi anni Novanta del secolo scorso. Qualche esempio chiarificatore: Sedi regionali. Saranno chiusi 5 programmi. La Tgr insorge Ieri il consiglio di amministrazione della Rai ha nominato i nuovi direttori di Tg1, Tg2 e Tg3, della TgR e del Gr radio. (“Corriere della Sera”, 1/11/2018) Spesso, poi, la Tgr viene accostata, sempre intendendo la testata, al nome della relativa regione: la Tgr Liguria, la Tgr Puglia, ecc. Giovanni Minoli vorrebbe spostare i tg di mezza sera di un’ora in avanti. Se il Tg3 delle 22.30 la Tgr delle 22.45 si facessero più in là, “la rete avrebbe una prima e seconda serata... " (“la Repubblica”, 17/7/1997) Se, dunque, almeno stando alla documentazione scritta tratta dai quotidiani (ben più arduo sarebbe raccogliere una documentazione dai tg regionali trasmessi, che peraltro talvolta sembrano riferirsi alla sigla definendosi come ‘telegiornali rai’), possiamo essere certi che la Tgr non è, salvo rarissimi casi, un’indebita estensione al femminile del corretto genere maschile per il telegiornale, regionale o nazionale che sia, chiudiamo notando, un po’ scherzosamente, che la Tgr è stata usata anche per ‘la tariffa per la gestione dei rifiuti’, passata attraverso le più o meno trasparenti sigle TARSU ‘tassa sui rifiuti solidi urbani’, TGR appunto ‘tariffa per la gestione dei rifiuti’ (durata poco, per fortuna, certo anche per la sovrapposizione con la tgr giornalistica), TARI, tuttora in uso… fino alla prossima alternativa.
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